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Al Sant’Anna otto nuovi nati dall’inizio dell’anno

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Elena Filippi con la piccola Giorgia Rossi
Elena Filippi con la piccola Giorgia Rossi

Si apre speranzoso il 2016 per il reparto di ostetricia dell’ospedale Sant’Anna di Castelnovo ne' Monti, che, dall’inizio del nuovo anno, è già stato culla di ben otto nuovi nati.

Le mamme si sono affidate con serenità, come di consueto, a ostetriche, medici e infermieri, che continuano a svolgere il loro lavoro dando il meglio di sé, nonostante si parli tanto dei famigerati ‘standard di sicurezza’ che il nostro nosocomio sembrerebbe non riuscire più a rispettare.

Tutto è andato bene. I parti, un paio di cesarei, gli altri spontanei, si sono svolti nella norma e nel rispetto di tutte le procedure. Due bimbi sono venuti alla luce l’8 gennaio, due il 12, uno il 14, uno il 20 e due il 22.

Abbiamo incontrato una delle due mamme che hanno partorito proprio qui venerdì sera, Elena Filippi (29 anni), ingegnere e figlia di Fabio Filippi, ingegnere e politico di Casina (Forza Italia – Popolo della Libertà). “Giorgia è la mia prima figlia – afferma con orgoglio –. Il travaglio è durato circa 5 ore. Stiamo benissimo. Dal punto di vista della sicurezza non c’è stato alcun problema. La dottoressa è stata in sala parto tutto il tempo, partecipando attivamente, cosa che uno non si aspetterebbe neanche”.

Chi sceglie di partorire a Castelnovo lo fa per un valore affettivo, ma anche per la dimensione umana e l’atmosfera calda e accogliente di un piccolo ospedale di montagna dove ci si sente sempre a casa. “La montagna in sé è raffigurata da Castelnovo – dice con convinzione –. Noi ci sentiamo tutti montanari qua a Leguigno. Nella mia famiglia siamo tutti nati qui e ci tenevo che anche mia figlia nascesse qui. Per me c’è differenza se uno dice sono nato a Reggio o a Castelnovo Monti. Secondo me ha un valore aggiunto. Una mia amica doveva partorire qui – prosegue –, poi le hanno detto che doveva fare il cesareo a Reggio, era molto dispiaciuta, perché qui siamo tutte coccolate, abbiamo camere singole, ci trattano come in un albergo. Tutte le ragazze sono molto professionali, ci spiegano bene tutto, ci chiamano per nome, siamo molto seguite. Qui c’è una dimensione umana che manca negli ospedali più grandi. A Reggio sei molto più trascurata. La mia amica mi ha detto che quando è arrivata là nessuno l’ha calcolata”.

Per le giovani donne che decidono di restare a vivere, facendo tanti sacrifici, in montagna ed essere anche mamme il reparto di ostetricia è un reparto di fondamentale importanza. “Ostetricia deve rimanere aperta – evidenzia –, è un servizio fondamentale per la nostra montagna. Al corso eravamo in otto, io di Leguigno, una di Castelnovo, una di Villa. Come facciamo ad andare a partorire a Reggio? Oltre che per l’ospitalità, è anche una questione di comodità per chi viene da posti così lontani”.

Elena ha lavorato fino a giovedì sera. “Mia figlia fa l’ingegnere, vive a Leguigno – precisa il padre, Fabio Filippi –, tutti i giorni va da Leguigno a Reggio per lavorare. La bimba doveva nascere fra una settimana, e lei è andata a lavorare anche giovedì. Essendo libero professionista, non poteva stare a casa. Fa tanti sacrifici per vivere in montagna, ma è contenta”.

E aggiunge: “Una mia amica mi ha chiesto perché non ha partorito a Reggio. Partorire a Castelnovo è come partorire in un albergo a 5 stelle. Pulizia, cordialità, professionalità, non c’è paragone con altri posti. È un servizio veramente efficiente per la montagna. Il viaggio per andare a partorire da un’altra parte poi conta. La mentalità che Reggio sia migliore è sbagliata. Sono convinto che si stia meglio qui a Castelnovo. L’ostetrica è stata bravissima, una ragazza paziente, che sa fare veramente il suo mestiere. A chi vive a Vezzano, Viano e Canossa e deve partorire consiglierei di voltare la macchina per la montagna. È uno sbaglio politico non indirizzare i parti in montagna. Se dicessero di andare a partorire a Castelnovo sono sicuro che le partorienti non avrebbero problemi. Spero che mia figlia non sia una della ultime a partorire qui”.

Esulta il comitato Salviamo le Cicogne per queste nuove nascite. “Noi siamo sempre liete quando nasce un bimbo o una bimba a Castelnovo – afferma Nadia Vassallo, membro del comitato Salviamo le Cicogne –. Se tengono i nostri servizi, tiene la montagna. Non è forse questo il senso emerso dalla conferenza sulla montagna tenutosi in questi giorni proprio qui a Castelnovo? Una montagna per viverci... Come si farà a viverci se non sarà più possibile nascerci?”.

(Giuliana Sciaboni)

6 COMMENTS

  1. Chiedo, a titolo informativo, quante coppie della montagna hanno rinunciato a partorire a Castelnovo per andare altrove. Credo che se mai arriverà una risposta saranno minimo altrettanti se non di più… Povere cicogne…

    (Cg)

    • Firma - Cg
  2. Anche i miei tre figli (5,9,13 anni) sono nati all’Ospedale di Castelnovo ne’ Monti. Noi abitiamo da 14 anni stabilmente a Rivalta e quindi a 4 km dal comodo Ospedale S. Maria Nuova. Per affetto, per l’ottimo servizio, cordialità invece abbiamo deciso di farli nascere a Castelnovo (a 36 km). Ne è valsa la pena. Uno slogan: piccolo è bello!!! Complimenti a Elena Filippi e alle famiglie degli altri bambini nati quest’anno!!!

    (Massimo)

    • Firma - massimo
  3. Abito nella località di Vastorla tra Bergogno e Sordiglio. La mia bimba è nata il 21 ottobre all’Ospedale di S. Anna. Ho scelto di farla nascere li proprio per la qualità della struttura e delle prestazioni e per la non trascurabile tranquillità che si respira nell’Ospedale di Castelnovo, cosa difficile da trovare a Reggio anche solo per il numero molto alto, rispetto al personale, di cittadini che fanno riferimento alla struttura di Reggio Emilia. Il reparto di ostetricia e ginecologia di Castelnovo a mio avviso è tra i migliori della provincia.

    (AS)

    • Firma - AS
  4. I miei due figli e le due nipoti sono nati tutti a Castelnovo ne’ Monti. L’ultima nipote, ho assistito personalmente al travagli e successivo, parto, di mia figlia, e sono rimasta veramente stupita. Piacevolmente, stupita, per la professionalità del personale, ma particolarmente toccata dalla grande umanità, di ostetriche, dottori e infermiere. I piccoli ospedali sono gioielli da conservare preziosamente.

    (Marta Alberti)

    • Firma - privato
  5. Ma che bello… siamo sicuramente tutti felici di sentire tanta felicità… Ma per chi questa fortuna non l’ha avuta vorremmo che ci venisse spiegato dai vertici se può continuare ad andare avanti in sicurezza… altrimenti è inutile battersi… io credo.

    (Paola)

    • Firma - Paola
  6. Gli ultimi figli di amici o conoscenti sono nati: 3 a Scandiano e 2 a Reggio, nonostante loro abitino tutti stabilmente in montagna. Onore a chi li fa nascere in montagna, ma che a crederci sia soprattutto gente di via e non del posto mi fa chiedere a cosa è servito battersi. Ci piace lamentarci e basta? Non so…

    (Cg)

    • Firma - Cg