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“Ospedale S. Anna immortale”

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Consiglio comunale su ospedale 3 (30.10.2013)
Un momento della riunione (Foto Redacon)

Il sindaco Gian Luca Marconi è soddisfatto e alla fine parla di "un ottimo dibattito". Tre ore di presentazione della situazione dell'ospedale S. Anna di Castelnovo ne' Monti e poi di confronto col pubblico presente, tutto sommato abbastanza numeroso (in sala anche diversi sindaci) se si tiene conto dell'orario lavorativo, le 17, in cui ha avuto inizio il Consiglio comunale aperto. Un Consiglio che il sindaco ha ritenuto di convocare dopo le recenti dimissioni del consigliere di "Persone e montagna" Mario Attolini.

Presenti per l'azienda sanitaria Maria Luisa Muzzini, Antonella Messori, Fausto Nicolini, Ivan Trenti, Giorgio Mazzi.

Se la Muzzini e la Messori hanno esposto dati sui servizi erogati - in ospedale ma anche sul territorio - con riferimento alla popolazione, che per la montagna ammonta a circa 35mila persone, e alla struttura di essa (cresce sempre più la fascia anziana), è toccato a Fausto Nicolini, "stimolato" anche da un  paio di interventi - uno del consigliere della minoranza di centrodestra Remo Venturi e, dal pubblico, dello scrittore Armido Malvolti - mettere i puntini sulle "i" e riferire delle scelte e della gestione della sanità pubblica reggiana.

"Che è in buono stato, soprattutto se ci riferiamo alla situazione di difficoltà generale e ancor più se teniamo conto di quel che potrebbe essere l'ospedale S. Anna se si dovessero seguire i criteri contenuti in un documento, un allegato alla revisione della spesa, che al momento giace in un cassetto del Ministero dell'economia".

"Allora sì, come dice il consigliere Venturi, che il S. Anna sarebbe ridotto a, come dice lui, un 'infermeria'". Venturi era infatti intervenuto per paventare il rischio, con il diminuire della popolazione servita, che l'ospedale si riducesse col tempo appunto a questo, a un luogo di lungodegenza.

"Senza il collegamento con l'ospedale S. Maria Nuova il S. Anna morirebbe di inedia, per consunzione, per mancanza di professionisti". "Chi verrebbe a lavorare in montagna senza le sinergie che abbiamo messo in atto per cui i medici si spostano e operano in diversi ospedali della provincia?". "Chi si opererebbe al S. Anna dove magari si fanno 2-3 interventi del tot tipo all'anno e non, piuttosto, sceglierebbe un ospedale dove essi sono routine e dove vi è tutto un apparato di servizi che offre sicurezza nel post-operatorio?".

Sindaco Marconi in consiglio su ospedale (30.10.2013)Non è possibile - è stato detto - ricercare un'impossibile autosufficienza del S. Anna (e degli altri presidi ospedalieri), ma occorre piuttosto ricercare ed attivare le maggiori sinergie possibili, che vanno a beneficio dell'intero sistema di assistenza della nostra provincia.

Il direttore generale dell'azienda Usl Nicolini ha parlato di un "S. Anna immortale": ha rassicurato, snocciolando dati con l'aiuto di diapositive, che il presidio montano non è nè dimenticato nè in via di smantellamento, che anzi vi si sta investendo più che altrove. "Nel 2012 la spesa è stata di circa 25 milioni di euro, che corrisponde a circa il 15% del totale provinciale".

Per il consigliere Wassili Orlandi, che è anche presidente della commissione consiliare sicurezza sociale, "la sinergia con l'Asmn è vincente e voglio sottolineare il ruolo di supporto che svolgono le associazioni di volontariato".

"Dopo un periodo di stop per problemi della ditta che ha in carico i lavori in corso al S. Anna, questi sono ripresi e se ne prevede il termine per la prossima estate 2014", ha detto la Messori.

La dotazione di servizi del S. Anna è ad un livello più che buono, in certi casi neppure presenti altrove. Scandiano e Montecchio, ad esempio, hanno meno. E si spiega, questo, con il buon senso: sono più vicini alla città. "La riabilitazione cardiologica è il punto di riferimento provinciale".

"Garantire il livello di servizi del S. Anna con una popolazione distrettuale di soli 35mila abitanti (Scandiano per confronto supera gli 80mila, ndr) è un grande risultato, frutto di precise scelte politiche", ha detto il sindaco.

Che ha anche bollato l'intervento di Malvolti - che aveva sostenuto la necessità che la politica guardasse più avanti e constatasse l'impossibilità di mantenere ancora a lungo sei ospedali nella nostra provincia, citando quelli di Montecchio e Scandiano come quelli "sacrificabili" - come populista e campanilista "in senso buono", in sostanza non troppo comprensivo di una realtà complessa. Un discorso che voleva ricollegarsi tra l'altro alle questioni già rimarcate da altri oratori circa la maggiore sicurezza offerta dal sistema laddove il volume di lavoro è maggiore, com'è intuitivo.

Rintuzzata sia da Nicolini che da Trenti anche la frase critica di Venturi circa i medici che lavorano al S. Anna (che sono poi in tanti casi gli stessi del S. Maria Nuova, che qui in montagna vengono a prestare parte del loro lavoro): "Una volta qui vi erano fior di professionisti". "E' offensivo dire questo - gli ha risposto Trenti - perchè professionisti ci sono ancora". Anche il consigliere Paolo Ruffini è intervenuto con accenti critici verso Venturi.

Trenti ha anche sostenuto la virtuosità, "sotto tutti i punti di vista", del sistema sanitario reggiano.

"La nostra - ha affermato Nicolini - non è una gestione che segue (solo) criteri economicisti, crediamo di avere una grande attenzione al sociale, alle situazioni della popolazione, ai problemi locali. Già il sindaco Giuseppe Battistessa aveva capito e sosteneva che il futuro e la maggiore qualificazione del S. Anna vi sarebbe stato solo collegandolo all'ospedale della città". "Abbiamo presenti - ha detto al pubblico riferendosi all'intervento di Malvolti - i dati di popolazione, la geografia, la conformazione della viabilità del territorio, le distanze con gli altri centri ospedalieri anche extraregione, sappiamo far di conto. Su queste basi cerchiamo di fare le scelte conseguenti. Il cittadino quando ha bisogno non si ferma certo nel, pur comodo, ospedale sotto casa, ma viaggia, se necessario anche parecchio, per curarsi". "Dal 1996, era Riboldi, i finanziamenti per il S. Anna sono aumentati dell'87%, da circa 13 a circa 24 milioni di euro. Non abbiamo mica fatto così dovunque...".

"A coltivare i campanili si rischiano decrementi, non incrementi. Il sistema tiene, si lega se vi è solidarietà, soprattutto in periodi come l'attuale".

Mario Attolini: "Mi ero dimesso, la scorsa primavera, perchè secondo me l'attenzione sull'ospedale non era adeguata, in certe riunioni non vedevo nulla all'ordine del giorno. Ma ho voluto e voglio evitare qualsiasi strumentalizzazione politica e per questo mi sono trattenuto dal fare dichiarazioni sui giornali. Imparo stasera di questa 'immortalità' del S. Anna, ma ribadisco le mie perplessità su un certo modo di trattare le questioni, sui ritardi che vi sono stati nel parlare di un argomento importante come l'ospedale". Sindaco Marconi ovviamente non concorde: "Non siamo perfetti e magari in altre occasioni possiamo essere risultati poco tempestivi, ma escludo che sull'ospedale non vi sia stata costante attenzione. Forse l'errore può essere che non facciamo comunicazione minuto per minuto?".

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