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La povertà tra noi

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Cantarelli
Pierluigi Cantarelli

Riceviamo e pubblichiamo.

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Ogni giorno sulla stampa leggo degli effetti devastanti della crisi economica, le famiglie che non arrivano alla fine del mese, cassaintegrati, precari, lavoratori in mobilità, distacchi di luce, gas, telefono ed acqua che aumentano. La situazione sta assumendo aspetti davvero drammatici. Persone che si trovano in estrema difficoltà, come pensionati e giovani, persone che provengono da quelle che sono considerate le classi più deboli. Ma adesso non ci sono soltanto loro: ci sono anche persone che, pur avendo un lavoro, si trovano nell’impossibilità di mandare avanti una famiglia, come normalmente prima facevano.

Sono venuto a conoscenza di uno dei tanti casi di povertà che sono presenti nel nostro territorio.

Tiziano vive solo e non ha rete parentale. Da diversi anni è inserito in un progetto sociale e lavora presso la Caritas, dove percepisce circa 400 euro mensili; vive in un alloggio Acer. Grazie all’aiuto di alcune persone è riuscito fino ad ora a pagare le bollette, ma adesso la situazione economica sta peggiorando al punto tale che rischia il taglio delle utenze. Tiziano è una delle tante persone che ha perso il lavoro come artigiano e non è più riuscito ad avere una posizione lavorativa stabile e con una assunzione fissa presso una ditta. Ovviamente non avendo commesse di lavoro non è riuscito a far fronte  al pagamento dei contributi Inps e si ritrova con un debito di circa 8.000 euro da versare ad Equitalia. Tiziano è analfabeta e grazie all’aiuto di persone ora sta avviando le pratiche per la rateizzazione ad Equitalia. Ma mi viene spontaneo chiedermi come farà Tiziano a saldare il debito ad Equitalia, dal momento che non possiede risparmi per pagare spese impreviste, non ha i soldi per poter riscaldare la casa e a malapena riesce a mangiare in modo regolare? E le istituzioni e la politica che cosa faranno per tutelare e aiutare Tiziano? Vi è una classe sociale, il 75% di tutte le famiglie, che si trova in difficoltà. Non possiamo lasciarle sole e non possiamo abbandonare Tiziano.

Abbiamo un sociale che presenta molte emergenze e spetta agli enti di prossimità, i comuni, farvi fronte. Con i mezzi che hanno a disposizione, beninteso. Ma credo debbano avere la sensibilità necessaria, senza chiudersi in sterili discorsi di circostanza! L’Udc a Viano si è prestata a soccorrere anche singolarmente le persone in stato di necessità.

(Pierluigi Cantarelli, Udc Viano)

1 COMMENT

  1. Ho letto con attenzione e con tristezza la sua del 25 u.s. Forse si sarà aspettato qualche risposta in più ma credo che ci sia ormai una specie di pudore a parlare di una crisi che sembra essere infinita, oppure, come suggerisce il premier Renzi, bisogna smettere di piangersi addosso, perchè l’Italia ce la farà. Lei racconta una vicenda emblematica: perso il lavoro, un debito con Equitalia, impossibilità di rimettersi a lavorare e di vivere con i 400 euro al mese che percepisce dalla Caritas. Chi può aiutare Tiziano? La comunità di Viano dovrà aiutare quest’uomo in così gravi difficoltà e sono certa che le persone al corrente della situazione daranno una mano. Poi c’è il Comune con i servizi sociali. Le posso assicurare che nel Comune cui appartengo -Castelnovo ne’ Monti – lavorano molto bene. Ovviamente Tiziano dovrà essere aiutato, essendo analfabeta, a presentare la semplice documentazione che attesti il suo stato di povertà. Non credo che a Viano le istituzioni possano chiudersi in sterili discorsi di circostanza, credo piuttosto che i soldi siano davvero pochi, ma è impossibile che non intervengano. Questo fanno i Comuni, quanto alla politica, la sua è una domanda da un milione di dollari. Intanto si litiga,non si vogliono mollare le poltrone, nessuno vuole rinunciare ai privilegi che si sono autovotati onorevoli, consiglieri e compagnia. Esempi decenti non ce ne sono perchè la politica ad alti livelli è diventata una pestilenza, l’Ebola che adesso è all’ordine del giorno. Vedrà che a Viano Tiziano troverà gli aiuti che gli servono per poter trascorrere una vita dignitosa. Glielo auguro. Saluti.

    (Paola Agostini)

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