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Gabriele: vent’anni, un soffio

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Da sx: Gabriele e Roberto Mercati impegnati nella spassosa scenetta dei "nanini", durante la seconda edizione del "Carneval show" (1987), al vecchio cinema teatro Tiffany di Castelnovo ne' Monti

Riceviamo e volentieri pubblichiamo il seguente ricordo, unendoci (alcuni della nostra redazione come molti che l'hanno conosciuto) nei sentimenti di riconoscenza per la bella e spensierata giovinezza e amicizia trascorse assieme.

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Caro amico ti scrivo….

Mentre fuori dalla finestra, proprio sopra al mio computer, scorgo una bella luna piena a rischiarare questa sera di fine anno.

Tra pochi giorni sarà l’anniversario della tua morte, Gabri, sono passati già vent’anni e l’ultimo ricordo che ho di te è che scendevi le scale di casa mia, con la tua andatura un po’ da cowboy, dopo avermi portato un regalo per la nascita della mia secondogenita. Eri appena tornato da Firenze, dove con  Paola e Francesco eri andato per una mini vacanza e  il lenzuolino ornato di pizzo e con il disegno di un Pierrot lo conservo in una scatola di biancheria insieme alle cose dei miei bambini.

In effetti a ripensarci questa cosa ti apparteneva, la tua allegria era talvolta venata da un senso di tristezza. Potrà sembrare un ossimoro, lo so, ma non era facile penetrare nell’intimo dei tuoi pensieri. Mentre ridevi, spesso i tuoi occhi si allontanavano e non sapevi mai fino in fondo ciò che stava dietro.

La mia potrà sembrare una presunzione, ma da amica posso parlare in questi termini e sono convinta che in fondo in fondo con qualcuno ti sei aperto e svelato.

Ma nei mesi seguenti a quel brutto giorno di gennaio, e negli anni a venire, ho imparato ad accettare la solidarietà e la disponibilità, doti che ti appartenevano e a non chiedermi null’altro. A custodire quel grande bene che ci hai donato e a ringraziare per avere avuto un amico che negli anni difficili dell’adolescenza mi ha accettata per quella che ero, con le mie difficoltà e le mie fragilità. A farmi divertire, a dialogare di cose serie e grottesche, a condividere le buffe cose che ti appartenevano. E sono certa che altri si ritroveranno nelle tue palle di neve gelate nel freezer, nella tua cantina con i Pink Floyd, nella tua chitarra arpeggiata a suonare De Andrè, nelle risate dei nanetti al cinema, nella “Bsina Verde”, che nessuno ha mai capito cosa fosse, nei tuoi scherzi telefonici, nei giri al Pianello con il tuo Gilera, e poi, più avanti negli anni, nel  tuo amore per i “Vecchi”; e non volevi che si usassero eufemismi nel definirli. E ovviamente nell’impegno nel sociale e nell’amore grande per la tua famiglia.

Grazie Gabri, grazie perché ci sei stato per me e per tanti che come me ora ti portano nel cuore, per i ricordi che ci hai lasciato. Sono certa che per coloro che ti hanno conosciuto c’è un ricordo speciale da conservare, e un saluto speciale da donarti. Ciao.

(Anto)

 

12 COMMENTS

  1. Ciao Gabri! Come va? Io sto abbastanza bene… in questi vent’anni ci sono capitate tante cose e mi piacerebbe raccontartele tutte. Solo tu sei capace di ascoltare con grandissima attenzione e cuore le vicende mie e degli altri. Sai, ancora oggi sfrutto il tuo genio creativo per tante cose e per la mia professione. Ancora oggi ti emulo e quando lo faccio mi sento sicuro e positivo: ti emulo persino nel modo di essere. Come si sta da quelle parti? Come è la visuale dall’alto? Per fortuna che ci sei! Mi sento con le spalle coperte… Un abbraccio da Robby… grazie!

    (Roberto Mercati)

    • Firma - RobertoMercati
  2. Cerco su ogni volto un ricordo e sembra che il tempo non sia mai trascorso e un brivido chiude lo stomaco, rimango incredulo e so che le emozioni non muoiono mai… E non so se sorridere, io non so cosa può succedere, so che voglio vivere fermando il tempo e guardarlo in un fotoricordo… E in sottofondo mettere buona musica, questa la voglio me la stacco dalla pagina è la più vecchia, c’è tutta la comitiva sembra persino che anche il sole sorrida, quanto sembriamo diversi sempre gli stessi, alcuni si sono persi ma noi ci siamo ancora e allora scatta subito così per sempre avremo accanto il nostro pubblico… Dovunque tu sia ho ancora le tue lettere e il tuo profumo.

    (A.)

    • Firma - A.
  3. IL Tuo ricordo, mi riporta a RADIO VENERE APPENNINO, al tuo programma, al nostro programma ove chiamava quella stupenda vecchietta che telefonava se non ricordo male dalla Currada! Stupendo esempio di estro.
    Bellissimi anni trascorsi a far RADIO. “Bsina”, il tuo soprannome, ti ricordo a quel microfono con infinite tonalità di voce, con diversi personaggi che chiamavano la radio! Veramente bello. Poi il tragico epilogo, successivamente tante domande a cui non sono mai riuscito a dare risposta! Un abbraccio a te e a tutta la tua famiglia.

    (Roberto Malvolti)

    • Firma - RobertoMalvolti
  4. Avevi la mia età Gabri. Il primo episodio buffo è della gita di terza media a Montecarlo. Ed io ero timida. Per farmi arrossire di fronte a tutti hai detto: aspetto la galleria per baciar la Mariapia! E tutti a ridere! E quando telefonavi a casa tua e se rispondeva tua madre facevi la voce di un’amica scostumata di te stesso. E lei ci cascava sempre!!! Come vorrei rivederti per ridere ancora assieme come allora! Ciao Gabri e GRAZIE per esserci stato! Proteggi la tua famiglia!

    ([email protected])

  5. Ciao Gabriele, grazie per le idee e i momenti che abbiamo condiviso. Non cerco risposte ma solo la speranza che tu abbia raggiunto la serenità che, per tutto quello che hai fatto e per quello che eri, ti sei meritato. Un abbraccio e… se vedi la mia mamma che ti ha raggiunto da poco e che ti conosceva e ti voleva bene, dalle un bacio per me.

    (Sergio)

    • Firma - Sergio
  6. Vent’anni! Sono tanti. Sono pochi. La ricordo bene anch’io quella terribile notizia. Un amico che non c’era più, una persona particolarmente bella che non avremmo più avuto davanti agli occhi. Che giorni di angoscia… Ma siamo “connessi”, siamo sempre “connessi” con gli altri… Il tempo passa ma non infrange i legami. Grazie Gabriele per la tua vita generosa e autentica! Ciò che hai seminato di bello è attecchito in molti cuori. A rivederci.

    (Nazzarena Milani)

    • Firma - NazzarenaMilani
  7. Settembre 1983. Comiso, provincia di Ragusa. Ultime manifestazioni per impedire l’installazione dei missili Cruise in Sicilia. Un movimento per la pace di dimensioni enormi promosso, qualche mese prima del suo assassinio, da Pio La Torre. Militanti della Fgci di Modena e Reggio in marcia verso Sud. Dalla montagna partecipano, tra gli altri, il sottoscritto e Gabriele. Un viaggio avventuroso di 24 ore con uno scuolabus lungo l’Italia. Gabriele lo accompagna a suo modo: chitarra, simpatia ed un estro fuori dal comune. E poi: catena umana attorno all’aeroporto, cariche della polizia, fuga tra i vigneti… Manifestazione di commiato, l’ultimo giorno, nel centro di Comiso. Ad un certo punto il corteo transita davanti ad un convento di Suore Orsoline. Dal gruppo dei reggiani uno slogan coniato alla bisogna, forse proprio da Gabriele, “anche le Suore Orsoline son contro i missili e… le mine!”. Rima baciata, risata generale… Ciao, Gabri!

    (Luigi Bizzarri)

    • Firma - luigibizzarri