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Il caso della Tasi

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 I sindacati reggiani sono stati tra i primi in assoluto a denunciare, già lo scorso 16 maggio, il caso della Tasi. “La pressione esercitata dai Caf e dai sindacati ha sortito il suo effetto", spiega Barbara Cellato, direttrice del Caf Cisl di Reggio Emilia". Sono 19 i comuni della nostra provincia che hanno deliberato rispetto alla Tasi (13 in più dopo la nostra segnalazione). Alcuni di questi, 14, hanno già deliberato le aliquote, e altri, 5, hanno deliberato di definire successivamente aliquote e destinatari. 24 comuni, invece, hanno optato per la proroga decisa dal Governo: questi cittadini pagheranno a ottobre, e non più a settembre, prima data prevista dal comunicato del Ministero dell'economia e finanza”. 

“Il governo è dovuto intervenire su una situazione di totale incertezza su questa nuova tassa, sia rispetto alle aliquote che sul tipo di immobile su cui va pagata, visto che sono i comuni che debbono deliberare al riguardo”, è quanto afferma Margherita Salvioli Mariani, segretaria provinciale della Cisl, che aggiunge: “A parte i quattro comuni dell’alto crinale (Busana, Collagna, Ramiseto e Ligonchio), che hanno deciso di non farla pagare, gli altri stanno mostrando un orientamento a far pagare l’aliquota massima, 3,3 x mille, solo sull’abitazione principale”.

“Non è scontato che alla fine la Tasi pesi meno dell’ Imu sulla prima casa pagata nel 2012 - continua la Salvioli Mariani - visto che questa prevedeva la detrazione automatica oltre a quella prevista in base al numero dei figli. A determinare l’importo da versare per il contribuente, invece, avranno un peso decisivo detrazioni e aliquote, con le prime che troveranno applicazione diversificata a seconda delle previsioni comunali. Visto che il prossimo termine per deliberare è il 31 luglio, i Comuni, anche quelli che vedranno un prossimo cambio di governo hanno il tempo necessario per convocarci in tempi utili per un confronto reale”.

 

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