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Giovedì 13 ottobre alle 21 il Bismantova ospiterà il film “La rugiada di San Giovanni”

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14642940_10209049405291138_797246314_nNella pellicola viene narrata la  strage dei 32 martiri della Bettola avvenuta nella notte di San Giovanni del 1944 dove,  dopo uno scontro a fuoco con i partigiani, i nazisti per rappresaglia trucidarono i civili presenti nella locanda e nelle abitazioni rurali della piccola frazione sul Crostolo.

Il film è tratto dal libro “il Nazista e la bambina” scritto da Liliana Manfredi, la bambina sopravvissuta alla carneficina.

Liliana in quella tragica notte  aveva solo 11 anni. Troppo pochi per vedere morire la mamma, i nonni, gli amici, i compagni di gioco falciati dal fuoco delle mitragliatrici.

La serata sarà anche una occasione speciale per  apprezzare la colonna sonora composta dal mitico Beppe Carletti  dei Nomadi, che ha saputo valorizzare con la  sua musica tutti gli aspetti del racconto. Sarà soprattutto interessante incontrare i due giovani artisti reggiani autori dell’opera.

Il regista, Christian Spaggiari, cresciuto con i  racconti del nonno che la guerra l'aveva vissuta  in prima persona. Spaggiari ha trasferito sul grande schermo la drammaticità di quella notte. Gli intensi primi piani ci immedesimano nella paura di quelle ore, nello sgomento e nel vuoto che è restato.

Preciso e armonico il lavoro della sceneggiatrice Samantha Melioli. Samantha ha restituito tutti gli aspetti della  semplice vita delle gente della Bettola. I dialoghi, le inflessioni dialettali, il canto delle donne, affiancano la sceneggiatura in un meticoloso lavoro di ricerca. Particolare attenzione è stata dedicata ai particolari.  Sono stati  “ripescati” dai bauli delle nonne gli abiti del passato, le stoviglie di una volta, con cura sono state riprodotte le tradizioni della cucina montanara che inevitabilmente catturano l’attenzione dello spettatore rendendo poetica la drammaticità della vicenda. E' nato così  un grande affresco in omaggio alla terra reggiana.

E’ un film che deve essere visto da chi ha vissuto quegli anni terribili per omaggiare il sacrificio di chi non c'è più, ma soprattutto si rivolge alle nuove generazioni, troppo spesso indifferenti.  Lo sappiamo davvero cosa è successo? Perché quel monumento di ferro vicino al bar? Non dobbiamo permettere che accada di nuovo. Riempiamo la sala del nostro cinema. Riflettiamo su un passato non così tanto lontano. Non diamo mai nulla per scontato.