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“Ogni forma di sgravio fiscale dà un aiuto concreto ed immediato al bilancio di famiglie ed imprese”

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"Da un recente intervento ospitato su questo giornale, titolato 'Commercio in crisi: parliamone', abbiamo appreso della iniziativa del gruppo consiliare 'Progetto per Castelnovo ne' Monti' volta a chiedere che il principio degli affitti concordati sia esteso anche agli immobili per uso commerciale, oltre a quelli adibiti ad abitazione, così da contenere da un lato il canone di locazione e, dall’altro, agevolare fiscalmente il proprietario dell’immobile (almeno per alcune categorie di attività della nostra montagna, se non fosse intanto possibile generalizzare la cosa)".

Così inizia il contributo di un nostro lettore, P.B. Che prosegue: "L’idea non manca certamente di logica, in una con l’attenzione al problema, e meriterebbe dunque di poter fare ulteriori passi avanti, fino ad andare in porto, anche perché ogni forma di sgravio fiscale dà un aiuto concreto ed immediato al bilancio di famiglie ed imprese, e ogni intento di abbassare il livello di tassazione dovrebbe pertanto incontrare, a sua volta, una larga se non totale convergenza, ma in tema di fiscalità le opinioni non sono invece così unanimi e concordi".

"Da un lato - sostiene il lettore - c’è chi tifa, senza se e senza ma, per l’abbattimento del livello di tassazione, sino ad auspicare che si giunga il prima possibile ad una sola aliquota fiscale, ritenendo che quanto si risparmia in tasse viene poi immesso sul mercato, incrementando i consumi, per di più con piena libertà di scelta, nel senso che ognuno decide come spendere o impiegare tale suo “risparmio” (fra i sostenitori di questa tesi c’è chi la supporta col dire che era così anche all’epoca del cosiddetto miracolo economico italiano, iniziato sul finire degli anni cinquanta); per contro vi è chi ragiona praticamente all’opposto, essendo dell’avviso che il carico fiscale non possa essere abbassato più di tanto, e vada in ogni caso legato al reddito in maniera progressiva, e non debba quindi esservi un’aliquota unica: vuoi perché le tasse servono per ripianare o diminuire il debito pubblico - argomento piuttosto delicato e complesso che andrebbe trattato a parte - vuoi perché lo Stato e le pubbliche amministrazioni in genere possano poi redistribuire le risorse ottenute dal gettito fiscale in maniera più equa e solidale, o comunque più utile ed opportuna sotto il profilo sociale (secondo appunto chi la pensa in questo modo)".

"In buona sostanza, si confrontano e contrappongono in questo campo due diverse visioni e linee di pensiero, ma d’altronde la storia ci insegna che fin dai tempi remoti, ossia presso le antiche civiltà, la riscossione dei tributi è stata spesso causa di diatribe e contrasti, anche molto forti, a dimostrarne il peso economico ma anche 'politico', giacché poteva venir semmai utilizzata come strumento di potere da parte del dominante di turno, il quale ne imponeva dispoticamente criteri e modalità in base al proprio tornaconto (forse è nato da qui il termine 'imposta' che noi usiamo di norma, e forse impropriamente, come sinonimo di tassa)".

Concludendo: "Allora tuttavia - e non è una differenza da poco - le società si reggevano su regimi o sistemi di governo più o meno autoritari, e ai 'governati' non restava che adeguarsi di volta in volta alla volontà dei rispettivi 'governanti', ma nelle odierne democrazie sono i cittadini che determinano chi deve guidare le sorti del proprio Paese, ai vari piani istituzionali, e sono dunque loro, ovvero i cittadini-elettori, che possono decidere per l’uno o l’altro candidato anche a seconda di quanto questi propone in materia fiscale (se appunto ritengono che la questione fiscale abbia rilievo ed importanza)".

4 COMMENTS

  1. I piccoli negozi mancano di giro d’affari in questi ultimi anni. Molti aprono ex novo senza indagini di marketing. E’ giusto il tema del caro affitti, solo che è marginale rispetto alla causa principale. Un disoccupato fa fatica a pagare un affitto grande o piccolo che sia, allo stesso modo un commerciante fatica a pagare le spese se non ha sufficiente vendita.

    (Il fumoso)

    • Firma - il fumoso
  2. C’è sicuramente del vero nelle parole di (Il fumoso), ma quando l’insieme delle condizioni rende difficoltoso e problematico il proseguire nella propria attività, anche il sommarsi di piccole facilitazioni economiche può dare alla fine un buon aiuto, specie nelle cosiddette “microeconomie”, aiuto che può permettere di andare avanti, anche perché non tutte le situazioni sono eguali, e potrebbero dunque esservi realtà commerciali che in questo modo riescono a farcela nonostante in questi ultimi anni sia diminuito il “giro d’affari”. Volendo fare una comparazione, ci sono aree dell’eurozona dove sopravvivono ancora i piccoli allevamenti di bestiame, e si sente dire che ciò è potuto avvenire perché nei momenti di crisi hanno beneficiato di un qualche “sostegno” da parte pubblica, ma se così fosse effettivamente accaduto sarebbe stato comunque un buon investimento, vuoi perché si è conservato il tessuto sociale, e non è risultato da poco, vuoi per la manutenzione del territorio vuoi perché il mantenimento delle attività avrà poi riportato risorse nelle casse dello Stato. Sempre in ambito di eurozona, laddove i territori montani hanno complessivamente “tenuto” meglio di altri, pare essere la positiva conseguenza del fatto che sono stati ivi salvaguardati e valorizzati anche i “microsistemi”, ossia le “microeconomie”, insieme ovviamente ad altre iniziative. Spetta di certo agli esperti della materia esprimersi in proposito, nel senso di confermare o meno una tale tesi, la quale, ad intuizione, sembra comunque abbastanza convincente.

    (P.B.)

    • Firma - P.B.
  3. Io non parlo di realtà economiche momentaneamente in crisi, “P.B.”. Io parlo di realtà che sono in crisi reale da oramai vent’anni. Lei parla di problemi legati ai bilanci di oggi dei singoli. Io no. Io parlo di PIL locale della montagna. Di quanti punti percentuali siamo calati in questi ultimi vent’anni? Sicuramente di più che a livello nazionale. Se ci fosse questa classifica credo che anche il più buon piatto di pastasciutta sarebbe mal digerito. E dietro ci va tutto. Purtroppo!

    (Il fumoso)

    • Firma - il fumoso
  4. Ho verosimilmente frainteso le considerazioni del primo commento di “Il fumoso”, del che mi scuso, e ritorno quindi sull’argomento tenendo conto delle sue precisazioni. Non so se sia possibile conoscere l’andamento del PIL montano degli ultimi vent’anni, ma quando un territorio soffre da così lungo tempo di uno stato di crisi, diversamente da altre zone che ne hanno risentito molto meno o ne sono rimaste addirittura indenni, una delle ipotetiche cause – non unica, ma certamente non irrilevante – potrebbe essere ravvisabile in involontari errori di previsione e programmazione, quanto ai sostegni ed incentivi economici che la parte pubblica può aver indirizzato sull’uno o altro settore di quel territorio. A questo punto, se quanto è stato pensato e fatto dal pubblico non è riuscito a dare i frutti sperati nel corso di due decenni, riguardo alla crisi, l’alternativa più naturale diventa quella di capovolgere per così dire il criterio d’intervento, far cioè conto e puntare su ciò che può autonomamente venire dall’iniziativa privata, ovviamente all’interno di una cornice di regole ben precise, iniziativa che va comunque supportata quanto più possibile sul piano economico, e in tale ottica la forma più immediata e diretta di aiuto può essere giustappunto rappresentata dall’alleggerire il livello di tassazione, intesa nelle sue diverse voci.

    (P.B.)

    • Firma - P.B.