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Parcheggio “selvaggio”. Quando è un mezzo di soccorso ad intralciare il traffico e non solo

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Cri"Giovedì 31 ottobre, oggi, ore 10,45. Arrivo all'ingresso della fisiatria dell'ospedale di Castelnovo ne' Monti e trovo un mezzo della Croce Rossa di Casina parcheggiato come da foto. Escono gli infermieri del centro e mi dicono che non riescono a rintracciare l'autista. Passa del tempo ed esce un anziano in carrozzina accompagnato dal figlio cui tocca, con una certa difficoltà, fare scendere il genitore dai gradini".

Chi scrive è Gabriele Colombani.

Che prosegue il racconto: "Passa ancora del tempo e, spazientito, apro la portiera del mezzo e suono il clacson per vedere se arriva il conducente, ma non succede nulla. Attendo ancora e chiamo il 112 e mi faccio passare la Polizia municipale, ma non risponde nessuno; quindi mi spingo con la mia carrozzina (dimenticavo, vivo in carrozzina da 12 anni, sono un vero disabile) fino al comando dei vigili, ma gli uffici sono chiusi. Torno allora davanti al furgone e attendo. Finalmente arriva l'autista che si giustifica dicendo che era venuto a portare una persona. Io gli dico del "c...... e" e lui ovviamente si offende e mi risponde: "Ti compatisco perchè sei in carrozzina". "Complimenti!".

"La Croce Rossa è una grande risorsa nazionale ma se deve basare le sue risorse sul volontariato consiglierei che evitasse di ricorrere ad individui che non sanno fare il loro mestiere e soprattutto che compatiscono la gente stessa che in teoria dovrebbero aiutare".

 

35 COMMENTS

  1. Era inutile chiamare la polizia perchè le multe alla Croce Rossa non le possono fare, ma non è possibile che si dia anche del c…e a una persona, esistono le buone maniere ma si vede che su in montagna non ne sanno niente.

    (Fabrizio)

    • Firma - fabrizio
    • Gentile Lettore, mi pregio di poterla rassicurare a riguardo. Sono Andrea Pastore, volontario CRI in forza dal 1994, e le posso garantire che le multe ci vengono fatte e giustamente, aggiungo. Nelle infrazioni in cui è prevista la decurtazione dei punti, i punti vengono decurtati come a qualunque altro utente della strada, ma con l’aggravante delle circostanze (cioé quella di essere un volontario CRI impegnato in pubblico servizio). Nei casi più gravi, come quelli che prevedono la sospensione o il ritiro della patente, il volontario CRI non solo si vede applicare la sanzione sulla patente militare (la conduzione dei mezzi CRI prevede il conseguimento di una patente speciale diversa da quella civile), ma anche su quella civile (la stessa che ha lei nel suo portafoglio, per intenderci). Cosa che tanti non sanno è che quando un’ambulanza è coinvolta in un incidente perché attraversava con il semaforo rosso, in stato di reale urgenza, con dispositivi acustico e luminoso accesi, spesso all’autista CRI viene “appioppato” il 100% del torto. Questo accade e, ripeto, molti credono il contrario, perché gli avvocati della controparte si attaccano a un cavillo del CdS, che intima sì alla controparte di fermarsi, ma all’autista CRI di essere prudente. Indi, un autista CRI in servizio non solo rischia di incorrere in sanzioni come tutti, ma anche di pagare penalmente allorquando un cittadino con l’autoradio ad alto volume abbia tagliato la strada all’ambulanza (evento tutt’altro che raro). Per questo scherzetto io ho già perso due amici volontari, alle cui famiglie non è stato riconosciuto granché, per via del fatto che l’ambulanza passava col rosso. Concludo con un aneddoto che mi ha riguardato e che ha dell’esilarante (non per il sottoscritto, che ne è stato l’attore). Una sera passo un semaforo rosso in urgenza. Dopo qualche mese il mio presidente locale mi consegna una multa perché quel semaforo era vigilato da un dispositivo del tipo T-red. Così come indicato sul tagliandino della multa, chiedo (pagando, tra l’altro) all’azienda che gestisce il dispositivo T-red di inviarmi lo scatto fotografico e mi arrivano 3 scatti che ritraggono 3 fasi in cui l’ambulanza attraversa il rosso e in cui, sfortuna mia, i lampeggianti stroboscopici erano in fase di spento (cosa impossibile, perché sulle mie ambulanze se attacchi la sirena si attaccano contestualmente i lampeggianti). Poco male, tabulati del 118 alla mano faccio ricorso, ma non ne vogliono sapere: l’ambulanza non aveva i lampeggianti accesi. Mi metto l’anima in pace, pago e mi vengono decurtati anche i punti. Dopo qualche mese lo stesso semaforo è sotto il mirino di “Striscia la notizia” e il T-red viene rimosso a causa di malevoli irregolarità (l’azienda batteva cassa con sotterfugi che moltiplicavano il rilevamento delle irregolarità). Cosa accade? Nulla. Perché ad una mia seconda richiesta di ricorso mi viene riferito che ormai ho pagato e quindi ho automaticamente accettato il torto. Non giustifico l’atteggiamento del collega, né tanto meno la reazione spropositata all’epiteto c….e. Voglio solo dire che molto, troppo spesso, per colpa di qualcuno finiscono nel mirino semplici cittadini (operai, negozianti, casalinghi/e..) che dedicano ore di volontariato in CRI o altrove, spesso a costo della propria sicurezza. Un saluto a tutti i lettori.

      (Andrea Pastore)

      • Firma - AndreaPastore
  2. La regola dovrebbe essere che l’equipaggio, minimo due persone, fa scendere la persona che accompagna e mentre un volontario assiste il paziente l’altro va a parcheggiare l’ambulanza, ma oltre alle regole serve il buon senso.

    (Roberto Zappaterra)

    • Firma - zappaterraroberto
  3. Siamo in Italia signori! Io non mi stupisco di nulla, vorrei dire al signor Fabrizio che nè la Croce Rossa, nè alcun altro è esente da contravvenzioni, nè dal rispetto del codice della strada, ad eccezion fatta per servizi urgenti d’istituto, se autorizzati e che, comunque, sono soggetti a precise e ristrette regolamentazioni.

    (Davide)

    • Firma - davide
  4. Per Fabrizio: se in montagna non sappiamo cosa sono le buone maniere, vuol dire che lei è della pianura dove, come è noto, tutti sono automaticamente dotati di ottima educazione. Secondo me questa è un’affermazione da perfetto “c…ne” e il signor Colombani è stato anche troppo gentile nel protestare. Per capire cosa stava facendo l’autista sarebbe interessante conoscere da quale direzione è ritornato. In ogni caso un volontario dovrebbe essere dotato di buon senso e sensibilità, diversamente sarebbe meglio che facesse altro. Mi sembra strano che nessuno abbia ritenuto opportuno motivare l’accaduto o scusarsi.

    (Carlo Cosmi)

    • Firma - CarloCosmi
  5. Posso capire il nervosismo del signor Gabriele, ma cerchiamo di capire che quei signori con l’ambulanza sono volontari che dedicano tempo a persone meno fortunate o comunque bisognose d’aiuto. Capisco 40 minuti siano molti, ma quel qualcuno che le ha detto di non riuscire a rintracciare l’autista avrebbe potuto portarla all’interno dei locali per ripararla, visto che comunque altri, se pur con difficoltà, vi eran passati. Non sono a giustificare l’errore dell’autista d’ambulanza che in questo caso era Croce Rossa di Casina ma può capitare a qualsiasi altro distaccamento di Croce. Avete visto come sono gli accessi all’ospedale S. Anna? Il pronto soccorso è sempre intasato, tra cantieri, auto con le 4 frecce, ecc. manco passano le ambulanze. Secondo me dovrebbero riorganizzare gli spazi di sosta, sia per disabili che per ambulanze, ormai ce ne sono moltissime in giro ed è giusto che i volontari ed i pazienti, al pari dei disabili, abbiano un parcheggio consono a disposizione. Per quanto riguarda le “regole” lasciamo perdere, chi è senza peccato scagli la prima pietra!

    (Deborah)

    • Firma - Deborah
  6. Come mai puntate il dito contro a chi volontariamente presta servizio e soccorso a persone bisognose? Un po’ di tolleranza non guasterebbe, credetemi, viviamo e lasciamo vivere… Che ne possiamo sapere se hanno un’urgenza o altri bisogni. Siamo un po’ più educati tutti ne godremo e guadagneremo nella salute (pazienza).

    (Eros Tamburini)

    P.S. – Fate un giro dove vivo io, due piazze vuote ma a volte le auto sul giardino davanti a casa.

    • Firma - erostamburini
  7. E’ con infinito dispiacere e profonda delusione che leggo l’articolo apparso oggi su Redacon. Articolo che descrive e fotografa in modo diretto e indiscutibile una situazione occorsa e creata da persone facenti parte l’associazione che rappresento. Servono ben poche parole per descrivere l’accaduto, non serve nessuna scusante per mitigare l’incresciosità di quanto evidenziato. Quindi non posso che porgere le nostre più sentite scuse dapprima al signor Colombani e in seguito a tutta la cittadinanza. Le persone di buon cuore che animano Croce Rossa lavorano a fianco di chi soffre da oltre 150 anni, ogni giorno, combattendo i soprusi e l’emarginazione. Posso solo augurarmi, dunque, che per colpa di due incivili non si comprometta il buon nome della CRI di Casina ma soprattutto dei Volontari che la animano. Purtroppo ogni grande famiglia, come noi siamo, è composta da tante persone, ognuno con la propria storia e il proprio carattere, che a volte compiono gesti irresponsabili, senza curarsi delle conseguenze e del fatto che vestono una divisa. In qualità di presidente e primo rappresentante di questa grande famiglia, sento il dovere morale e istituzionale di prendere seri provvedimenti disciplinari nei confronti dei volontari che si sono macchiati di un comportamento tanto incivile ed imperdonabile. Croce Rossa Casina svolge da 28 anni servizio di emergenza urgenza e trasporto infermi sul territorio del comune di Casina e su parte del territorio provinciale esclusivamente con personale volontario. In questo periodo così difficile per la nostra società, dove la crisi sta toccando anche il mondo del volontariato, un episodio come quello odierno diventa un macigno che colpisce il duro lavoro che quotidianamente facciamo per avvicinare il maggior numero di persone al volontariato in Croce Rossa. Spero davvero possiate perdonarci per il brutto esempio di inciviltà e possiate apprezzare tutto il bene che facciamo. Mi preme, infine, rispondere anche ai numerosi e giusti commenti che ho avuto modo di leggere, chiarendo che la Croce Rossa, come tutte le altre associazioni di volontariato che svolgono servizio di ambulanza, sono soggette al codice della strada e come tali possono essere sanzionate. Anche alla Croce Rossa Casina, nel corso degli anni, è capitato di ricevere e, giustamente, pagare qualche verbale di infrazione alle norme del codice stradale. Non mi dilungo oltre e concludo rinnovando nuovamente le nostre scuse al signor Colombani, che invito a contattarmi per poter discutere di persona l’accaduto.

    (Andrea Soncini, presidente CRI Casina, 334-6791530 [email protected])

    • Firma - AndreaSoncini
    • Oltre mille letture per questa cosa, non pensavo di alzare un tale polverone anche se, sinceramente, ci speravo. Signora Deborah, voglio precisare che non dovevo entrare in un bar ma accedere ad una struttura pubblica di fisioterapia, quindi non ho ritenuto opportuno chiedere aiuto a nessuno per il semplice fatto che l’accesso esiste e deve, ripeto deve, rimanere libero. Sarebbe bastato che l’ambulanza fosse parcheggiata un solo metro avanti e non ci sarebbero stati problemi. La cosa che mi ha fatto subito decidere di scrivere questo sfogo è la risposta che ho avuto dall’autista, in 13 anni di sedia a rotelle nessuno mi ha mai detto che mi compativa, anche perché nonostante la mia paraplegia sono sempre stato una persona autonoma, attiva e un onesto lavoratore, anzi ho pagato senza problemi perfino una multa perché trovando occupati (ovviamente senza apposito tagliando) tutti i parcheggi per disabili ho parcheggiato, quella volta, sui famosi parcheggi rosa riservati alle donne in gravidanza. Ma questa è un altra storia (come vede signor Mauro pure io ho peccato). Signor Eros, pazienza la può avere chi non ha nulla da fare tutto il santo giorno. Infine, signor Andrea Soncini, la ringrazio per la sua profonda attenzione al problema, so quanto sia importante il volontariato e non sono qua per disprezzare l’operato di nessuna associazione, le consiglierei però, nei corsi di formazione, di raccontare questo episodio. La nostra montagna come è noto scarseggia di abbattimento delle barriere architettoniche fare quindi tesoro di quelle esistenti e lasciarle libere non è altro che un segno di “civiltà”. Se poi ho dato all’autista del “c…e” penso di aver fatto bene e questo può bastare, spero che quest’uomo non incappi in nessun provvedimento disciplinare.

      (Gabriele Colombani)

      • Firma - GabrieleColombani
  8. Ecco, questo ultimo commento era l’unico possibile e dovuto. Dobbiamo imparare ad usare la parola “scusa” come ci ha ricordato Papa Francesco, con questa parolina magica si risolvono tanti contrasti. Poi è chiaro che tutti a nostra volta sbagliamo senza essere per questo delle brutte persone, ma dobbiamo imparare anche a riconoscere i nostri errori.

    (Silvana Aguzzoli)

    • Firma - Aguzzoli Silvana
  9. Chiedo umilmente scusa all’amico Gabriele, non avevo letto quanto segue: “Giovedì 31 ottobre, oggi, ore 10,45. Arrivo all’ingresso della fisiatria dell’ospedale di Castelnovo ne’ Monti e trovo un mezzo della Croce Rossa di Casina parcheggiato come da foto. Escono gli infermieri del centro e mi dicono che non riescono a rintracciare l’autista. Passa del tempo ed esce un anziano in carrozzina accompagnato dal figlio cui tocca, con una certa difficoltà, fare scendere il genitore dai gradini”. Scusami, Gabry, la prossima volta leggerò attentamente prima di rispondere.

    (Eros Tamburini)

    • Firma - erostamburini
  10. Signor Angelo Covili, la sua affermazione secondo il mio parere è fuori luogo, tanti sono i problemi che oggigiorno ci troviamo ad affrontare, ma dire che i problemi sono altri mi sembra eccessivo. Provi lei a girare per il nostro paese su una carrozzina e si renderà conto di quante barriere architettoniche incontrerà. Signor Colombani ha tutta la mia comprensione.

    (Lara Ghirelli)

    • Firma - Lara Ghirelli
  11. Questa questione richiama la non molto diversa vicenda degli altri 3 parcheggi disabili adiacenti alla fisioterapia occupati dalla Croce Verde e poi così bellamente assegnatigli d’ufficio dal loro amico Sindaco. Va bè. Mi indignano i commenti di quelli, chiaramente volontari/soccorritori (come si fregiano di chiamarsi), che chiedono di non prendersela con chi presta il suo tempo per i bisognosi: ma scusate, è questa una scusa per poter essere maleducati e incivili? Ma stiamo scherzando? E cara Silvana, chissà cosa direbbe davvero Papa Francesco di questo episodio, tu lo sai? Credo che l’errore enorme sia stato offendere il signor Colombani, che pure a sua volta ha provocato, certo, ma parliamoci chiaro: chi è nel torto e chi nella ragione? Proviamo a metterci nei panni di Gabriele, forse anche Gesù lo insegnava, mettersi nei panni degli altri. Ma soprattutto, coloro che prestano aiuto ai bisognosi, che vanno protetti da qualunque critica a sentire voi, non dovrebbero essere talmente generosi d’animo da non farsi neanche passare dall’anticamera del cervello di offendere una persona alla quale è stato mancato di rispetto? Perchè tutte queste persone che difendono non iniziano seriamente ad indignarsi per tutti i parcheggi per disabili che vengono quotidianamente occupati? Regolarmente nel parcheggio ospedaliero di fronte ai carabinieri, nel parcheggio riservato ai disabili e dializzati, dove la Polizia Municipale passa a controllare solo al mattino, quindi tolte queste ore chiunque non abbia voglia di fare due passi parcheggia come vuole, personale ospedaliero compreso! Perchè si sa, i disabili di pomeriggio e di sera non escono di casa, giusto? Non hanno esigenze e vita sociale e non vanno neanche a fare la spesa, perchè alla Coop regolarmente i loro parcheggi sono occupati da maleducati e incivili. Caro signor Covili, che con grande qualunquismo esprime commenti inutili, è proprio da questi piccoli (per lei) problemi che si dovrebbe iniziare a ragionare e a “ripulire” la società. E poi chi sarebbero i poveri che si fanno la guerra? Non il signor Colombani di sicuro. Solidarietà a Gabriele, al Presidente della CRI di Casina che ha espresso scuse sincere e che deve essere certo che tutti apprezzano e apprezzeranno ancora il vostro gruppo. E solidarietà all’autista, che speriamo si ricordi che il volontariato si fa prima di tutto senza divisa e senza sirene, ma con l’animo.

    (Simona)

    • Firma - Simona
  12. Allora tartassiamo, puniamo e arrestiamo quei due volontari mascalzoni! Ma per favore! Posso capire l’errore e magari la risposta non elegante del volontario, ma crede che insultandolo una volta uscito dall’ospedale apostrofandolo dandogli del “c….e” pensava di aver una risposta cortese? Quando lei ha parcheggiato nei parcheggi rosa qualcuno ha fatto l’articolo con foto annessa della sua vettura, targa e nome? Non credo. Ha preso la multa e stop. Questi volontari verranno ripresi giustamente e nel frattempo ne rimette il nome dell’associazione e degli ambulanzieri in generale. Credo che avrebbe risolto in miglior modo, senza sentirsi glorificato dalla penna dello scrittore critico, andando o contattando direttamente l’associazione di volontariato.

    (Deborah)

    • Firma - Deborah
  13. Riprendo, ho già scritto in merito. Apprezzo, come penso tutti, l’intervento del presidente Andrea Soncini della CRI di Casina e, penso che basti un ordine di servizio per sensibilizzare i volontari sulla questione. Ritengo eccessivo un richiamo in quanto tutti dobbiamo un “grazie ” a chi, gratuitamente, presta il proprio tempo libero in aiuto della collettività, come per il resto tutti i volontari, indipendentemente dalla divisa che indossano. Ricordo che nessun volontario riceve alcun indennizzo e tutto ciò che fa, a parte la divisa, lo regala agli altri. Comunque sia, se mi fossi trovato nei panni del signor Gabriele, avrei fatto la medesima cosa, un biasimo al signor Fabrizio ma, d’altronde, la sua ignoranza va perdonata. Stiamo tutti vivendo un momento difficile, cerchiamo di tenere i nervi saldi ma gli arroganti, che abbiano o meno una divisa, isoliamoli. Grazie alle brave persone volontarie del soccorso, indipendentemente dal colori delle loro divise.

    (Davide)

    • Firma - davide
  14. Signora Simona, concordo sul suo intervento tranne l’ultimo pezzo (e solidarietà all’autista, che speriamo si ricordi che il volontariato si fa prima di tutto senza divisa e senza sirene, ma con l’animo). Io ritengo che fare il volontario significa aiutare i bisognosi e chi sta peggio di noi. Ma il volontario deve usare il buon senso e le regole valgono anche per lui. Quindi va punito.

    (Simo P.)

    • Firma - SimoP.
  15. Signor Davide, concordo con lei quando dice: “dobbiamo un ‘grazie’ a chi, gratuitamente, presta il proprio tempo libero in aiuto della collettività”. Io da molti anni faccio il volontario, svolgendo il mio lavoro con impegno e serietà senza però infrangere le regole, anzi se sbaglio infrangendo una regola ne subisco giustamente le conseguenze. Essere volontario non vuol dire fare ciò che si vuole per aiutare.

    (Simo P.)

    • Firma - SimoP.
  16. Probabilmente chi minimizza il problema immagino non sappia esattamente cosa voglia dire o perlomeno non lo vive sulla propria pelle; io, che conosco bene questo tipo di disagio, sono solidale con te Gabriele. Assolutamente. A prescindere che a parcheggiare/ostacolare così il passaggio in quel modo fosse stato il Papa, il Presidente della Repubblica o chiunque altro. Ovvio, può capitare a tutti di sostare malamente ma… 40 minuti?!

    (Elena Bertei)

    • Firma - Elena Bertei
  17. Apprezzo ed ammiro i volontari, non posso criticarli perchè non concedendo la mia disponibilità non ne ho il diritto. Questo non significa che la loro posizione li giustifichi, anzi, hanno sbagliato alla grande, pertanto giusto sottolinearlo.

    (Roberto Colombari)

    • Firma - RobertoColombari
  18. Anch’io, signor Colombani non giustifico i volontari che sbagliano, ma neanche i cittadini, anche se più sfortunati di altri, che danno del c……e ad altri cittadini che stanno, tra l’altro, prestando la loro opera a supporto di chi ha più bisogno. Lei pensa che il Suo atteggiamento non sia stato offensivo nei confronti del volontario? Credo che l’educazione e il rispetto siano alla base dei rapporti umani da qualsiasi parte si possano guardare. Le scuse dei volontari del soccorso e del Presidente della CRI di Casina mi sembra siano pervenute; non ho letto, però, delle sue scuse per la sua parolaccia. Lei pensa forse che sia un Suo diritto?

    (Edna Ganapini Pignedoli)

    • Firma - Edna Ganapini Pignedoli
  19. La Signora Edna ha ragione dicendo: “credo che l’educazione e il rispetto siano alla base dei rapporti umani da qualsiasi parte si possano guardare”. Questo vale per tutti, ci vuole più rispetto per gli altri, non solo per i disabili. Dovremmo stare sempre attenti che i nostri comportamenti non arrechino danni o disagi ad altri, in qualsiasi momento anche se stiamo svolgendo volontariato o semplicemente stiamo andando a bere il caffè.

    (Stefania)

    • Firma - Stefania
  20. Condivido pienamente quanto ha scitto la signora Edna Ganapini. Nessuna condizione di handicap da il diritto di offendere le persone, anche se queste hanno sbagliato. Ci si può confrontare educatamente, da persone civili.

    (Silvano C.)

    • Firma - Silvano C.
  21. La signora che dice che dovremmo stare sempre attenti a che i nostri comportamenti non arrechino danni agli altri, non ha certo scoperto l’acqua calda. Si fa presto a fare la maestrina di vita quando i disabili sono gli altri e le ingiustizie le subiscono loro.

    (A.Z.)

    • Firma - ( a.z.)
    • Vedo che chi si firma “A.Z.” oltre che maestro è anche giudice e, probabilmente, sa chi sono io perchè afferma che i disabili sono gli altri e le ingiustizie le subiscono loro. Io non ho voluto fare distinzioni fra abili e diversamente abili (è così che loro vogliono) ho solamente voluto affermare che il rispetto, la comprensione e la tolleranza devono essere alla base del vivere civile. I diversamente abili desiderano non essere “compatiti” ma considerate persone e come tali anche loro devono comportarsi correttamente. Per parte mia ho finito e non intendo proseguire in inutili polemiche. Mi piace immaginare che gli attori di questa vicenda si sono incontrati, si sono abbracciati e scusandosi reciprocamente con una stretta di mano hanno brindato al rispetto, alla comprensione e alla tolleranza.

      (Edna Ganapini Pignedoli)

      —–

      Chiudiamo i commenti su questa vicenda.

      (red)

      • Firma - EdnaGanapiniPignedoli