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Caso Ina Assitalia / “Quel che temono di più è l’attenzione dei mezzi di comunicazione di massa”

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Bruno Barbieri (Foto La Nuova Ferrara)

Dopo un primo incontro svoltosi venti giorni fa, il Codacons si ripresenta a Castelnovo ne' Monti, nello stesso luogo, il Teatro Bismantova, per riprendere e proseguire il discorso con i possibili aderenti - truffati del caso Ina Assitalia, sub-agente Sergio Petroni - circa l'iter che ha come obiettivo il rimborso delle somme indebitamente sottratte.

Conduce sul palco ancora Bruno Barbieri, avvocato bolognese responsabile di questa associazione di consumatori per la nostra regione nonchè vicepresidente nazionale.

Il pubblico registra qualche aumento di partecipanti rispetto alla volta precedente.

Le novità sono che ora a Castelnovo sono disponibili, quali referenti per l'associazione, al fine di visionare ed esaminare le pratiche e suggerire percorsi che inevitabilmente risultano diversi da caso a caso ("Tanto di cappello all'abilità del truffatore", commenta Barbieri), gli avvocati Sabrina Tagliati, presente ieri sera, e Alberto Simonazzi.

"Le mele marce ci sono dappertutto, purtroppo", osserva Barbieri, pensando ad assicurazioni o banche o altro - evidentemente ne ha già viste di cotte e di crude (e alcune le racconta) - "ma speriamo di qui a qualche mese di cominciare a risolvere un po' di situazioni".

Il consiglio, laddove possibile, è quello di evitare il passaggio alle cause civili, "che quando va bene durano due anni-due anni e mezzo". E a questo proposito spiega che "il tribunale di Reggio non è tra i più rapidi a smaltirle". "La cosa migliore è agire tempestivamente, mantenere alto l'interesse sul caso, mettere insieme il materiale utile (le prove) e cercare di portare la compagnia assicurativa al rimborso quale soluzione migliore anche per la medesima, che ovviamente ha tutto da perdere per la propria immagine dall'esposizione mediatica".

Proprio su questo, anzi, l'avvocato giostra per lunghi tratti del suo discorso, ripetendo alcune cose ascoltate la volta scorsa: "Siamo in buoni rapporti con alcune televisioni, con alcuni programmi tipo 'Le iene', 'Striscia la notizia' e 'Mi manda Rai3': quando li chiamiamo vengono perchè sanno che si tratta di casi veri". "Ovviamente - soggiunge (per sollecitare adesioni) - se capiscono che come Codacons abbiamo un sostegno adeguato da parte delle persone...". L'appuntamento prossimo possibile sarebbe tra circa un mesetto, ad agosto.

Circa i rimborsi, viene detto che la compagnia è tenuta a coprire interamente il danno se lo fa l'agente, ma se invece è il caso del sub-agente è l'agente suo referente il responsabile. "Ne deriva che rivolgersi alla compagnia nel secondo caso è errato giuridicamente", annota il legale. "Sì, ma fino al 2012 il Petroni era agente", interloquiscono dalla platea. Certo, se ne dovrà tenere debito conto, è in sostanza la risposta. "Parte delle somme sono state sequestrate, perciò una parte del rimborso potrà provenire da esse".

Ognuno difende il proprio orticello per procacciarsi clienti. E quindi non manca una stoccata alla Federconsumatori, di cui l'avvocato ricorda l'atteggiamento tenuto in un caso avvenuto nel ferrarese in cui era coinvolta, sempre in un caso di truffa, un'impresa aderente alla Lega delle cooperative: "Non possiamo fare niente", dissero. Per motivi di schieramento politico, è la conclusione di Barbieri.

Un paio di domande salgono dalla platea. Sintetizzando: come mai queste divergenze (concorrenza) tra associazioni di consumatori? Cosa succede a chi ha pagato polizze o simili in contanti che, magari, la Guardia di Finanza potrebbe imputare a "nero"?

Circa la prima sollecitazione: "Su certe cose andiamo insieme, in altre c'è dialettica". Ma non manca anche qui di lamentare un atteggiamento che pare di intendere come boicottaggio verso la sua associazione: cioè le altre sigle non avrebbero avvisato Codacons dell'assemblea svoltasi per prima, subito dopo lo scoppio dello scandalo.

Sulla seconda Barbieri chiede retoricamente e "chiarisce" ad uso comprensione di tutti la domanda: "Circa le somme di cui non è nota la provenienza, vuol dire?". La risposta è stata che in ambito giudiziale a nessun truffato è stato chiesto di produrre documentazione su come il denaro utilizzato per versamenti in contanti fosse stato acquisito.

Dal pubblico arriva anche comunicazione che sono giunte le lettere della compagnia assicurativa che informano che il rapporto con Petroni non è più in essere. Si tratta, ha ricordato Barbieri, di un atto dovuto. "Però non così in ritardo, ovviamente...". Consiglia inoltre di conservare queste lettere, a riprova del comportamento negligente della compagnia.

Altre domande su casi personali - comunque d'interesse per tutti - portano l'assemblea a sciogliersi attorno alle 22,30.