Home Cronaca Duecentomila euro accantonati, 88mila in beneficenza, 19 agli agricoltori. Scoppia il caso...

Duecentomila euro accantonati, 88mila in beneficenza, 19 agli agricoltori. Scoppia il caso risarcimenti

17
24

Esplode la protesta degli agricoltori, i quali nel 2013 hanno ricevuto risarcimenti danni per 19mila euro di dall’Atc 4 Montagna, a fronte di una elargizione record di beneficenza di 88mila euro. L’iniziativa ultima dell’Atc 4 sta suscitando in queste ore un vasto clamore.

“La beneficenza è buona cosa. Ma di solito è bene donare qualcosa se lo si può donare, a pieno titolo”, lamenta Umberto Gianferrari, Commissario regionale Caccia pesca ambiente.

Da un lato c’è chi reclama allo spot elettorale di fine mandato – a giugno c’è il rinnovo dell’Atc -, dall’altro c’è chi reclama la necessità di ridare la precedenza agli agricoltori che, dall’Atc, dovrebbero avere risarciti i danni per la fauna selvatica e, non ultimo, le associazioni di beneficenza che hanno recepito la beneficenza con quanto deliberato dall’ultimo consiglio e che in queste ore esprimono la loro gratitudine.

Una elargizione record: si poteva fare?

“Un Consiglio, quello dell’Atc 4, sul quale esprimo dubbi sulla sua operatività – lamenta Gianferrari - . Ad esempio al suo interno, manca la componente ambientalista ( Legambiente ) dimessasi da tempo, pare per difficoltà di accesso agli atti, quindi l’assenza di una buona parte dei consiglieri assenti in toto o parzialmente e, contrariamente a quanto previsto dallo Statuto, mai sostituiti. Singolare, ad esempio, il caso il signor Walter Costi, uno dei quattro garanti espressi dalla Provincia sia purtroppo deceduto (e commemorato in consiglio direttivo a febbraio 2013) e convocato anche novembre dello stesso anno al consiglio direttivo. E il consigliere Azzoni, anch'egli garante della Provincia e dimessosi a febbraio, dopo avere abbattuto due cervi invece di uno e convocato come niente fossi fino a novembre del 2013?.... Questo è il consiglio che, cosa un po’ strana, si è fatto assegnare dall’assemblea il potere di decidere che fare con i soldi. All'assemblea del 19 dicembre 2013 erano presenti soltanto 50 dei circa 1500 Associati: il 3%”

“Un tesoretto da parte”

A quanto ammonta il ‘tesoretto’ dell’Atc 4 ? “Oltre alla beneficenza risultano accantonati 200.000 euro. Si sta facendo utile coi soldi degli associati e non  so se si risarciscano al 100% i danni agli agricoltori, troppo spesso visti come persone che potrebbero speculare sui danni stessi”, lamenta Gianferrari “La beneficenza, pur se lodevole, non credo rientri nelle finalità dell'Atc, i fondi pagati dai cacciatori , credo dovrebbero essere destinati per legge ad altro. Ne’ condivido la tesi espressa dalla Presidente Masini quando asserisce: ‘che bravi ad avere questi avanzi di gestione in tempi di crisi! Una tesi sbagliatissima: un Atc che gestisce un bene pubblico (senza fini di lucro) quando gestito con oculatezza, dovrebbe chiudere in pareggio!”

La protesta degli agricoltori

Interviene Francesco Zambonini, direttore della Cia di Reggio Emilia ultima di Castelnovo. “Alla serata abbiamo espresso le nostre rimostranze. L’iniziativa in sé è lodevole: se ‘Atc ha risorse da destinare a queste opere è lodevole, ma assieme a Coldiretti ricordiamo che anche chi fa parte dell’Atc e ci mette il terreno per esercitare l’attività venatoria ha il diritto di essere riconosciuto e ristornato. Qualcosa ad oggi è sfuggito ed è rimasto indietro. Per questo, dato che ancora ci sono risorse importanti, circa 200.000 mila euro a fondo di riserva, credo ci sia spazio per recuperare quelle aziende che hanno avuto problemi e non hanno avuto risarcimenti”.

Quale la situazione in montagna?

“Riteniamo che il fare l’agricoltore in montagna è prioritario e, certo, può coesistere con l’attività venatoria. Se invece facciamo prevalere l’attività ludico sportiva e commerciale (come dimostrano altri bilanci), con l’abbattimento di 300 – 400 capi per squadra (4 squadre ne hanno abbattuti 1000 in collina), non va bene: tutto deve progredire assieme, altrimenti il sistema si rompe. Questo non vuol dire che l’impegno sia mancato, ma i danni ci sono e vanno risarciti. Le aziende agricole non possono sottostare a questo meccanismo. E’ chiaro, come sostiene la presidente della Provincia Sonia Masini, che le aziende agricole non vivono sul risarcimento, ma questa è comunque una parte da sistemare. Ora chiediamo che l’invito delle associazioni sia ascoltato: è quanto hanno chiesto anche la Masini e Bargiacchi”.

Soddisfatti dei risarcimenti ottenuti?

“Le fornisco un dato. Le squadre dell’Atc 4 operano in un territorio di 35.000 ettari e sono 10. Ognuna ha a disposizione, in concessione gratuita per la gestione della fauna, un’area di un decimo. Superfici enormi dove i danni risarciti sono stati 19.000 euro, più attività di prevenzione. Lo sa a quanto ammontano? A 190 balloni di fieno. C’è qualcosa che stona e non gira”.

Gli agricoltori che dicono?

“L’anno scorso, solo la nostra associazione, l’Atc 4 ha presentato diverse domande: l’azienda agricola che ha i danni, inoltre, deve poi spendere tempo e denari per avere i medesimi risarcimenti. E la gente si arrabbia se non vede risarciti i propri danni. Abbiamo realtà che hanno preso aziende agricole a 50 km di distanza per coltivare un buon foraggio”.

* * *

Correlati:

L’attività benefica dei cacciatori della montagna (25 marzo 2014)

 

24 COMMENTS

  1. Certi articoli, così come certi interventi, non fanno onore all’essere umano. Capisco chi si vuole rigenerare in politica e parte dal basso, capisco chi è sempre contro tutto e tutti ma stavolta, cari signori, vi siete resi semplicemente patetici. Se nel 2014 un’associazione riesce a dare in beneficenza 88.000 euro è solo da applaudire! E poi bisogna sapere che gli agricoltori sono nel consiglio dell’Atc che ha deliberato la cosa. Quindi? A chi non tornano i conti? Complimenti, Zambonini, sta facendo proprio fare una bella figura ai suoi associati ed alla categoria che rappresenta.

    (Roberto)

    • Firma - Roberto
  2. L’unico,o quasi, agricoltore ancora presente che tiene un po’ “pulita” la campagna di 2 o 3 sperduti paesini montani: tagliando le sterpaglie, aggiustando e pulendo qualche fosso o carraia, dissodando e seminando terreni abbandonati ed altro… Nel giugno del 2012 ha pure pagato un tecnico per farsi fare la “Relazione tecnica estimativa” per la domanda danni da cinghiali (amareggiato e deluso per non aver raccolto nulla dalle sue tante fatiche) ha ricevuto ben 0,00 euro!!!!!!!!!!!! Ha sempre amato la sua terra, dov’è nato e cresciuto, e continua ad amarla!

    (Marghe)

    • Firma - marghe
  3. La beneficenza è una bella cosa senza dubbio ma va fatta con i “propri” fondi. Il denaro che ha donato l’Atc4 è denaro che dovrebbe servire per risarcire gli agricoltori. Dobbiamo chiarirci un po’ le idee: gli ungulati e tutti gli animali non autoctoni stazionano nei territori di proprietà delle varie aziende agricole e ivi provocano parecchi danni che dovranno essere, senza dubbio alcuno, riconosciuti ai proprietari. Io inviterei tutti i nostri politici che pensano il contrario a lasciare le amministrazioni e dedicarsi all’agricoltura sull’Appennino, nelle medesime condizioni di quegli agricoltori che hanno dovuto ricorrere al Giudice di Pace a Castelnovo ne’ Monti per vedersi riconosciuti i diritti inalienabili di cui sopra. Quando anche l’ultimo contadino avrà chiuso le porte della propria attività, grazie alle “politiche incomprensibili” degli ultimi anni, chiederemo conto ai nostri amministratori, ma temo che sarà’ troppo tardi. Saluti.

    (Carla O.)

    • Firma - CarlaO.
  4. Rispondo: – gli agricoltori continuano a lavorare sodo e a pagare il fieno che comprano (che non hanno raccolto!) e la sementina al consorzio, il gasolio, le riparazioni dei mezzi… e ad alzarsi presto la mattina…

    (Risposta firmata)

    • Firma - marghe
  5. I 288.000 € di avanzo gestione dell’A.T.C. RE 04, è bene chiarire, non sono soldi che i cacciatori hanno pagato per iscriversi all’A.T.C., sono entrate derivate dalla vendita di permessi a cacciatori iscritti e non, che hanno pagato quanto richiesto per potere abbattere dei caprioli o dei cervi. Non c’è bisogno di ricordare che questi e altri animali si riproducono e vivono in aperta campagna e preferibilmente nei campi coltivati e non nel giardino di questo o quest’altro istituto. Chi lavora i campi sappiamo tutti chi sono. Condivido pertanto chi, pur condividendo la lodevole iniziativa, a cui mi associo, critica fortemente la disparità di trattamento riservato tra coloro che con il loro lavoro sono i primi artefici di questo patrimonio di animali e coloro che vivono di altre attività, a cui sono andati i maggiori riconoscimenti. Un buon padre di famiglia prima guarda ai bisogni della propria famiglia, poi si deve se possibile pensare anche ad altri. Gli agricoltori, vorrei ricordalo, sono parte importante di questa famiglia.

    (Enzo)

    • Firma - Enzo
  6. Volendo polemizzare, come ultimamente va molto di moda, ci terrei a dire che siccome la selvaggina è patrimonio indisponibile dello Stato ed è gestito dalle singole regioni; lo Stato stesso non ha mai chiesto risarcimento per le decine e decine di capi abbattuti dagli agricoltori durante lo sfalcio dei campi, ma come sempre si cerca di grattare soldi da ogni parte, senza considerare un gesto di solidarietà che non tutti avrebbero avuto il cuore di fare.

    (Rex)

    • Firma - Rex
  7. Perchè un’iniziativa che in un momento di particolare difficoltà economica mette a disposizione, per importanti servizi a vantaggio di tutta la comunità, risorse derivanti dalla gestione di un patrimonio che non appartiene ad una sola parte di essa (che siano cacciatori, agricoltori, ecologisti od altri) provoca “polemiche”? Perchè Redacon offre più visibilità a queste “polemiche” (pur nel rispetto di tutti, a partire dagli agricoltori) che alla stessa iniziativa? Perchè, considerando non solo la specifica iniziativa ma anche i numerosi pernottamenti di appassionati provenienti da fuori provincia/regione (che consumano anche pasti, comprano formaggio e altri prodotti tipici), non si comincia a considerare la caccia anche come una preziosa risorsa per il nostro (non certamente ricco) territorio, così come avviene in molti altri paesi europei (anche dei più evoluti)? Temo che finchè rimarremo vittime di pregiudizi, di polemiche “da cortile”, di invidie ed egoismi vari o di esclusivi interessi “di parte” (come purtroppo avviene da tempo anche a livello nazionale), continueremo a perdere occasioni per far crescere o, forse, per evitare di far impoverire ulteriormente il nostro territorio (come minacciano costantemente, ad esempio, i continui tagli alla sanità).

    (Marco)

    • Firma - Marco
  8. L’importante è che siano solo agricoltori e non agricoltori-cacciatori in palese conflitto d’interessi in quanto soci nell’A.T.C, nonchè membri del direttivo. Questa distinzione andrebbe sempre precisata. Chi me lo dice che il cacciatore-agricoltore non mi “governa” i cinghiali in un terreno a lui insignificante ma che poi serva per la conta dei danni che vuole farsi rimborsare. Concludo con una nota d’onore verso l’ATC, che fa del bene a chi ha veramente bisogno.

    (Paolo)

    • Firma - Paolo
  9. Come al solito, il parere differente è classificato polemica. Vorrei invece che qualcuno mi rispondesse a queste semplici domande: a) riterrete una corretta gestione quella di chi, non avendo finalità di lucro, chiude i bilanci con simili avanzi di gestione?; b) ritenete legittimata a deliberare una Assemblea dei soci in cui ciascuno non ha ricevuto (quella volta, 19 dicembre 2013) l’avviso di convocazione ed erano presenti 50 persone a fronte dei quasi 1500 tesserati?; c) ritenete legittimo un Consiglio direttivo i cui molti dei membri siano decaduti (assenti per 1/3 delle sedute annue) o dimissionari o deceduti (copio-incollo il passaggio dello Statuto: “6. In caso di decesso, dimissioni o decadenza di un componente del Consiglio, il presidente dell’ATC ne da immediato avviso alla Provincia che provvede entro 15 giorni alla nomina del successore sulla base dell’elenco dei designati dall’associazione a cui apparteneva il deceduto, dimissionario o decaduto”)? Chi ha violato lo statuto? Il presidente o la Provincia?; d) sempre dallo Statuto della associazione: “Articolo 15 – Bilancio d’esercizio – 5. Gli eventuali avanzi di gestione saranno destinati unicamente alle attività istituzionali dell’associazione. E’ fatto divieto di distribuire, anche in modo indiretto, utili o avanzi di gestione ai soci, nonché fondi, riserve o capitale”. Ora resta solo da chiarire quali siano le finalità istituzionali della associazione. Lo Statuto ci viene in aiuto precisando al primo capoverso che: Articolo 3 – Scopi dell’associazione – 1. L’associazione non ha fini di lucro ed intende perseguire esclusivamente finalità di gestione faunistica e di organizzazione dell’esercizio venatorio in forma programmata nel territorio di competenza, comprendenti i comuni di: Busana, Castelnovo ne’ Monti, Collagna, Ligonchio, Ramiseto, Vetto, Villa Minozzo. Le attività dell’associazione sono svolte nel contesto dell’interesse pubblico, sotto il controllo e la vigilanza della Provincia.

    (Umberto Gianferrari, Commissario regionale Caccia pesca ambiente)

    • Firma - UmbertoGianferrariCommisarioRegionaleCacciaPescaAmbiente
  10. Una risposta ai quesiti posti dal Commissario regionale Gianferrari credo sia doverosa da parte degli enti interessati. Sarà interessante verificare chi si sia palesemente infischiato dello statuto, gestendo l’istituzione che rappresenta con l’arroganza di un despota e ugualmente sarebbe interessante avere notizie su chi fossero i 50 partecipanti all’assemblea dei soci che hanno deliberato al posto di chi non era stato convocato. Le istituzioni devono tornare ad essere credibili, altrimenti ci allontaniamo pericolosamente dalla “democrazia” ogni giorno di più.

    (Carla O.)

    • Firma - CarlaO.
  11. A me pare che nessuno sia contrario, per principio, alle opere di beneficenza, ma credo sia comunque legittimo esporre idee più articolate (che in ogni caso non mettono in discussione il valore e l’importanza di tali benemerite opere, almeno così mi par di intendere) senza per questo sentirsi dire che si è patetici e non si fa onore al genere umano, oppure essere ritenuti volutamente polemici e non propositivi, come traspare da qualche commento. Mi paiono giudizi un po’ “forti” e anche un po’ sommari e sbrigativi, che possono inoltre scoraggiare il confronto, giustappunto per non inasprirlo ulteriormente, quando invece è proprio il ventaglio dei pareri espressi che aiuta chi legge e non è del settore, a farsi una propria opinione in merito.

    (P.B.)

    • Firma - P.B.
  12. Lo statuto degli AA.TT.CC. recita che tutte le operazioni di straordinaria amministrazione devono essere approvate dall’assemblea. La donazione di 88.000 euro penso proprio che rientri in questa casistica. Naturalmente, la convocazione dell’assemblea ha un suo percorso con ben specificati quali siano gli argomenti all’ordine del giorno e comunicato agli aventi diritto almeno quindici giorni prima della data dell’assemblea, nelle forme previste dallo statuto. Io, che sono socio di questa A.T.C. fin dalla sua nascita, ultimamente non ho mai ricevuto, o visto in qualche manifesto appeso, un ordine del giorno in cui si dovesse approvare quanto qualcuno dice di avere avuto mandato di potere fare e ciò che è stato fatto. In alcun bilancio di previsione approvato dall’Assemblea è riportata quella voce di capitolo, con gli 88.000 €. Se poi, si vuole far passare per approvata una richiesta del Presidente (nelle varie) di destinare una parte di eventuale avanzi di gestione al sociale, allora ci sta tutto, però una cifra di quella portata, visto che senz’altro rientra nella gestione straordinaria, meritava una discussione un po’ più approfondita da parte di quello che è l’organo supremo dell’associazione.

    (Enzo)

    • Firma - Enzo
  13. Quello che trovo davvero strano in tutta questa vicenda è che la straordinaria iniziativa benefica dell’associazione cacciatori sia passata in secondo piano, anzi, quasi un pretesto per attaccarla a tutto campo. Sono un rappresentante della fondazione che ha beneficiato di questa, ripeto e sottolineo, straordinaria iniziativa! Non vorrei sembrare di parte, anche perché non sono un cacciatore, sono contrario alla caccia, ma ho tutto il rispetto. Oltre a ringraziare l’ATC devo dire di avere piacevolmente scoperto che questa associazione di cacciatori è di una disponibilità incredibile, l’anno scorso con l’inizio del campo estivo per i ragazzi su alla Pieve ci si è trovati all’ultimo momento che educatori e ragazzi non potevano operare a causa di erbacce, piante secche e varie situazioni che potevano costituire un
    pericolo, tutto questo dovuto ad una mancanza temporanea di persone e attrezzature disponibili per un intervento di pulizia ( me compreso). Due giorni prima dell’inizio del campo arriva un nutrito gruppo di cacciatori dell’ATC super attrezzati e in due giorni tagliano, sfalciano e raccolgono su un’ampia area tutto intorno alla Pieve di Castelnovo ne’ Monti, permettendo cosi l’inizio dei giochi estivi. Questo per sottolineare che non si tratta chiacchiere, ma di gente che mette a disposizione il proprio lavoro, le proprie braccia, le proprie competenze a vantaggio di tutti. A parte questo esempio ho imparato che fanno un sacco di cose di utilità pubblica: rimettere in funzione vecchie sorgenti, pulizia di sentieri, ecc ecc. Naturalmente, ringraziare l’ATC per la sua iniziativa e di conseguenza difenderla per la disponibilità, non vuol dire attaccare la “controparte”, anche la mia famiglia lavora la terra su a Pietradura e di conseguenza teniamo aperti sentieri, puliamo i boschi e le carraie, quindi so di come vanno le cose. Vorrei solo evitare che come si dice spesso: fa più rumore un’albero che cade che la foresta che cresce. Grazie ancora, un cordiale saluto, ma soprattutto buon lavoro.

    (Gianni Grisanti)

    • Firma - GrisantiGianni
  14. Caro Grisanti, non le è venuto in mente che l’iniziativa benefica di ATC sia solo una campagna pubblicitaria per captare consensi? Per far meglio digerire l’uccisione di migliaia di animali? Quanti soldi hanno tirato fuori di tasca propria i membri del direttivo e i soci dell’ATC? Poi se lei mi dice che non le interessa sapere da dove arrivano le donazioni è un altro conto. Però se lei fosse un agricoltore che vivesse del suo lavoro, in un momento di crisi come ora, sarebbe così favorevole? A noi rispondono sempre che la caccia è necessaria per salvare l’agricoltura, ne siamo proprio sicuri? Poi una domanda: con tutti i dipendenti pubblici che ci sono è proprio necessaria l’esistenza degli ATC? Non sarebbe meglio una gestione pubblica con regole chiare e trasparenti? I soldi derivati dalla morte di migliaia di animali, per noi, dovrebbero essere dati in modo prioritario per risarcire i danni, poi per prevenire i danni, infine per vigilare veramente sul territorio e tutelarlo.

    (Legambiente Val d’Enza)

    • Firma - Legambiente Val d'Enza
  15. Volevo evitare di commentare per non alimentare altre polemiche ma a leggere quanto sopra la mia paura è infondata. Debbo ammettere che come tutte le cose in questo paese la tifoseria detta legge su tutto, in politica, nella caccia, nel sociale e forse anche sulle frittelle della nonna. Qui si sta discutendo a torto o a ragione se si è fatto bene a donare tanti soldi per azioni lodevoli. A mio modesto parere chi sostiene il “no” commette un errore madornale con motivazioni a volte molto blande. Mettendo sul fuoco tante cose in modo da portare la discussione sulla caciara, in modo da non riuscire più ad inquadrare l’obbiettivo nel mirino (visto che si parla di caccia). L’obbiettivo era quello di spalmare un po’ di soldi sul territorio, ad associazioni o enti che a loro volta donano servizi al territorio. Forse avrei capito se qualcuno obbiettava su quella o su un’altra associazione, tutto lì. Fatto il ragionamento non ritengo che la serata potesse servire a polemizzare e tirare per la giacchetta quello o questo. Altra cosa è il discorso risarcimenti, mi risulta che questa ATC abbia fatto molto per la prevenzione e che usi un metro equo e giusto per i risarcimenti. Non va dimenticato che anni scorsi vi sono stati casi di “incauti” risarcimenti. La mia speranza è che questa serata sia servita per poter riaprire il dibattito tra le associazioni, l’ATC, la Provincia, la Regione in merito ai danni in agricoltura. Lascio con un’osservazione al Presidente, provveda al più presto a sostituire gli elementi mancanti nel direttivo, in modo da non alimentare altre polemiche. Cordialmente.

    (Roberto Malvolti)

    • Firma - Roberto Malvolti
    • ATC utilizza e gestisce soldi pubblici e soprattutto la vita di migliaia di animali che appartengono a tutti noi, quindi ha un costo per la collettività. Legambiente è un’associazione di volontariato che non grava sulla collettività. C’è una bella differenza.

      (Legambiente Val d’Enza)

      • Firma - LegambienteVald'Enza
  16. Che beneficenza e volontariato siano cose nobili è fuori discussione, però la beneficenza va fatta con i propri soldi, possibilmente in forma anonima e senza secondi fini, come purtroppo è invece accaduto lunedì sera. Sembrava la cerimonia della consegna degli Oscar. Con questa bella mossa il presidente Silvetti (ex sindaco di Castelnovo ne’ Monti ed assessore provinciale) ha cercato di accattivarsi quei signori che a maggio andranno a nominare i componenti del consiglio direttivo che a sua volta rinominerà Silvetti presidente dell’ATC RE 4 Montagna. Sotto questa gestione l’ATC RE4 è diventata sempre più un’azienda turistico-venatoria, dove la parola d’ordine è vendere ungulati al miglior offerente, trascurando quel mondo agricolo che tanto aveva adulato quando cinque anni fa venne “eletto presidente”. Promise il rimborso al 100% dei danni causati dagli ungulati, adesso i contadini per avere il risarcimento dei danni devono metterci l’avvocato e l’ATCRE4, tra pagare un perito per contestare i danni e le spese legali, spende quasi il doppio del valore dei danni che risarcisce. Altra trasformazione fatta è quella di essere diventata un’agenzia immobiliare, ha affittato un immobile per la sede dell’ATC alla modesta cifra di 17.979 euro, ne ha subaffittata la metà alla Provincia e a un altro ente pubblico per 15.557 euro, spendendone di fatto solo 2.422. Ottimo affare se i due enti fossero dei privati, purtroppo anche in questo caso i soldi non sono nè del presidente della Provincia nè di altri amministratori ma sono soldi pubblici, cioè nostri. Una precisazione: gli euro in beneficenza sono 93.601.

    (Ghino di Tacco)

    • Firma - Ghino di Tacco
  17. La società dello spettacolo che quotidianamente viviamo ci pone continuamente di fronte ad aspetti che si prestano a letture diverse e a volte opposte. Fare beneficenza con tanto di “cancan” mediatico oggettivamente offre il fianco a sospetti e dietrologie. Ma attenzione, anche i più accaniti censori non sono immuni da questi vizi. La veemenza censoria con cui Legambiente interviene nel dibattito ci induce a rilevare come la stessa associazione sia stata in questi anni un trampolino di lancio di molte carriere politiche; le più famose: Realacci, Della Seta per non parlare poi di Chicco Testa, che dopo la presidenza di Enel ora è a capo della lobby nuclearista italiana. Orbene, il povero cittadino della montagna dovendo scegliere se gioire per le fortune politico economiche del Testa o per una buona attrezzatura medica dell’ospedale S. Anna non dovrebbe avere dubbi in materia. Chi è senza peccato scagli la prima pietra.

    (Ellebi)

    • Firma - ellebi
    • Lei parla di Legambiente Nazionale, non del nostro piccolo circolo di Val d’Enza, le posso assicurare che noi stiamo ben alla larga dalla politica e ben alla larga dall’esibizione. Lei ha mai incontrato uno di noi? Ha mai visto uno di noi fare campagna elettorale o cercare un posticino in qualche ente o commissione? Noi portiamo avanti i principi in cui crediamo, mettendoci tempo e soldi, cosa ci torna in cambio? La soddisfazione di non essere cittadini passivi, poi l’illusione di aver magari salvato una volpe e fatto togliere dell’amianto. Infine ci tiriamo le critiche, le invettive che partono troppo spesso da pregiudizi. La realtà è solo una: si fa beneficenza con i soldi propri, non con quelli degli altri. Dateci 300mila euro e poi anche noi doniamo un macchinario all’ospedale.

      (Legambiente Val d’Enza)

      • Firma - LegambienteVald'Enza
  18. Caro Malvolti, da esperto di Statali (SS63) non mi sarei aspettato questo tuo fuori strada, poiché:
    a) non è che si discuta “se si è fatto bene a donare tanti soldi per azioni lodevoli” e lo si è ribadito più volte a più voci, qui si discute del metodo. Lanciare lepri è bellissimo, perché così i cacciatori si divertono, ma se io lanciassi 100 lepri che scappate da un buco del tuo allevamento fossero poi entrate a mangiare i radicchi del mio orto?
    b) Alle mie osservazioni precise non vedo risposte e sbagli ancora ad invitare il Presidente (semmai, la) a sostituire i Consiglieri dimissionari, decaduti e deceduti. Neppure quello è compito del Presidente, che deve limitarsi ad informare tempestivamente la Provincia e sarà poi palazzo Allende, non via Casino, a provvedere alla sostituzione entro 15 giorni. Se ciascuno di noi, prima di occuparsi degli errori madornali degli altri, si preoccupasse dei propri… Vedo che anche tu hai imparato a definire polemica, l’opinione differente dalla tua; troppo comodo. La polemica non è fatta di contestazioni precise, chi ha violato lo statuto riguardo ai Consiglieri da sostituirsi? L’Atc o la Provincia? Come vedi le chiacchiere stanno a zero.

    (Umberto)

    • Firma - Umberto
  19. Caro Roberto, se tu hai prove che nel passato sono stati pagati danni all’agricoltura incautamente devi denunciarlo, però facendo nomi e cognomi. E’ troppo comodo, ma soprattutto molto scorretto, dire “si sa”, tu devi dire “io so” e assumerti la responsabilità di ciò che affermi. Che il metro del risarcimento sia equo e giusto penso non sia tu a doverlo stabilire, penso, ma forse sbaglio, che tu non ne abbia le competenze. Puoi sempre verificarlo chiedendo a qualche agricoltore la sua opinione. Ricorda che per poche migliaia di euro quattro agricoltori sono per vie legali, però riusciamo a regalare 93.600 euro in beneficenza. Certamente l’efetto mediatico è diverso. A qualcuno forse interessava soprattutto questo. “Chino di Tacco” credo abbia centrato l’obiettivo. Parlare poi di “Chicco Testa” o di “Realacci” non ne capisco il senso col nostro dibattito, che c’azzecca, avrebbe tuonato il nostro Di Pietro.

    (Enzo)

    • Firma - Enzo