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XXV Aprile, “guerra” al silenzio della Storia

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Momenti dell'evento

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(Castelnovo ne’ Monti, 22 aprile 2013) Una gran bella iniziativa quella organizzata dall’Istituto d’Istruzione Superiore nello scenario del teatro Bismantova in occasione delle celebrazioni del XXV Aprile: la presentazione del libro “Guerra alle donne” di Michela Ponzani, arricchita dalle letture e interpretazioni di alcuni studenti, giovani attori. Sono intervenuti il ricercatore Davide Conti, delegato dall’autrice, ricercatore di storia contemporanea all'Università La Sapienza di Roma, la consigliera regionale Roberta Mori, presidente della commissione regionale di parità, il presidente dell'A.N.P.I. di Castelnovo ne’ Monti Nello Orlandi e l’assessora alla cultura e giovani del Comune, Francesca Correggi.

Il libro è composto di lettere di donne che hanno subito violenza nel periodo della seconda Guerra mondiale e della Resistenza, ma che l’hanno taciuta per molto tempo fino a quando, di fronte alle violenze subite da tante donne negli anni della guerra nella ex Iugoslavia, hanno deciso di dare la loro testimonianza. Le violenze e gli stupri, assieme a un dolore che non si cancella, sono narrati nei dettagli, a colmare un silenzio durato così a lungo per pudore, paura, rassegnazione o rimozione. Quel silenzio fu anche necessario per ricomporre la comunità dopo il 25 aprile del 1945 e per evitare qualsiasi sospetto di collusione col nemico che, purtroppo, uno stereotipo potente poteva ispirare. “Guerra alle donne” è un libro importante perché svela una vergogna che si ripete, la logica dell’oppressione e le sue prime vittime, in quanto il corpo delle donne era ed è un bottino di guerra, il campo di battaglia ideologico per l’affermazione del potere maschile.

Dalle letture delle ragazze e dei ragazzi della compagnia teatrale "Gli Stralunati" che si cimentano nella scuola di teatro da dieci anni, è emersa potente e attuale la voce di questa sofferenza, una voce coraggiosa che finalmente pone fine al silenzio voluto da una narrazione maschile della Storia, che è sempre stata dominante. Ricostruire la storia femminile contribuisce alla stessa verità storica e restituisce dignità e protagonismo alle donne, alle vittime silenziose come alle giovani eroine che imbracciarono i fucili o semplicemente furono straordinarie “complici” della Lotta di Liberazione. La violenza contro le donne di ieri è, in forme diverse, la stessa perpetrata dagli uomini alle donne di oggi, prodotta da una cultura ancora profondamente diseguale che ci richiede di essere, tutti insieme donne e uomini, in prima linea. L’iniziativa ha visto un dibattito vivace che ha visto protagonisti gli studenti e si è conclusa con il flashmob One billion Rising, ballato da un gruppo di ragazze dell’IIS.

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