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Piano forestale. Via libera dalla Commissione ambiente. Entro luglio il voto dell’Assemblea legislativa

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Bosco

Via libera all’unanimità dalla Commissione territorio, ambiente e mobilità della Regione al Piano forestale regionale, pronto ora a passare all’esame definitivo dell’Assemblea legislativa. L’approvazione è giunta nella seduta di oggi, in seguito ad un percorso durato un mese e caratterizzato anche da un’udienza conoscitiva a cui hanno partecipato una trentina di portatori di interesse dell’intero territorio regionale.

“Si tratta di un passo avanti importante in vista del successivo voto in Aula che avverrà entro luglio”, afferma l’assessore regionale all’ambiente Paola Gazzolo. “Ringrazio i commissari e tutti i soggetti intervenuti nella fase partecipativa per il contributo offerto nella definizione di questo strumento, destinato a mettere in campo 80 milioni di euro nei prossimi 6 anni per azioni integrate di sostenibilità ambientale e sicurezza idrogeologica, tutela della biodiversità e adattamento a cambiamenti climatici, gestione dei prodotti e servizi ecosistemici a sostegno delle economie locali per creare vera crescita verde”.

Tra gli obiettivi fondamentali del Piano, oltre alla semplificazione e alla riduzione dei tempi dei procedimenti amministrativi, si conta il rilancio della filiera del legno e l’incremento degli attuali livelli occupazionali con la promozione dell'imprenditoria locale per l'integrazione del reddito delle aziende agricole di montagna, il sostegno all’associazionismo tra proprietari forestali, l'aggiornamento tecnologico delle imprese forestali e la qualificazione del loro personale.

Entro il 2020 saranno attivati finanziamenti pubblici a favore del settore forestale per circa 80 milioni di euro, di cui 15 derivanti dalla quota tariffaria riservata agli interventi da effettuare nelle aree di prelievo idrico, circa 5 milioni dal bilancio regionale e 62 dal Programma di sviluppo rurale (Psr) 2014-2020, l’altro strumento che, in sinergia con il Piano, definisce le strategie di gestione del patrimonio forestale regionale.

“Il bosco è una risorsa preziosa per il territorio e può diventare anche uno strumento di crescita: il nuovo Piano forestale va in questa direzione e ambisce a coniugare la tutela dell’ambiente, la prevenzione del rischio idrogeologico e lo sviluppo sostenibile”, conclude l’assessore Paola Gazzolo.

Il percorso partecipativo
Alla stesura del Piano forestale ha contribuito un percorso partecipativo avviato dalla Regione con la promozione di 15 incontri sul territorio per illustrazione i contenuti del programma regionale.

Ne sono seguiti 29 contributi elaborati da parte di enti Locali e altre istituzioni pubbliche, associazioni di categoria, ambientaliste e cittadini. In seguito all'adozione del Piano da parte della Giunta regionale, avvenuta nel maggio 2015, sono state presentate 9 osservazioni opportunamente valutate e in parte accolte.

Lo scorso 16 giugno si è svolta a Bologna, presso la sede della Regione, un'udienza conoscitiva a cui hanno partecipato oltre 30 portatori d'interesse.

La superficie boschiva in Emilia-Romagna
In Emilia-Romagna la superficie boschiva è cresciuta del 20% negli ultimi trent’anni e oggi copre 611 mila ettari, quasi un terzo dell’intero territorio: numeri che la collocano tra le regioni con il più alto indice di boscosità in Italia.

Le foreste interessano quasi esclusivamente l'alta collina e la montagna, mentre solo il 3% è presente nella fascia territoriale della pianura: una delle priorità del Piano è proprio quella di incrementare i boschi nelle aree pianeggianti perché fungano da polmoni verdi intorno alle città e da corridoi naturali, a cominciare da quelli posti in prossimità dei corsi d'acqua.

Il 20% dei boschi regionali è compreso nelle aree protette e il 30% si trova all’interno di aziende agricole. In tutto sono 685 le aziende con attività principale nel settore della selvicoltura, 1990 quelle con attività secondaria. Oltre 5.000 famiglie effettuano tagli per uso privato.

2 COMMENTS

  1. La foto pubblicata che accompagna il servizio è una mia fotografia, ha per titolo “Bosco incantato” e fa parte della collezione Vogue, sezione Landscape & Nature. Grazie per averla scelta. Un saluto.

    (Enzo Crispino)

    • Firma - Enzo Crispino
  2. In merito alla approvazione del Piano Forestale Regionale vorrei ringraziare gli unici Comuni di Reggio Emilia (Carpineti con Tiziano Borghi e Vetto d’Enza con Aronne Ruffini) che hanno partecipato alla commissione del 16 giugno dedicata ai contributi e osservazioni al testo bozza del Piano. Vorrei ringraziare anche Yuri Torri che ha appoggiato le nostre proposte e che continua ad aiutare i castanicoltori in Regione. Proprio in quella occasione il consorzio dei castanicoltori dell’appennino reggiano ha avuto il ruolo di riportare le osservazioni concordate con altri 4 consorzi di castanicoltori della regione ed ha osservato che: la castanicoltura anche in questo piano forestale risulta trattata in modo marginale e non si attribuisce ad essa il valore ambientale e culturale che le compete. Il piano forestale esclude dalla forestazione i castagneti da frutto attribuendo a questi le specifiche dell’agricoltura. Non è contemplato il fatto che la castanicoltura tradizionale italiana è tra le più virtuose e sostenibili forme di utilizzo della natura e che non ha nulla a che vedere con l’agro-industria. Il piano forestale non contempla la castanicoltura per quello che è, ossia un sistema di utilizzo plurimo del bosco che non può essere catalogato, ma che deve ricevere una sua specifica regolamentazione. Occorre, che per conservare la castanicoltura e il patrimonio di tradizione che essa si porta con sè, si trovi una terza via per regolare e utilizzare l’Appennino e questo non solo per quanto riguarda le castagne. Complimenti comunque per l’impegno che non è ancora finito.

    (Marco Picciati)

    • Firma - Marco Picciati