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“Non dite che non ci sono i soldi per sostituire quella bandiera così malridotta”

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ita"Si è appena spenta l'eco delle feste che ricordano l'una il 25 aprile e l'altra il I maggio. Abbiamo visto bandiere sventolare, la banda accompagnare un corteo - il 25 aprile - mai visto così composto ed affollato, ascoltato alla radio e alla tv rievocazioni di luoghi, di martiri, di eccidi efferati,di giovani vite perdute per amore di Patria e per ridarLe la libertà". Così Paola Agostini, una lettrice castelnovese.

Che continua: "Non ho potuto partecipare ai festeggiamenti in piazza, il corteo l'ho seguito dalla finestra, le mie due bandiere si erano un po' arruffate sui davanzali per il vento, ma il cuore e la mente erano pieni di gratitudine per chi, in famiglia, ha voluto che si mantenesse vivo il ricordo di quei fatti e di quel periodo storico che ci ha duramente coinvolti; e, sopratutto, che si mantenesse vivo l'amor di Patria e il rispetto per la Bandiera".

Poi il "dunque": "Abito in via Dante Alighieri, 9, davanti a me la bella costruzione delle scuole elementari 'Giovanni XXIII', con esposta una bandiera italiana ridotta in condizioni vergognose, come se ci avessero lavato dei pavimenti molto sporchi. Nella scuola che dovrebbe ancora insegnare ai bambini amore e rispetto per la bandiera e conoscenza della nostra storia, prima che a qualcuno venga in mente di sopprimere anche queste espressioni di appartenenza come è successo per il Natale e la Pasqua. Mi auguro che a nessuno venga in mente di rispondere che non ci sono i soldi perchè sarebbe peggio 'il taccon che il buco'. Questa bandiera ridotta a straccio è stata segnalata anche da altre persone e, vi prego, sostituitela in fretta che le vergogne non vanno tenute esposte. Grazie per l'ospitalità e cordiali saluti".

 

18 COMMENTS

  1. E’ vero quello che dice il lettore, ma rimaniamo con i piedi ben saldi a terra. Le bandiere (di norma) vengono date da altri uffici pubblici quali le prefetture, che hanno sostanzialmente tagliato i fondi di quel genere. Allora si dirà: “in un impeto d’orgoglio che sia il dirigente scolastico a impegnarsi per trovarne una nuova”. Che è esattamente la cosa che deve fare per la carta, i tappeti di ingresso, talune pulizie che non sono più nei capitoli di spesa, ecc. Ogni volta che il dirigente si deve far venire quell’impeto è come se quella bandiera fosse stracciata! E non è un caso se proprio quella della scuola è ridotta così. La bandiera è bella e importante, ma il lettore esca dal sonno e cominci a rendersi conto che già da anni tanti simboli della Repubblica sono stati lasciati al buon “impeto” dei dirigenti periferici (di tutte le amministrazioni), con buona pace dei bambini e dell’orgoglio nazionale.

    (Commento firmato)

    • Firma - commentofirmato
  2. Capisco il commento ma ciò non giustifica lo stato della bandiera: se è indecente la si ritiri in attesa di tempi migliori. Non è accettabile il rimando di responsabilità a chi deve o non deve. Dal mio punto di vista deve essere sostituita e basta! Tra l’altro la segnalazione era già stata fatta dallo scrivente alla municipalità.

    (W. Orlandi)

    • Firma - w.orlandi
  3. Chi scrive non ha forse davanti problemi di sostanza ma vede la forma delle cose. Sappiamo che dentro alle scuole si moltiplicano valori ed esperienze importanti, con la fatica, l’impegno e la costanza quotidiana di insegnanti e genitori che guardano alla mente e ai cuori dei bambini. Forse la bandiera vissuta fa parte della storia della scuola. Chi scrive potrebbe attraversare la strada, donare una delle sue due bandiere e non cercare di rovinare l’immagine e l’operato di persone fedeli e responsabili che non pubblicano errori e mancanze, ma cercano di risolvere quotidianamente i problemi senza tanta pubblicità.

    (R.M.)

    • Firma - R. M.
  4. Caro/a R.M., non metto in dubbio l’impegno di alcuni (non di tutti) nella scuola, le bandiere della signora Paola non vanno bene per una istituzione, ma sarebbe sufficiente che qualcuno tra un impegno e l’altro segnalasse la cosa e facesse richiesta a qualche associazione d’Arma, nel mio caso gli Alpini. Negli anni abbiamo consegnato in occasioni di feste istituzionali o nostre adunate le bandiere a diverse scuole, le bandiere per le scuole o i comuni sono grandi, non sono quelle da balcone; per chiudere le polemiche in una delle prossime feste istituzionali, in accordo con il Comune e la scuola, se gradita, provvederemo a fornirne una.

    (Savio)

    • Firma - savio
  5. Mi chiedo: come è possibile festeggiare il 25 aprile e lasciare una bandiera in quelle condizioni? Delle due, una: o a nessuno frega più, in nome di un presunto multiculturalismo, delle nostre tradizioni oppure la festa della liberazione e quella del lavoro sono solo chimere. In entrambi i casi c’è di che preoccuparsi.

    (Alfione)

    • Firma - Alfione
  6. “Nella scuola che dovrebbe ancora insegnare ai bambini amore e rispetto per la bandiera e conoscenza della nostra storia…”. Cosa significa? Dovrebbe, ancora? Come fa a dire che non si fa? Per una bandiera stropicciata? Signora Paola, la scuola lo continua a fare, a educare, a trasmettere valori. Forse senza accodarsi ad un corteo. Con modi educati, insegnando ai bambini a parlare direttamente alle persone e non portando critiche sui social. L’esempio, signora, è la base dell’educazione. Bandiere nuove o lustrini non sono sinonimo di valori fondamentali. E chi la vive quotidianamente lo sa. Avremo la bandiera nuova (qualcuno la porterà). E così, secondo lei, la scuola sarà portatrice di valori?

    (Insegnante)

    • Firma - Insegnante
    • Bravissima, “Insegnante”, così si parla. Sempre critiche, mai guardare alle cose giuste, belle e saperle interpretare con buon senso. La signora Agostini, come dice il “Commento firmato” doveva inscenare meno, andare in presidenza e dare un consiglio che sicuramente sarebbe stato ascoltato.

      (Maria)

      • Firma - Maria
  7. Quella bandiera italiana fu donata da me molto anni fa (almeno sette) al preside pro tempore, prof. Tamagnini. Spero che qualcuno si preoccupi – non a parole – di testimoniare “…l’amore a Dio e ai Fratelli italiani…”. Un caro saluto.

    (Mario Amoroso)

    • Firma - Mario Amoroso
  8. La segnalazione dello stato penoso della bandiera esposta davanti alla scuola “Giovanni XXIII” in via Dante Alighieri è stata letta da ben 1498 persone con solo 9 commenti. Rispondo brevemente ad alcuni di questi. Il secondo che, quando è stato postato era firmato “Una rappresentante di classe”, poi cancellato, ha fatto – chiamandomi “il lettore” – il solito elenco delle cose che la scuola deve comprare, mi invita a svegliarmi dal sonno perchè da anni ormai tante cose della Repubblica sono affidate all’impeto della dirigente. Sono sveglia, signora, e informata non sugli impeti della dirigente ma sul fatto che i valori della nostra civiltà, la conoscenza delle nostre radici, il rispetto per la nostra bandiera che non deve essere ridotta ad uno straccio si vanno perdendo così come andiamo perdendoci noi tutti popoli europei. Il commento firmato M.C. dice che bado più alla forma che alla sostanza. Anche lei giudica senza conoscere. Quello straccio sporco appeso davanti ad una scuola è una sostanza, una sostanza che ha accompagnato secoli della nostra storia, ha visto morire milioni di persone, era sulle Alpi durante la prima guerra mondiale, era nelle steppe di Russia durante la ritirata, era nelle mani del Generale Reverberi quando, a Nikolajewska, riuscì a portare in salvo un manipolo di Alpini, era sui mari in tempo di guerra e di pace. Alla persona che dice che avrei potuto portare a scuola una delle mie bandiere ha già risposto l’amico Savio; aggiungo solo che non è di mia competenza comprarla ma è mio dovere segnalare questa cosa incresciosa. All’insegnante dovrei dire che proprio non mi ha capito, non ho voluto attaccare nessuno nè offendere nessuno; ho sempre stimato le insegnanti, ho sempre pensato al compito gravoso di insegnare ai bambini e ho tante care amiche insegnanti. L’accostamento Bandiera-lustrini è particolarmente infelice e anche questo denota una scarsissima sensibilità. Peccato. Una idea che avrebbe dovuto essere apprezzata, e da tanti lo è stata, ha offerto a qualcuno l’opportunità di svuotare un po’ di bile, senza aver capito il problema. Capiranno quando vedranno sventolare le bandiere nere dell’Isis.

    (Paola Agostini)

    • Firma - paolaAgostini
    • Ci tengo a fare alcune precisazioni e poi a concludere questa polemica che ritengo sia distante dai veri problemi che viviamo tutti i giorni, insegnanti, genitori, bambini e tutti i cittadini. La bandiera è sciupata, è vero, ma non vergognosamente bistrattata. Quella della scuola di “Giovanni XXIII” è una tra le tante della montagna e della provincia e della nostra nazione. I valori della nostra Patria sono nei cuori, nelle parole, nelle aule e nella quotidianità nelle nostre classi. La scuola combatte ogni giorno per il rispetto di valori educativi, tra i quali anche per il crocifisso che è presente in tutte le nostre classi. La signora Agostini poteva riconoscersi questo traguardo. Il fatto che l’articolo abbia avuto tante letture e pochi commenti non significa che chi legge e non pone il suo pensiero la pensi come chi ha scritto e si pavoneggia per il numero. Mi sento, insieme alle colleghe, di difendere la nostra scuola che è formata da persone che possono sbagliare nell’agire ma non nel credere nel suo significato e valore più profondo, di sostanza. Chi dice che stima gli insegnanti e poi associa la battuta dei lustrini a poca sensibilità si contraddice. Ringrazio chi ha collaborato con noi nel passato, nel presente e lo continuerà a fare nel futuro, poichè di collaborazione abbiamo bisogno facendo parte di un ente della repubblica democratica italiana.

      (Insegnante italiana)

      • Firma - Insegnante italiana
  9. Paola ha voluto segnalare quello che tutti abbiamo visto il 25 aprile. Ho parlato con la dirigente scolastica, la bandiera verrà sostituita, era già fra le cose da fare. Nessuno, Paola per prima, non voleva mettere in discussione il grande lavoro che la scuola fa. Penso che i simboli che rappresentano la storia del nostro tribolato paese vadano rispettati e ricordati.

    (Enrico Bini)

    P.S. – Grazie agli alpini per la loro disponibilità a regalare la bandiera alla scuola.

    • Firma - EnricoBini
  10. Se cerchiamo l’origine e il significato della parola “simbolo”, scopriamo che significa “ciò che mette insieme”. Il simbolo è ciò che unisce le persone, ciò in cui le persone si riconoscono, ritrovano una storia comune. Sono d’accordo con quanto espresso da Paola Agostini. Nel simbolo si concentra il valore che diamo a ciò che il simbolo stesso rappresenta. Di questi tempi, si parla di “ridurre il perimetro dello Stato”, di “spesa pubblica improduttiva”, di impiegati (dello Stato) fannulloni, di “enorme debito pubblico”. Al di là dell’impegno di chi lavora nella scuola, è dal 1980 che vengono progressivamente ridotti gli investimenti pubblici sull’istruzione e la ricerca. Aspettiamo ancora un po’ e vedremo sempre più bandiere italiane sgualcite, nelle nostre scuole pubbliche, e lucidissime insegne di sponsor nelle scuole private.

    (Commento firmato)

    • Firma - commento firmato
  11. La Bandiera è un simbolo di amore, libertà, l’orgoglio di ogni cittadino. Va inculcata nel cuore dei ragazzi perché possono capirne il significato e il valore. Da bambina la parola “bandiera” era molto sentita anche nei giochi che si facevano nel cortile di casa, come il girotondo e la si cantava. Ora, per grazia di Dio, con i miei 88 anni la espongo ad ogni manifestazione importante e gioiosa.
    La Bandiera dei tre colori
    è sempre stata la più bella.
    Noi vogliamo sempre quella
    noi vogliam la Libertà.

    (Angiolina Casoni)

    • Firma - angiolina casoni
  12. Carissima signora Angiolina, la ringrazio per le sue belle parole sulla bandiera. Le faccio i complimenti per la sua età che ancora le consente di esporla e di lavorare al computer. Indubbiamente lei è ancora giovane! Io l’ho conosciuta sull’antologia degli scrittori reggiani che una cara amica mi regalava ogni anno. “Un poco di noi” mi ha fatto molta compagnia e ricordo bene alcuni suoi scritti e le sue poesie che apprezzavo molto. “La cicala frinisce sul gramo alberello sorto tra sassi appuntiti. Io scaldo il mio deserto al sole e resto all’ascolto del cuculo. Tra i calanchi”. L’abbraccio con affetto.

    (Paola Agostini)

    • Firma - paolaAgostini