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“Ora che hanno vinto i ‘sì’ sull’acqua pubblica ci si decida sulla diga di Vetto”

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“Con i referendum gli elettori hanno chiesto che la politica energetica del Paese si orienti con decisione verso le rinnovabili. Le imprese agricole possono dare un contributo fondamentale all’approvvigionamento energetico del futuro”.

Così il presidente provinciale Lorenzo Melioli ha commentato i risultati dei referendum.

“Occorre puntare all’equilibrio tra produzioni agricole food e non food – ha evidenziato Melioli – senza pensare che le une escludano le altre. Ricerca per aumentare l’efficienza dei processi produttivi, valorizzazione dei terreni montani o marginali, uso dei sottoprodotti agricoli e zootecnici: sono solo alcuni dei percorsi da intraprendere”.

"L’agricoltura reggiana vive di produzioni di pregio, Parmigiano Reggiano in testa, che hanno nelle eccedenze produttive il loro pericolo più temibile. Per questo motivo dobbiamo creare alternative economiche alle produzioni tradizionali: la nostra agricoltura non può permettersi di chiudere le porte al fotovoltaico e al biogas”.

Il presidente di Confagricoltura Reggio Emilia si è soffermato anche sui risultati del referendum sull’acqua. “Occorre fare una riflessione - ha sottolineato Melioli – sulle strategie di gestione e di risparmio idrico. Per l’agricoltura reggiana la cosa è ancora più urgente se pensiamo che ogni giorno, nella tratta di Vetto, transitano decine di migliaia di metri cubi di acqua pulita che viene dispersa invece di essere utilizzata per produrre energia pulita (qualcuno stima 60.000 MWh/anno) e per irrigare la nostra pianura. Gli elettori hanno chiesto un’adeguata politica sull’acqua: è ormai tempo che sul tema “diga di Vetto” la politica cominci a dare risposte coerenti".