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Fusione dei 4 comuni del crinale: dimezzati i contributi!

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Sul tema della fusione dei comuni riceviamo e pubblichiamo dall'ex sindaco di Ligonchio, Ilio Franchi.

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Ilio FranchiDopo aver tanto pubblicizzato la  fusione dei  4 comuni del crinale Busana, Collagna, Ligonchio e Ramiseto, dopo l’ok del partito che ancora una volta ha manifestato la propria incoerenza dicendo prima no alla fusione Villa Minozzo-Toano ed ora si per questi 4 comuni e dopo l’ok recente della Regione, stiamo ora assistendo ad una fase di silenzio o quanto meno di rilassamento forse in preparazione allo sprint finale che dovrebbe avvenire nel prossimo mese di maggio/giugno, in occasione del  referendum che per legge deve recepire la volontà dei cittadini abitanti dei 4 comuni ad adire o no ad un unico ente.

Certo che Errani l’ha fatta grossa determinando questo ritardo: sì perché allora, a seguito di una asfissiante pressione sui cittadini con riunioni che hanno coinvolto un po’ tutti, enti, associazioni, confederazioni,  commercio, artigianato, etc., c’era la convinzione di avere superato l’ostacolo dei diffidenti e di marciare verso una quasi certezza di risultato positivo.

La leva che aveva ed ha tutt’ora orientato taluni cittadini in senso favorevole  era senz’altro il contributo straordinario messo a disposizione dal Ministero e dalla Regione.

Otto milioni di euro in quindici anni quindi oltre 500.000 euro/anno era una cifra importante e tale da far pensare che ciò determinasse una riduzione delle tasse ma soprattutto una più solerte risposta alla esigenze anche minute degli utenti che, per aver udito da anni “non ci sono soldi”, da tempo non osano più nemmeno chiedere.

Il dubbio che, stante una situazione economica come quella attuale , una cifra del genere diluita così a lungo fosse oggetto di riduzione era nel pensiero di tutti, ma che si andasse da subito, dopo poco più di un anno, ad un taglio di oltre due milioni e mezzo non era certo prevedibile.

Infatti il ministero che annualmente decreta le modalità ed i termini per il riparto e l’attribuzione dei contributi spettanti ai nuovi comuni in conseguenza di procedure di fusione, il 21 gennaio u.s. ha riproposto il decreto inserendo una semplice e corta dicitura laddove si tratta di importi: il contributo, si legge sul decreto, è commisurato al 20% dei trasferimenti erariali attribuiti per l’anno 2010, nel limite degli stanziamenti previsti, “ in misura comunque non superiore a 1,5 milioni di euro”

Questa la nuova dicitura: per essere brevi, quello che prima era un contributo decennale pari a oltre 4 milioni di euro  è passato a 1,5 milioni di euro quindi con un taglio di oltre 2,5 milioni di euro.

Quei 500.000 euro di contributo diluito in 15 anni si è quasi dimezzato.

Ora se si valutano altri benefici quali l’esclusione per un breve periodo dal patto di stabilità (che è diventato il più importante cavallo di battaglia ma per la quale non si ha certezza della durata) al quale erano assoggettate solo due delle 4 amministrazioni, certamente i cittadini dubitano dei residui contributi: se dopo poco più di un anno si sono ridotti alla metà, nei rimanenti 12-13 anni di quanto si ridurranno?

Sconvolgente il comportamento: prima  assemblee, studi approfonditi sugli andamenti demografici, analisi del territorio, simulazioni facili sul nuovo comune, scontate certezze sulla istituzione di nuovi organismi decentrati nelle attuali sedi comunali, valorizzazione di quei progetti avviati dall’Unione (ad esclusione del PSC avviato 15 anni or sono ed ancora in corso per non dire del micronido di Busana per il quale sarebbe interessante conoscere il costo complessivo comparato alla durata) e soprattutto i contributi di cui sopra fortemente evidenziati – e ora un silenzio adombrante una grossa difficoltà  sul decreto che taglia oltre 2,5 milioni di euro.

Certamente ora si dirà che i soldi poco contano riproponendo svariati motivi pro fusione: tutto vero e recepibile ma è innegabile che la leva determinante la curiosità dei cittadini sono stati gli sbandierati 8 milioni in 15 anni, somma sicuramente ragguardevole che, come si è visto solo dopo un anno, è sicuramente uno specchio per le allodole.

Si profila una lunga serie di incertezze sull’evoluzione  di questa corsa alla “fusione” per portarla a un punto di non ritorno, incertezze sostenute anche da proteste di altri Comuni d’Italia e da ricorsi in varie sedi di Giustizia per accertarne la legittimità: si consideri che poi “tornare indietro”  sarebbe quasi impossibile, avendo nel frattempo lasciato le cittadinanze ancor  più indifese perché private della loro dignità di Comune originario.

L’auspicio è che i cittadini prendano atto di ciò dimenticando i contributi previsti e valutando il resto con estrema serenità.

(Ilio Franchi, Consigliere di minoranza di Ligonchio)

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Il 31 maggio si vota per la fusione dei comuni di Busana, Collagna, Ligonchio e Ramiseto: sì o no? (22 marzo 2015)

 

19 COMMENTS

  1. Quello che io ho sempre sostenuto: forza pure con le promesse; ora dovranno preparare tanti bei nuovi discorsi da raccontare agli spettatori che prossimamente si recheranno alle innumerevoli riunioni in preparazione del fatidico referendum.

    (Alessandro N.)

    • Firma - alessandron.
  2. Per fortuna c’è qualcuno che ci aggiorna su questo tema e sugli aspetti negativi della fusione dei Comuni. A breve (maggio/giugno) andremo a votare e dobbiamo avere il diritto di sapere tutto sulla questione, quindi di non rimanere all’oscuro su alcuni particolari: è forse come sempre interesse dei politici non essere chiari? Questo tema, che ci riguarda da vicino, dovrebbe essere affrontato e discusso con la popolazione. Grazie.

    (Monica)

    • Firma - monica
  3. Condivido il tutto, il crinale è ancora una volta abbandonato, trascurato e privo di progetti di valorizzazione ed inversione del declino ormai irreversibile, a causa anche delle amministrazioni locali che da tempo si sono adagiate alle idee degli enti superiori lontani dai problemi del crinale. Tolti i finanziamenti al nuovo ente del progetto non rimane nulla, se non le poltrone e la sede, ne vedremo delle belle, stanno uscendo nomi e luoghi, speriamo siano solo chiacchiere, diversamente sarà il totale declino. Anche questa volta arriverà il proclama dei capi popolo e tutti a votare, nei bar a lamentarsi e nelle urne totale obbedienza, (spero di sbagliarmi). Bravo Franchi. Saluti.

    (Fabio Pietro Leoncelli)

    • Firma - FABIO PIETRO LEONCELLI
  4. Credo che lettura della norma, fatta del signor Franchi, sia molto superficiale, di parte e lontana dalla giusta interpretazione. Parafrasando la pallavolo: la palla comunque è stata alzata, adesso qualcuno sicuramente la schiaccerà.

    (Lorenzo)

    • Firma - Lorenzo
  5. Topica colossale dell’amico Ilio. Dovuta forse ad una lettura solo superficiale del decreto. I contributi statali alle fusioni sono rimasti quelli che erano. Il tetto max di 1,5 milioni di euro riguarda il massimo di contribuzione annuale spettante alle fusioni, quindi nessun taglio ai contributi previsti. Sono certo che i quattro sindaci dei Comuni del crinale risponderanno fornendo tutte le informazioni necessarie e dettagliate ai cittadini (ed anche a Franchi) per dimostrare che non esiste alcun taglio dei contributi statali.

    (Alessandro Govi)

    • Firma - alessandro govi
  6. Troppi campanilismi e chiacchiere, la fusione è ha mio parere la strada migliore, al momento, per i 4 Comuni del crinale. Perché unirsi con Castelnovo?, io da montanaro preferisco stare con la fusione. Grazie.

    (Walter)

    • Firma - walter
  7. Ma tutti questi signori che sono contro la fusione lo sanno che comunque il destino dei loro amati “campanili” sarebbe segnato finendo sotto Castelnovo che, diciamocelo, di noi montanari non gliene può fregare di meno. Cosa pensate di contare un domani, quando ci saranno Comuni da 500 persone, questo lo sapete solo voi. Meglio uniti e pesare qualcosa, a mio avviso, comunque il tempo è galantuomo, se non ci fondiamo vediamo tra qualche anno che grandi vantaggi avrete ottenuto per il vostro orticello, e dovrete venire qui a spiegarlo con la stessa solerzia con cui oggi abbaiate contro la fusione.

    (Fabio)

    • Firma - Fabio
  8. Signor Fabio, prima di arrivare a Comuni di 500 persone bisogna arrivare a 1000, per ora Busana e Ramiseto sono quasi 1300, faccia lei degli esempi concreti per dimostrare che questi Comuni diventeranno ricchi facendo la fusione, ci faccia capire cosa sarà fatto per tenere la gente in montagna. Facendo la fusione si creeranno nuovi posti di lavoro? Perchè i motivi per mantenere la gente credo siano i posti di lavoro, o sbaglio?

    (Alessandro N.)

    • Firma - alessandron.
    • Comodo citare i due comuni sopra i 1000, Ligonchio è già da un pezzo sotto e Collagna da due o tre anni pure. Vediamo quando moriranno le generazioni di anziani, che sono le più numerose. Poi mi spiace deluderla, ma io la questione dei soldi manco l’ho citata, mi dica lei dove ho scritto che diventeremo ricchi. Per i posti di lavoro, invece, la questione è presto detta, visto che se non va in porto la fusione resteranno a casa anche i dipendenti dell’Unione, se la cosa le fa piacere…

      (Fabio)

      • Firma - Fabio
  9. Il comune di Ramiseto, per collocamento geografico, per radici storiche, per prospettive future, non ha niente a che fare con l’economia e le speranze degli altri tre Comuni. L’unica cosa che ci avvicina è il Parco ma, per questo, non chiediamo al comune di Fivizzano di fonderci! Anch’esso ne fa parte! Meglio sarebbe unirci a Castelnovo ne’ Monti, che per tradizione e servizi soddisfa maggiormente le nostre aspettative. Sono convinta che, essendo la politica di adesso molto opportunistica, agendo in questo modo, si possa ricavare qualche vantaggio per qualcuno. Il tempo mi darà ragione o mi smentirà.

    (L.D.)

    • Firma - L.D.
    • Questa presunta “diversità” del Comune di Ramiseto rispetto agli altri tre del Crinale è molto soggettiva, parziale e soprattutto priva di riscontri concreti nella realtà. Il diverso “collocamento geografico” di cui Lei parla si riferisce alla “filastrocca” trita e ritrita per cui Ramiseto sarebbe diverso perché attraversato da un altro fiume e quindi posto su una diversa vallata? Ma quali fondamenti ha un’argomentazione di questo tipo? E inoltre, rispetto all’economia, dove sono queste differenze rispetto agli altri Comuni? Questi concetti, ampi come lo è l’economia, vanno affrontati per macro aree non per micro aree, come può essere un piccolo Comune di montagna di 1200 abitanti; il settore economico, da dati oggettivi, è comunque in contrazione in tutto l’Appennino, Castelnovo compreso.

      (Ic)

      • Firma - ic
  10. Mi dispiace per chi è contrario, ma comunque io piuttosto di fare la fusione sarei più d’accordo ad entrare nella grande unione di Castelnovo, non credo proprio che non gliene freghi niente dei montanari, sono esseri umani anche a Castelnovo, questo è puro campanilismo, tanto, anche se vince il sì, la maggior parte dei servizi finirà comunque a far parte della grande Unione montana, quindi cosa cambierebbe?

    (Alessandro N.)

    • Firma - alessandron.
  11. Signor Fabio, a me non fa sicuramente piacere che i dipendenti perdano il posto di lavoro, ma non credo sia colpa mia e nemmeno di chi vota per il “no” ma, caso mai, di chi ha avviato il percorso della fusione. Sapevano che se vince la fusione quelle persone si trovano senza lavoro, io non mi faccio certo carico delle responsabilità altrui. Grazie.

    (Alessandro N.)

    • Firma - alessandron.
  12. Signor Fabio, in effetti avevo capito male. Comunque non credo che se passa la fusione e quindi ci sarà un unico Comune di 4.000 abitanti possano rimanere otto tecnici comunali, non ci sono nemmeno nel Comune di Milano.

    (Alessandro N.)

    • Firma - alessandron.
    • Alessandro, non so chi le passa le informazioni, provi a vedere quanti tecnici ha il Comune di Castelnovo o per assurdo quanti ne ha il Comune di Reggio Emilia, non parli di Milano, le verrebbe la pelle d’oca! Se per lei otto tecnici nel territorio più vasto, sempre che passi la Fusione, sono tanti non so dove vive, forse è meglio che vada a Milano. Cordiali saluti.

      (L.C.)

      • Firma - L.C.