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Le formichine. Aristide Gazzotti scrive dalla casa de los niños in Bolivia

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Le formichine…

A qualcuno ho già anticipato un breve messaggio avvisando dell’arrivo della piccola Paola, di 3 anni, portatrice di leucemia, e il ritorno delle due gemelline: Aleida e Anna Lía, di quasi due anni, dopo un periodo di ricupero in ospedale che non sembra aver dato molti frutti, visto che il loro peso è diminuito in questi 6 mesi e sembra più accentuato il loro ritardo cerebrale… Aleida pesa solo 4 chili e 400 grammi: come una bimba appena nata! Ma siamo molto contenti di riaverle e di poterle curare nuovamente, insieme all’incognita sul futuro della piccola Paola che comunque è molto felice di stare qui a casa con noi, vista la presenza di altre bimbe con cui poter giocare serenamente.

Purtroppo la nostra esperienza con la leucemia è sfociata sempre in esiti fatali: Emily, Laureana e Sandra…, ma non è questo il momento dei ricordi tristi. Stamattina siamo stati in ospedale con le tre bimbette, per controlli, e per avere maggiori dettagli sul loro stato di salute. Per le due gemelline sembra che si debba rimontare a una malformazione genetica che merita studi molto più approfonditi, mentre che per Paola abbiamo davanti il calvario di 120 settimane di chemioterapia, a partire proprio da domani: 120 settimane! Due anni e mezzo: sembra un’eternità difficile da stimare! Sia le gemelline che Paola hanno una mamma, una mamma di 17 anni e una mamma di 20 anni rispettivamente, che sono già venute a visitarle e che dovranno accompagnarci in questo cammino con le loro figliolette. Non sembrano molto coscienti della gravità e del peso che incombe sulle loro piccole…

…Le bimbe si stancano tanto quando vanno in visita all’ospedale. Per questo, dopo il pisolino pomeridiano, è giusto dedicare loro tutto il tempo necessario per riprendersi e per svagarsi, inventando ogni sorta di gioco nel nostro bel giardino fresco di primavera. Così decidiamo di andare a fare una passeggiata con le tre bimbe e con le altre della casa, alla scoperta delle formichine che sembrano aver sbagliato emisfero e stanno accumulando riserve per la stagione fredda nella loro tana sottoterra. Le raggiungiamo in un angolo dietro casa. E’ tutto un via-vai di formiche grandi e piccole che vanno e vengono, che si incrociano caricando foglie, semi e resti portati dal vento. E poi si immergono frettolose giù nel mistero della terra dove sta il loro regno.

Le bimbette sono incantate da tanto movimento e stanno attente a non calpestare queste piccole creature. Gridano quando le formiche fanno le capocciate e perdono per strada il loro fardello. Gioiscono e applaudono, invece, quando le vedono alzare con successo il peso incredibile di una semente 20 volte più grande di loro.

Si tratta di uno spettacolo che non ha prezzo: leucemia, paralisi cerebrale, ritardo nella crescita, idrocefalia, malattie difficili incarnate in queste bambinette innocenti che circondano felici lo spettacolo della natura che non misura la difficoltà e segue il ritmo della vita dettata proprio dall’esigenza della vita insieme, nonostante tutto. E il tempo vola via sotto questo cielo che regala particolari che spesso ci sfuggono perché siamo frettolosi con la testa nella nuvola dei nostri problemi. Le nostre bimbe, invece, colgono la bellezza e la verità stando al gioco della natura: entrano in casa e chiedono briciole di pane da portare alle formichine. Così vanno e vengono anche loro, dalla cucina al giardino con i piattini pieni di briciole. E le formiche, a mo’ di ringraziamento, caricano in fretta quelle mollichine e le portano giù. Incredibile sintonia.

Cento venti settimane di chemioterapia ci aspettano in compagnia di Paola…

Centinaia di domande riempiono il nostro cervello sul futuro incerto di Aleida e Anna Lía… Mia sorella mi scriveva che non sarebbe giusto la sofferenza dei bimbi…

Ma questo pomeriggio sfumano i pronostici medici e i programmi terapeutici: il tempo si è fermato qui nella casa de los niños e il dolore ha lasciato il posto alla contemplazione delle formichine per le nostre bimbe ammalate. Il velo della loro reale sofferenza ha lasciato il posto all’esperienza altrettanto vera dello scorrere della vita, in questo spazio del piccolo e dell’insignificante ai nostri occhi spesso ignari e ciechi a ciò che è piccolo e insignificante.

Davanti agli occhi restano solo i loro volti radianti per lo spettacolo che hanno avuto la possibilità di scoprire…: stasera dormono felici le nostre bimbe.

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E’ appena mezzanotte. Ho finito in fretta stavolta di riassumere per scritto un particolare di questa giornata, bella nella sua semplicità, che rimarrà non solo in questo messaggio…

Ho tempo di scendere in cucina. Chi segue la nostra storia sin dall’inizio sa che c’è il tempo di scendere in cucina per prendere una tazza di latte con i biscotti… Un “classico” che si ripete nel silenzio della notte della casa de los niños.

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Come aiutare la Casa de los Ninos