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Bini sul Sant’Anna: portiamo il dibattito a un livello più alto con onestà e trasparenza

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Enrico Bini
Enrico Bini

“Non vorremmo che il dibattito sul punto nascite dell’ospedale Sant’Anna si riducesse ad una serie di schermaglie politiche: è un obiettivo troppo importante su cui vorremmo un dialogo a un livello più elevato”. Così il sindaco di Castelnovone’ Monti, Enrico Bini, interviene sulle polemiche apertesi nei giorni scorsi sul servizio ritenuto fondamentale per l’Appennino.

“Siamo consapevoli che nel dibattito in corso non è in gioco il solo punto nascita, con le schermaglie legate al numero dei parti che vengono ciclicamente indicati come il motivo di una chiusura per la sicurezza delle partorienti. Qui si parla della tenuta di tutto l'ospedale e dei servizi della sanità in montagna, perché se si torna sempre a ragionare in termini numerici, l’Appennino uscirà costantemente sconfitto. Come sindaco mi sento e sono responsabile per la tenuta dei servizi di tutta la montagna e chiedo si parli apertamente della situazione attuale, delle prospettive future del reparto e dei possibili interventi per garantire comunque la sicurezza al di là del numero di parti. Si apra dunque in concreto questo auspicato confronto con la politica, a cominciare dall'Assessore regionale alla sanità”.

Prosegue poi Bini: “Sto valutando di presentare in Consiglio provinciale lo stesso odg che abbiamo approvato come Unione, praticamente identico al documento approvato all’unanimità in Regione, che ribadisce due concetti forti: la concertazione coi sindaci su questi temi e il loro effettivo coinvolgimento; l'ipotesi di costruire e sperimentare in montagna modelli di servizi che superino la logica dei numeri e possano ottenere gli stessi risultati in termini di qualità e sicurezza. Quest’ultimo aspetto è peraltro emerso nell’incontro organizzato dal comitato Salviamo le Cicogne a Castelnovo poco tempo fa, trovando l’appoggio di tutti i consiglieri regionali presenti, rappresentanti praticamente tutti i gruppi politici presenti in assemblea regionale. Crediamo che un dialogo finalmente vero e costruttivo sia un obbligo nei confronti anche delle forze sociali, dei comitati e più in generale dei cittadini della montagna, da parte dei quali l’attenzione verso questo tema è molto alta. Evitiamo quindi inutili tensioni e avviamo questo dialogo, che sia finalmente aperto e schietto: le istituzioni e la politica devono poter fare fronte comune e porsi in un ruolo di regia, senza paura di affrontare anche eventuali problemi e conflitti, uscendo però allo scoperto e in massima onestà e trasparenza”.

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