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Il Parco nazionale e l’Appennino reggiano star a Linea Verde

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Il 13 aprile, domenica delle Palme, Linea Verde sarà in onda dal crinale dell'Appennino reggiano, tra i monti del Parco Nazionale. Un puntata a caccia soprattutto di realtà agricole e operatori che possiamo considerare dei veri eroi, visto che l'Emilia Romagna, negli ultimi 40 anni, è la regione che ha subito il più forte abbandono delle aree di montagna.

Il conduttore Patrizio Roversi durante le riprese
Il conduttore Patrizio Roversi durante le riprese

Patrizio Roversi e Ingrid Muccitelli andranno alla ricerca di chi, per scelta o per tradizione, ha deciso di rimanere, e ci racconteranno storie come quella di Tamara e Wilson e delle loro 7.500 galline ovaiole, di Tobia che stava per diventare architetto e invece ha mollato tutto per seguire un gregge di pecore e produrre un ottimo pecorino, e di Betty che da 25 anni fa parmigiano reggiano percorrendo ogni giorno decine di chilometri e di curve per andare a prendere il latte nelle varie stalle sparse per il crinale reggiano del Parco Nazionale.

Sono queste alcune delle esperienze che tengono in vita l'Appennino reggiano e che, anche se in modo sporadico, danno un segnale di cambiamento.

«Questo passaggio di Linea Verde che ha messo a fuoco e bene in vista il mondo agricolo dell'Appennino reggiano e il Parco Nazionale – afferma il presidente, Fausto Giovanelli - ci permette di accorciare sempre più le distanze tra agricoltura, turismo e ambiente. Settori sempre meno separati, valenze di una medesima ricchezza del territorio che riesce a valorizzarsi meglio oggi proprio attraverso forti sinergie tra questi elementi. Nel nostro Parco Nazionale la parola paesaggio li riassume tutti e tre. La trasmissione di Rai Linea Verde, che è un po' lo specchio del mondo agricolo italiano, è un iniezione di orgoglio per il nostro territorio e soprattutto per i giovani agricoltori di oggi e di domani. Si vedrà in tv un territorio marginale, martoriato dalle frane e dalla mancanza di infrastrutture, ma ricco di eccellenze naturali e agroalimentari di qualità. Per questo niente di meglio di Linea Verde riesce a valorizzare questo paesaggi di cui anche il Parco Nazionale vuol essere editore oltre che marchio di garanzia».

La domanda che Roversi e Muccitelli hanno rivolto ai loro interlocutori è questa: "Ma allora tra queste montagne l'agricoltura può essere un'opportunità?" Le risposte non sono semplici.

«A 23 anni ho lasciato la facoltà di architettura – racconta Tobia Zagnoli, scandianese di 28 anni – e ho preso la decisione di vivere in un territorio che amo e quindi di fare un mestiere che mi permette di stare in montagna. Le difficoltà sono tante e ogni giorno è un sfida. Trovare il terreno per avviare l'attività non è stato difficile, ma sono terre abbandonate da anni che danno poca resa. Poi bisogna affrontare tanti problemi, dalla burocrazia alla tanta fauna selvatica che spesso compromette i raccolti. In questo caso il Lupo è l'ultimo dei problemi; caprioli, daini e soprattutto i cinghiali possono distruggere un raccolto. Vedersi riconosciuto il danno, ottenere il risarcimento e far valere le proprie ragion è difficile. A chi vuole fare questo lavoro consiglio di essere molto scrupoloso e rigoroso. Occorrono conoscenza, esperienza e un buon capitale iniziale. All'inizio pensavo che vivere in montagna con un gregge di pecore non fosse così difficile, poi ho capito che è molto più facile laurearsi in architettura e lavorare in uno studio, ma quella che ho fatto resta per me la scelta migliore: qui posso essere me stesso».

Il finale della trasmissione ci porta a Succiso, un paese che gli abitanti pur di non abbandonare hanno trasformato in cooperativa realizzando una delle esperienze più significative del Parco nazionale dove le sinergie pubblico-privato hanno permesso a una comunità di creare un vero modello di sviluppo sostenibile

Linea Verde è un programma di Dario di Gennaro, Lucia Gramazio, Paolo Marcellini e Nicola Sisto Regia di Emilia Mastroianni. Produttore esecutivo Rosaria Rumbo

http://www.lineaverde.rai.it/dl/portali/site/puntata/ContentItem-dbe028b0-fd12-4c10-a18b-8fd187292907.html#sthash.eLMvuxx9.dpuf

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4 COMMENTS

  1. Devo dire che stavolta un plauso andrebbe fatto anche al Parco e al Presidente Giovanelli. E’ evidente che dietro un programma del genere c’è l’impronta di qualcuno che conosce nel profondo i nostri territori e che vuole farli risaltare nel migliore dei modi, sottolineando pregi e difetti, un vivere in montagna complesso, ma contemporaneamente impagabile. Ogni scorcio, ogni, paese, ogni storia sono frutto di una profonda passione per il nostro Appennino. E certamente il seppur eccezionale narratore Patrizio Roversi certe cose non poteva saperle.

    (L.)

    • Firma - L.
  2. Chi si accontenta gode, servizio mediocre di solito quando qualcuno ha un ospite in casa cerca di fare vedere il meglio mettendo in ordine e pulendo, cosa che il cosiddetto Ente Parco non è neanche lontanamente in grado di fare se non di fare proclami e apparire in tv o sui giornali con discorsi piatti e idee quantomeno confuse di cosa è un parco e di quali potenziali ha per il turismo e agricoltura. Sarebbe forse ora di lasciare il posto a forze nuove che dal servizio si vede che ci sono.

    (fa)

    • Firma - fa