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“La sensibilità dei nostri strumenti è almeno 500 volte maggiore di quello usato da Davoli”

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Poiatica

In merito all'ultimo intervento del comitato "Fermare la discarica", di cui s'è parlato e di cui abbiamo riferito nei giorni scorsi, e della seguente, collegata lettera di Alessandro Davoli, ci è giunta oggi una replica da parte del direttore tecnico di Arpa, Franco Zinoni, in cui si confuta quanto asserito dal Davoli. La proponiamo di seguito.

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Le affermazioni del sig. Alessandro Raniero Davoli, riportate nell’articolo “A Carpineti misurata la radioattività con apparecchi obsoleti o non certificati “ apparso il 18 u.s. sul vostro giornale, non corrispondono al vero. Pertanto, Arpa ritiene doverosa questa rettifica almeno delle più evidenti inesattezze, della quale chiediamo la pubblicazione a tutela del diritto della popolazione ad una informazione completa e veritiera, che in questo caso può evitare anche il diffondersi di allarmismi ingiustificati.

Anzitutto, preme sottolineare la professionalità degli operatori di Arpa intervenuti per verificare i valori di radioattività nella discarica di Poiatica. Gli esperti che hanno eseguito le misure sono il responsabile del Centro tematico regionale sulla radioattività e un suo collaboratore, formati con molteplici corsi di formazione, oltre che da decenni di esperienza sul campo, riconosciuta anche a  livello internazionale; in prima fila dall’incidente di Chernobyl ai giorni nostri, con controlli continui alla centrale nucleare di Caorso, impegnati a Fukushima, responsabili della rete di monitoraggio della radioattività ambientale dell’Emilia-Romagna con controlli sistematici dei nostri alimenti, della vegetazione e dell’aria, delle condizioni che interessano il nostro territorio quando si verificano incidenti nucleari nelle diverse aree del mondo.

In secondo luogo, ecco la “carta di identità” tecnica della strumentazione utilizzata da Arpa, della quale l’articolo in  questione afferma l’obsolescenza e l’inadeguatezza.

Gli strumenti di Arpa hanno soglie di rilevabilità migliori e una sensibilità strumentale almeno 500 volte maggiore rispetto allo strumento utilizzato dal Sig. Davoli.

Gli strumenti sono ovviamente certificati, e sottoposti a periodiche (biennali) tarature presso il Centro SIT di Caorso (Centro di Taratura LAT n° 077 accreditato ACCREDIA), così come peraltro previsto dall’art. 107 del D.Lgs. 230/95 e ss.mm.ii. L’ultima taratura è stata effettuata in data 11/12/2013.

Gli strumenti sono idonei per misure di radiazione gamma a partire da 20 -25 keV e sono i seguenti:

AUTOMESS 6150 AD6 collegato alla sonda Scintillator Probe AD bH il cui range energetico di misura è compreso fra 20 keV e 7 MeV.
Sensibilità AUTOMESS 6150 AD6 collegato alla sonda Scintillator Probe AD bH: 1000 conteggi per secondo /micro-Severt/h (dato AUTOMESS)

AUTOMESS Szintomat 6134 A, il cui range energetico di misura è compreso fra 25 keV e 1.3 MeV. Tale strumento è tuttora commercializzato dalla ditta AUTOMESS.
Sensibilità AUTOMESS Szintomat 6134 A: 2778 conteggi per secondo /micro-Severt/h (dato AUTOMESS)

Limiti normativi. I valori citati nell’articolo, peraltro in modo numericamente errato (i 5 milli-Sievert/anno non trovano alcun riscontro nella normativa vigente), valgono esclusivamente per la radiazione ricevuta in aggiunta alla radiazione dovuta al fondo naturale. La Direttiva citata (2013/59/EURATOM), peraltro non ancora recepita nell’ordinamento italiano, non considera i valori del fondo naturale:

Art. 6 (Vincoli di dose per l'esposizione professionale, della popolazione e medica), comma 1, lettera b):
b) per l'esposizione della popolazione [omissis] somma di dosi a cui è esposto il medesimo individuo considerando tutte le pratiche autorizzate;
Art. 12 (Limiti di dose per l'esposizione della popolazione), comma 1:
1. [omissis]… somma delle esposizioni annue di un individuo della popolazione derivanti da tutte le pratiche autorizzate.

I limiti di dose per gli individui della popolazione (1 milli-Sievert/anno, come riporta la Direttiva al successivo comma 2 dell’art. 12) si riferiscono esclusivamente ad esposizioni derivanti “da tutte le pratiche autorizzate”, vale a dire da tutte quelle attività umane che possono incrementare l’esposizione della popolazione, con evidente esclusione del cosiddetto “fondo naturale” che risulta peraltro variabile da zona a zona. Naturalmente, a maggior ragione, considerazioni analoghe valgono in merito alla definizione dei limiti di esposizione per i lavoratori.

Arpa ha rilevato che i valori di radioattività misurati all’interno della discarica sono compresi tra 80 e 130 nSv/h (nanoSievert/ora), esattamente lo stesso range di valore rilevato sul territorio, al di fuori della discarica, dunque attribuibile al fondo di radioattività naturale. Questi valori sono peraltro in linea con quanto rilevato in altre parti d’Italia (vedi l’Annuario Ispra sui dati ambientali, capitolo 11 a proposito delle reti di rilevamento della radiazione gamma outdoor).

Arpa Emilia-Romagna lavora da quasi vent’anni per il controllo e la tutela dell’ambiente, a supporto delle politiche ambientali e sanitarie di Regione ed enti locali e per rispondere alle richieste della popolazione e dei singoli cittadini. Gli oltre mille suoi operatori, in massima parte altamente specializzati e competenti riguardo le diverse matrici ambientali, vivono e lavorano nei territori che controllano e fanno parte della stessa popolazione da tutelare; sono anzi, proprio in virtù della loro professione, attivi, rigorosi e appassionati interpreti delle norme che tutelano ambiente e salute umana.

 

12 COMMENTS

  1. Signor Franco Zinoni, e con una sensibilità 500 volte maggiore avete misurato una radioattività del 50% inferiore? …ma guarda! Non le credo e le spiego perché.
    “La sensibilità dei nostri strumenti è 500 volte superiore a quello usato da Davoli” è un’affermazione falsa, ripeto falsa: che il dosimetro AUTOMESS 6150 AD6 abbia una soglia di rilevamento per le radiazioni gamma a partire da 60KeV è un dato dichiarato dal costruttore (si legga la documentazione tecnica, per favore!).
    Mentre il mio contatore digitale Geiger-Muller, marca Gamma-Scout modello AW, rileva le radiazioni gamma a partire dai 30 KeV, soglia energetica più bassa. Altro dato dichiarato dal costruttore. Che il dosimetro AUTOMESS Szintomat 6134 A sia stato progettato nel lontano 1978, non più prodotto e aggiornato ma sostituito con altri modelli digitali, e non abbia alcuna certificazione PTB, dell’Istituto metrologico tedesco (Physicalisch-Technische Bundesanstalt), istituzione dipendente dal Ministero dell’economia e dell’energia della Germania (Bundesministerium für Wirtschaft und Energie), è altrettanto vero. Ora mi chiedo, e chiedo a Lei signor Zinoni: come si spiega che nel Paese nel quale è stato prodotto, la Germania, non gli si riconosca la certificazione con la motivazione che non possiede un’adeguata precisione e qui da noi, all’Arpa, venga utilizzato per misure “ufficiali”? E non mi racconti la favola della calibrazione con Cesio 137 effettuata da voi a dicembre 2013: una calibrazione non è una certificazione! E se un Paese Ue come la Germania mi dice che lo strumento è intrinsecamente impreciso e perciò non può ricevere l’approvazione per misure con valore legale trovo che qualche domanda Lei e Arpa ve la dovreste pure porre, o no? Ma le mie osservazioni sul tipo di strumenti che avete utilizzato derivano principalmente dai dati troppo distanti nelle misurazioni. Se le mie misurazioni, alla presenza di due Gev e di un consigliere comunale (rilevamenti in continuo, con lo strumento sempre acceso), effettuate con la medesima metodologia di Arpa ad un metro d’altezza dal suolo, per di più documentate con le foto dei valori rilevati (localizzate con Gps dell’Iphone sulla mappa), si discostano di più del doppio da quanto avete dichiarato voi Arpa, che motivi ci possono essere? Mi faccia indovinare…? Le mie rilevazioni sono state ripetute due mesi fa dal comitato “Fermare la discarica” e anche in quel caso documentate con foto. Valori oltre tre volte quelli misurati dai tecnici Arpa (sino a 390-440 nano-Sievert/ora). Come mai noi sì e voi no… Tout va très bien, Madame la marquise? Mi spieghi per ultimo il vostro modo di procedere, senza confrontarsi: se eravate così sicuri che le mie misurazioni fossero errate perché non mi avete chiamato, in affiancamento, a eseguire assieme nuove rilevazioni; io ero disponibile e i comitati lo avevano chiesto. Voi non avete voluto come testimoni cittadini comuni, che hanno a cuore la salute della popolazione e la difesa dell’ambiente, o mi sbaglio? Magari nel mentre le decine di autobetoniere di calcestruzzo Ceag di Gatta hanno provveduto a risolvere il problema? Sei centimetri appena di cemento e le radiazioni sono dimezzate, vero o no (questa domanda è per Iren)? Per quanto riguarda poi i riferimenti che Lei fa alle normative, l’Italia ha già recepito tutte le direttive precedenti alla 2013/59/EURATOM, nelle quali i limiti di esposizione consentiti sono appunto 1 milli-Sievert per la popolazione in generale (oltre il fondo ambientale, ovviamente, che per Poiatica a me risulta da 80 a 100 nano-Sievert), mentre stabilisce categorie A e B di lavoratori professionalmente esposti per i quali il limite è innalzato a partire da 6 milli-Sievert/anno, e non 5 (categoria B) e 20 milli-Sievert/anno categoria A, come Lei dovrebbe sapere bene… In ragione del tipo di attività lavorativa normalmente svolta e delle esposizioni potenziali conseguenti a eventi anomali e a malfunzionamenti, i lavoratori sono classificati come lavoratori esposti di categoria A (quelli che possono essere più esposti alle radiazioni) e di categoria B. I limiti di dose per i lavoratori, riportati in tabella a confronto con i limiti per le popolazioni, non devono essere superati in nessun caso durante le normali pratiche con impiego di radiazioni ionizzanti. “I limiti di dose, che sono imposti dalla normativa nazionale vigente, per lavoratori esposti e individui della popolazione e corrispondono a quelli raccomandati in ambito internazionale dalla ICRP. “D.Lgs. 230/95 e s.m.i.; ICRP 60 (International commission on radiological protection), la pubblicazione ICRP 60 del 1990 ha avuto una “ricaduta” nel D.Lgs. 241 del 2000; essa seguiva la pubblicazione ICRP 26 del 1977 che aveva avuto una “ricaduta” nel D.Lgs. 230 del 1995. Fonte Wikipedia, modificata.
    Distintamente la saluto.

    (Alessandro Raniero Davoli)

    • Firma - AlessandroRanieroDavoli
  2. Andrebbero chiariti dalla procura tanti aspetti equivoci, come ad esempio capire in che modo per tanti anni Arpa abbia potuto controllare la caratterizzazione dei rifiuti speciali in ingresso in discarica, visto che non ha mai avuto la strumentazione adatta per calcolare l’indice di respirazione dinamico. Non avendo questa strumentazione Arpa ha omesso di controllare anche il biostabilizzato portato in discarica, quindi di che cosa stiamo parlando? Di Arpa, Provincia, Ausl e Iren che recitano una commedia e che pretendono pure di essere applauditi? Questo è davvero lo stato di Pulcinella!

    (Selvaggia)

    • Firma - selvaggia
  3. Vicenda alquanto ambigua e scabrosa, questa… Si sono raggiunte due conclusioni diverse, una da parte di un cittadino e un’altra da parte di un ente preposto sulle rilevazioni effettuate a Poiatica, ma nonostante che a questo punto la cosa migliore da fare sarebbe stata fare chiarezza, confrontando seriamente e serenamente i dati, gli apparecchi e chi li utilizzava. Si è invece preferito non farlo, addirittura evitando a priori il confronto. Sicuramente non è un’immagine rassicurante per coloro, come me, che nutrono seri dubbi sul fatto che la presenza della discarica sul nostro territorio non abbia ripercussioni sulla nostra salute e mi chiedo il perché si tergiversi ancora limitandosi a comunicati stampa e non si faccia il possibile per dimostrare l’esattezza di un risultato. Infine, prendendo atto che il più convinto a difendere le conclusioni raggiunte sembra il signor Davoli, le mie preoccupazioni non possono che aumentare. Noi tutti, come il signor Davoli, abbiamo diritto a risposte chiarificatrici e siamo qui che le attendiamo… Se ci dimostrano che ha ragione Arpa ne saremo tutti molto felici, Davoli compreso…

    (Antonio Manini)

    • Firma - AntonioManini
  4. È vero che siamo in un momento dove la credibilità istituzionale è messa a dura prova ma in questo caso si tratta di numeri e non di opinioni. Da un lato c’è un organismo tecnico centro di riferimento regionale per quanto riguarda la radioattività ambientale con anni di esperienza e professionalità maturata sul campo da Chernobyl a Fukushima con partecipazione a circuiti di taratura e con migliaia di misure puntualmente pubblicate e mai contestate, dall’altro il sig. Davoli cui va il beneficio della buona fede ma ci parli della sua esperienza in materia. Personalmente non credo che tutto sia da buttare sono convinto che vi siano anche nel nostro paese enti che meritino rispetto e fiducia.

    (Biagio 52)

    • Firma - Biagio52
    • Quindi se le dicono ancora che una discarica è un luogo “sicuro” lei si affida a questa parola, accetta che venga ampliata, ristruttura casa o compra casa lì e ci mette su famiglia? A volte invidio questo atteggiamento, vorrei così tanto vivere serenamente nella leggerezza della “fiducia”. Credo più concretamente che ci siano tecnici talvolta anche molto competenti ma che non possano dire tutto nella libertà, soprattutto quando manca l’indipendenza professionale o un interlocutore altrettanto riconosciuto.

      (V.)

      • Firma - V.
  5. Ma scusate… ma chi è Davoli??? Ma che esperienza ha sull’argomento?… Si è informato leggendo su internet o ha lavorato per anni nel settore? Se non ci fidiamo di Arpa che è l’ente ufficiale regionale per queste rilevazioni, allora non ci fidiamo nemmeno di lei nemmeno quando controlla la nostra acqua i nostri alimenti… Non ci fidiamo di Ausl per le analisi di laboratorio… Non ci fidiamo dei dottori e non ci fidiamo di nessuno; ci fidiamo invece del primo che passa? Bho!

    (Lorena)

    • Firma - lorena
  6. No, Lorena, del primo che passa non ci fidiamo. Ma se ad osservazioni tecniche si replica con altre osservazioni non è più questione filosofica ma oggettiva. Secondo Davoli gli strumenti Arpa non sono idonei per X motivi. Stando ad Arpa invece non è idoneo l’apparecchio di Davoli. A me se un sig. nessuno tipo Mario Rossi dimostrasse che l’acqua del mio rubinetto non è potabile non mi farebbe un dispiacere ma mi inviterebbe a riflettere e a verificare, anche attraverso gli organi competenti, più approfonditamente

    (Commento firmato)

    • Firma - CommentoFirmato
  7. Un’osservazione da ignorante: la misurazione del fondo naturale all’esterno della discarica è identica sia per Davoli che per Arpa (tra 80 e 100 nanoSievert/ora). Chi mi spiega, allora, la differenza nel rilevamento dei valori all’interno della discarica?

    (Giorgio Bertani)

    • Firma - GiorgioBertani
  8. Bella domanda, Giorgio. Era la stessa che volevo porre ai tecnici Arpa, ma non mi è stato permesso dal sindaco “democratico” Nilde Montemerli. Al di là delle mie osservazioni sul tipo di strumenti utilizzati da Arpa (uno dei quali non è certificato nel paese di produzione!), resta difficile comprendere perchè in almeno quattro punti all’interno della discarica il mio strumento, nuovo e certificato, abbia registrato costantemente, vedi foto, valori più elevati, sino a 290 nano-Sievert/ora. L’argilla della cava ha radioattività uniforme, per la sua stessa composizione, non presenta rocce di altri minerali; l’unica cosa che può far variare l’emissione radioattiva è appunto quanto è sotterrato in profondità.
    Cosa hanno sepolto, coscientemente o meno, Ciampà (ditta alla quale è stata ritirata la certificazione antimafia dal Prefetto di Crotone) e Ramm (ditta che ha visto finire in galera per due volte il suo amministratore, per traffico di rifiuti tossici e nocivi), rifiuti ospedalieri, scorie di fonderia, scorie radioattive?
    Le mie misurazioni sono state confermate da altra persona all’inizio di quest’anno, eseguite per conto del comitato “Fermare la discarica” (anche in questo caso esistono le foto). L’unica spiegazione che mi do, volendo ritenere in buona fede i tecnici Arpa, è che qualcuno, “forse”, abbia fatto alcune colate di calcestruzzo nei punti caldi, ne bastano 6 cm. per dimezzare la radioattività, poi ricoperto con altra terra. A gennaio e febbraio autobetoniere della Ceag sono state viste entrare numerose volte in discarica…

    (Alessandro Raniero Davoli)

    • Firma - AlessandroRanieroDavoli
  9. Propongo al sindaco di Carpineti di tornare in discarica con i tecnici Arpa, i comitati e il Sig. Davoli per chiarire le preoccupazioni relative alle misure effettuate. Se permette, caro sindaco, non ci fidiamo delle istituzioni, Lei compresa. Chiedo gentilmente una risposta alla mia proposta, che immagino sia la stessa dei comitati. Sarebbe poco carino coinvolgere canali non convenzionali che cercano clamore e vogliono fare notizia screditando la valle del Secchia, il Parmigiano Reggiano qui prodotto e le istituzioni coinvolte nelle vicende.

    (LB)

    • Firma - LB
  10. Non conosco il signor Davoli, non so dire se sia professionalmente preparato per misurare e valutare dati così difficili e importanti come quelli relativi alla radioattività presente (o meno) a Poiatica. Però visto che si parla di un aspetto riguardante la salute e la sicurezza delle persone, mi piacerebbe che non ci fossero posizioni preconcette da parte di nessuno. Se esiste anche un piccolo dubbio sulla presenza di materiali radioattività sepolti nella discarica non andrebbe fatto un controllo da parte della sola Arpa ma sarebbe logico incrociarlo con altri. Non so e nemmeno mi interessa che questo lo possa fare il signor Davoli. Però sulla risposta di Arpa qualche chiarimento in più vorrei averlo: se i dati raccolti all’esterno dalle due strumentazioni sono uguali, come mai all’interno sono così distanti: un errore di lettura? Inoltre è vero l’utilizzo di calcestruzzo? Perché? Per evitare inutili e dannose polemiche sarebbe forse il caso di dare risposte più chiare. E, per favore, smettiamola di dire che un “dilettante” non può essere affidabile. A questo proposito vorrei ricordare Bendandi, irriso per anni dalla scienza ufficiale, i cui studi sono poi stati accettati dagli specialisti in terremoti di tutto il mondo. Quando lui era morto.

    (Remigio)

    • Firma - remigio