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Fabio Salvatore Pascale presenta le sue poesie al Mulino di Vologno

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copertinaIl Circolo Triassic Park Ranch a Mulino di Vologno (via Pianello, 61) sarà la sede per la presentazione del libro di poesie "Tracce" di Fabio Salvatore Pascale, un giovane del Corpo Forestale dello Stato in servizio a Castelnovo ne' Monti. La manifestazione si terrà il giorno 10 settembre alle ore 17,30 circa e godrà del supporto del circolo ippico Triassic Park Ranch.

Cos'è "Tracce".

“Tracce” è la seconda raccolta poetica di Fabio Salvatore Pascale; è articolata in tre sezioni: “Il ciclo della natura” contenente il maggior numero di liriche, ben 35, “Le laudi” con 17 poesie e, a chiudere l’opera, “Il disimpegno dell’uomo” formata da 19 componimenti.

Come si evince dai titoli, la Natura è al centro di questa raccolta: la Natura e la natura umana sono le protagoniste delle poesie e sembrano rincorrersi in un moto circolare che lega tutta l’opera e le dà ampio respiro.

La Natura non è semplicemente contemplata, ma è artefice dei fatti narrati e, dunque, protagonista delle liriche; spesso, infatti, gli elementi naturali (piante, fiori, stagioni, fenomeni atmosferici, elementi del paesaggio) sono personificati e concorrono a destare i sentimenti dell’animo umano.

Uno spazio importante è, altresì, dedicato agli animali, numerosi sono quelli che compaiono nel corso della lettura di “Tracce”: il cervo, il cavallo, le rondinelle, la ghiandaia, la poiana, il maiale, il mulo, il pavone, il bue. L’insieme così variegato di animali si potrebbe definire come il contrasto tra l’essere ancorati alla terra e il bisogno di alzarsi in volo. Le prime due sezioni e, soprattutto “Le laudi”, sembrano essere un’espansione di “Spesso il male di vivere ho incontrato” di Eugenio Montale, mettendo in risalto il contrasto tra il “cavallo stramazzato” al suolo e “il falco alto levato”. Sono sicuramente i volatili, in questa sezione, a dare origine alle immagini più poetiche.

E l’uomo? Una raccolta non antropocentrica, com’è nello stile del poeta, che non esalta l’uomo oltremisura, anzi, ne mette in luce le fragilità, le debolezze, quelle che quotidianamente chiamiamo “difetti”. L’uomo è al centro della terza sezione ed è lontano dall’intellettuale engagé, al contrario, è disimpegnato, o se vogliamo attenuare le sue colpe, è poco impegnato; contrariamente a chi scrive che si fa portavoce di un disagio avvertito da molti nella nostra società. Non mancano tematiche “urgenti” come: l’immigrazione e le tragedie in mare, la difficoltà nel comunicare e l’indifferenza nei confronti del dolore altrui, la terra dei fuochi, le difficoltà economiche e la scelta drastica di chi vi si arrende per sempre.

Chi è Fabio Salvatore Pascale

FABIOFabio Salvatore Pascale nasce a Napoli il 28 maggio 1983, originario della provincia di Caserta, vive oggi a Castelnovo ne’ Monti dove si dedica alla sua professione di agente del Corpo Forestale dello Stato. Laureatosi in Giurisprudenza nel 2015, da sempre coltiva la sua innata passione per la poesia partecipando a numerosi concorsi letterari tra cui diverse edizioni del Premio “Pegaso”; compare tra i vincitori del Premio “Giovanni Paolo II” edizione 2008 con la poesia “Pace a questa notte”. Si è classificato primo nel Premio “Marco Pozza 2014”, secondo nel Premio letterario “Unica Milano 2013”, menzione d’onore al Premio letterario Internazionale di Montefiore, premio speciale della giuria per la sezione “Femminicidio” nel Concorso Premio “Madonna dell’Arco”, menzione d’onore al Concorso internazionale di poesia e letteratura “La biglia verde - 1^ edizione 2015”. Ha partecipato come relatore a una tavola rotonda organizzata dall’UCAI di Firenze dal titolo “Educare è un’arte”. Risulta tra i vincitori del Premio “Medusa Aurea” 2016 a Roma. Ha pubblicato con la CSA Editrice nel 2015 un saggio dal titolo “Generazione senza biglietto”. Due anni prima aveva esordito con la sua prima pubblicazione di poesie, “Scintille”. Ritorna alla sua amata poesia con “Tracce”.

“Tracce” è la seconda raccolta poetica di Fabio Salvatore Pascale; è articolata in tre sezioni: “Il ciclo della natura” contenente il maggior numero di liriche, ben 35, “Le laudi” con 17 poesie e, a chiudere l’opera, “Il disimpegno dell’uomo” formata da 19 componimenti.

Come si evince dai titoli, la Natura è al centro di questa raccolta: la Natura e la natura umana sono le protagoniste delle poesie e sembrano rincorrersi in un moto circolare che lega tutta l’opera e le dà ampio respiro.

La Natura non è semplicemente contemplata, ma è artefice dei fatti narrati e, dunque, protagonista delle liriche; spesso, infatti, gli elementi naturali (piante, fiori, stagioni, fenomeni atmosferici, elementi del paesaggio) sono personificati e concorrono a destare i sentimenti dell’animo umano.