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“Scuola? E’ anche e soprattutto uscire dalle aule, dagli schemi, dalle strade già tracciate”

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catRiceviamo e pubblichiamo.

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Ogni anno, con l’arrivo della primavera, si risveglia la natura; ogni anno, con l’arrivo della primavera, giunge alla sua fase conclusiva il "progetto lettura" delle classi seconde del Liceo scientifico della montagna.

Ormai da anni - con il prezioso e imprescindibile supporto della regista, autrice e attrice Marina Coli – in un piccolo segmento delle ore curricolari di italiano alcune classi del liceo gli studenti si cimentano nella lettura di un testo, nella stesura di un copione, in un “pacchetto” di ore di lezione sotto la guida di un esperto e, infine, in un momento di pubblica lettura.

L'altro ieri 21 aprile, infatti, come da tradizione, un “agguerrito” gruppo di quindicenni (quest’anno i ragazzi della classe 2 P del Liceo scientifico) ha pacificamente invaso la sala concerti che con grande generosità l’Istituto “Merulo” di Castelnovo ne' Monti ci ha concesso per leggere ad un pubblico formato dai compagni delle classi prime dell’Istituto “Cattaneo-Dall’Aglio” un copione tratto da “Ulisse da Baghdad” di Eric-Emmanuel Schmitt, testo nel quale si narra la storia, vecchia quanto il mondo e quanto il mondo nuova, di un viaggio della speranza che, a tratti, ha tanto il sapore della disperazione.

La speranza disperata del protagonista del romanzo, infatti, è la stessa che ci guarda attraverso gli occhi dei tanti che, fuggendo da una terra che non è madre ma matrigna, cercano un futuro in mondi “altri”.

La drammatica attualità della vicenda, narrata con percepibile e condivisa emozione dai ragazzi, ha toccato davvero le corde del cuore di tutti i presenti; il silenzio generale e gli sguardi partecipi e a tratti velati sono stati il “segno” che nei vari momenti della lettura teatrale stava “passando” qualcosa.

La scuola è anche e soprattutto questo: uscire dalle aule, dagli schemi, dalle strade già tracciate. Per farlo non basta averne il desiderio, è necessaria una sinergia: in primis servono dei ragazzi che si mettano in gioco e poi è necessario un team che permetta tutto ciò; e questo in montagna è presente ed è formato da persone e strutture di prim’ordine. E’ formato da scuole che “ci tengono”, da istituti musicali che “si prestano” (nel senso letterale del termine!), da presidi che “si spendono” per andare ad assistere ad una “semplice” lettura e che sono capaci non solo di muoversi nel territorio, ma anche e soprattutto di commuoversi.

Uscendo dai binari, a volte, si corrono dei rischi, ma si possono fare conquiste altrimenti precluse.

Se si rimane nella tranquilla sicurezza della routine tra le mura scolastiche si impareranno tante cose importanti,  ma non si sentirà mai il profumo del fiore che nasce lontano dai binari.

Ed è stato proprio per sentire il profumo di quel fiore che abbiamo lavorato.

(Prof.ssa Rosanna Fontana)

 

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