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Duedentini, Cesco e la Callas

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Duedentini aleggia rapidamente verso gli 8 mesi. Sul palato ha fatto capolino un nuovo dente e, una sera, ha detto digrignando i dentini come un grillo che fai cri cri: “Vedi Barbapapà? Sto crescendo rapidamente, non ho più due soli dentini e, questo nome, va cambiato”. Per mimare il fatto della crescita ha deciso di saltare a gambe pari su mamma Riccia che provvedeva con tanta pazienza a imboccarlo per confermare la sua teoria. “Insomma, qui ci vuole un nome”, ha fatto lui ricoperto da pappa come se nevicasse. E così, a metà novembre, Duedentini, ha fatto il suo ingresso tra il mondo delle persone volitive a tutti gli effetti: si chiamerà Cesco “ma, per favore, non ricamatemelo sul baverino”.

Cesco è piccolo e grande allo stesso tempo. Carlo, pediatra saggio e osservatore, ha voluto misurarlo due volte per scrivere, al computer, quella stranezza frutto del benessere: 11 cm sopra la media, orgoglio di mamma e papà. Dentro, va detto, ha il cuoricino di un bambino che dimostra il suo punto debole: la Nenna, come la chiama lui. Nonna Maria è paziente, assecondante e sa sempre come pigliarlo per il verso giusto. E, nonostante i sessanta passati da un po’, sa giocare come e meglio di un suo coetaneo. Piccoli misteri senza tempo.

Cesco ama i video musicali della Polka e dello Jodler e, nei primi mesi, trovava pure molto interessante la televisione. Ora non più: ha capito, però, che comanda chi ha il telecomando e, questo, è il suo vero obiettivo per il quale non si sottrae alla lotta (fisica) con il genitore spodestato. Per distrarlo, una domenica pomeriggio, ho provato a mostrargli Domenica In, spiegandogli che Pippo Baudo c’era anche ai tempi di papà piccino, sempre sullo stesso canale. E’ stato allora che ha iniziato a protestare veementemente intavolando la sceneggiata della fame improvvisa e tu, genitore, non sai che fare non avendo la sospirata tetta. Se non che il noto presentatore ha annunciato un vecchio filmato con un’esibizione di Maria Callas. E’ stato qui che il tempo si è fermato e, dimenticato il telecomando, le urla e i pizzicotti, Cesco ha deciso di ammirare estasiato e in silenzio. “Ci siamo, Barbapapà”, ha accennato scuotendo la testa.

Cesco, insomma, ha gusti alquanto definiti. L’importante è non metterlo seduto da solo, se no intavola la protesta della fame improvvisa. La vita corre e lui non ha tempo da perdere.

(Barbapapà)

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