Home Ci hanno lasciati Raffaele Scapinelli, 84 anni

Raffaele Scapinelli, 84 anni

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scapSi è spento il giorno 23 aprile, improvvisamente, il prof. Raffaele Scapinelli di Leguigno, reggiano di origine e di cuore, figlio del tenente colonnello Pietro, pilota d’aviazione, la cui tragica morte, nel 1941, per lo schianto dell’aereo dopo il decollo, ha suscitato grande impressione nella popolazione che lo ha onorato  e ricordato dedicandogli una piazza cittadina. Raffaele si trovava a Fossacesia, in Abruzzo (provincia di Chieti), dove amava recarsi con la moglie, che vi era nata, per trascorrervi lunghi periodi a contatto con la natura. Aveva 84 anni. Il giorno prima era stato a lavorare un po’ nell’orto. La morte lo ha colto nel modo più dolce per lui, ma più difficile per la moglie e i figli e noi parenti tutti, che non vi eravamo ancora preparati. Lo ricordiamo con grande affetto per la sua grande capacità professionale: era stato professore di ortopedia e traumatologia prima presso la Clinica ortopedica dell’Università G. D’Annunzio di Chieti e poi presso la Clinica ortopedica dell’Università di Padova, con circa 5000 interventi eseguiti come primo operatore; dal 2006 era professore emerito presso la stessa Università di Padova. Aveva al suo attivo più di duecento pubblicazioni scientifiche di interesse clinico-ortopedico, diverse organizzazioni di convegni scientifici ed è stato membro delle più importanti società scientifiche, sia italiane che internazionali, di ortopedia e traumatologia. Per primo in Italia ha adottato la tecnica di Ludloffnel, trattamento della lussazione d’anca nei bambini, e quella di Latarjet- Bistrow nella lussazione della spalla. Ha ideato due tecniche chirurgiche: una denominata “acromionplastica posteriore” e l’altra denominata “release deltoideo distale”, rivolte al trattamento delle problematiche ortopediche della spalla. Entrambe hanno avuto risonanza internazionale grazie alla loro pubblicazione su prestigiose riviste specialistiche americane. Ma in lui non c’era  solo il medico serio, studioso, capace ma anche l’artista e precisamente il pittore  –impressionista, per una inclinazione innata familiare che lo accomuna ad altri Scapinelli . Eglii ha sempre amato dipingere  dal vero, a contatto con la natura,  all’aperto. Prediligeva i paesaggi dei suoi colli Euganei o della campagna e del mare  di Fossacesia (Chieti) . Ha iniziato la sua attività artistica negli anni sessanta e ha dipinto moltissimo , partecipando anche a diverse mostre, sempre con alti riconoscimenti. Intervistato  in occasione di una mostra a Fossacesia ha detto: “Le mie opere riflettono il mio amore per la natura" e noi aggiungiamo: anche la grande sensibilità e umanità che ha sempre dimostrato sia in ambito medico che familiare. A nove anni, essendo il maggiore di cinque tra fratelli e sorelle, rimasti orfani di padre, è dovuto entrare in collegio  a Monfalcone dove ha completato gli studi inferiori: fu un periodo difficilissimo, una vita dura, quasi militare, come egli scrive in un suo articolo autobiografico, ma che lo ha temprato allo spirito di sacrificio e al senso del dovere che hanno caratterizzato la sua vita. Con lui perdiamo un grande medico, un bravo artista, un  carissimo cugino.

(Francesca Tagliaferri)