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Giuliano Razzoli 11° a Kitzbuhel

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Nello slalom di Kitzbuhel, dove lo scorso anno si era rotto il ginocchio, Giuliano Razzoli si è classificato 11^ a 2'43" dal solito Marcel Hirscher che, dopo una prima manche in tono minore, nella seconda ha sbaragliato il campo. Giuliano ha corso con prudenza e ci è parso, come già accaduto in altre gare dopo il suo ritorno in pista in questa stagione, in difficoltà nelle parti finali di gara, come se non avesse abbastanza "benzina" per continuare a spingere come faceva in passato.

In ogni caso è stato il primo classificato degli italiani anche perchè Thaler Gross, che aveva chiuso la prima al secondo posto, ha inforcato nella seconda dopo poche porte.

Giuliano sta inseguendo la possibilità di essere reclutato per i campionati mondiali di febbraio e c'è ancora una occasione martedì prossimo a Schladming.

 

6 COMMENTS

  1. E’ stato un exploit di Razzoli, quello della medaglia olimpica. Ha beccato la giornata di grazia e non si può che essere contenti che un nostro atleta sia stato capace di questa impresa. Ma il curriculum, con tutto il rispetto, non ha confermato Vancouver 2010. Un buon sciatore, ma dovremmo essere più onesti nel valutare i fatti ed evitare “osanna” ingiustificati. Anche questo dovrebbe essere compito di un giornalismo serio.

    (A.G.)

    • Firma - A.G.
    • Razzoli non è un “buon sciatore” come dice lei, ma rappresenta l’eccellenza mondiale nel suo sport (10 podi in coppa del mondo lo dimostrano, ma forse per lei saranno state tutte giornate di grazia). Io da montanaro sono orgoglioso di avere un compaesano che gareggia assieme ai migliori atleti del mondo. Gli “osanna” di cui parla (e di cui nel pezzo non vi è traccia) non mi pare vengano dai giornalisti, ma dai tifosi. La critica nei confronti di Razzoli negli ultimi anni mi è parsa abbastanza trasversale quindi ben vengano le dimostrazioni di incoraggiamento e affetto. Considerando che c’è gente che si esalta per un Torneo della Montagna mi sembra il minimo.

      (Andrea Fiocchi)

      • Firma - Andrea Fiocchi
  2. In effetti stiamo parlando di gare di coppa del mondo, non delle gare sociali degli amici del Lambrusco o degli amanti del tortello. Penso che essere tra i migliori 10/15 al mondo deve essere motivo di grande orgoglio per noi montanari (perdonatemi io sono un montanaro acquisito), e per lui. Non si tratta di osannarlo, e comunque non ci sarebbe nulla di male nel farlo con la giusta sobrietà da tifoso, ma di rendere merito ad un grande atleta, spesso colpito dalla sfortuna, che da anni si impegna con costanza e dedizione (sostanzialmente si sta facendo un mazzo enorme), per raggiungere ottimi risultati in campo internazionale. Ricordiamo pure che l’anno scorso, prima dell’infortunio, lottava per il podio, tra l’altro raggiunto, e che se non si infortunava probabilmente sarebbe tornato alla vittoria. È altresì inutile fare paragoni con illustri campioni del passato e del presente, Giuliano sa far trepidare i tifosi, muove le emozioni degli appassionati e dei suoi compaesani, è una persona che sa farsi voler bene dagli sportivi e non solo, mai sopra le righe e sempre col sorriso sulle labbra (qualche sportivo, tipo i calciatori forse dovrebbero prendere esempio da lui) e questo, oltre i suoi ottimi risultati, basta a fare di lui un campione. Ovviamente questa è una mia opinione personale, non vi chiedo di condividerla e nemmeno vuole essere la realtá assoluta.

    (Lu)

    • Firma - Lu
  3. Credo che, per una corretta valutazione della carriera sportiva di Giuliano Razzoli, ci siano due chiavi di lettura. La prima di carattere generale: è innegabile che, dopo la roboante vittoria a Vancouver, si siano create parecchie aspettative, purtroppo solo in minima parte realizzate, spesso, a causa di guai fisici che ne hanno limitato il rendimento. La seconda di carattere particolare: la montagna reggiana deve andare orgogliosa di un campione olimpico e avere l’esatta percezione di cosa significhi un traguardo del genere. Concludo dicendo: forza Giuliano, prova ad emozionarci ancora!

    (Ivano Pioppi)

    • Firma - Ivano Pioppi