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“Lo Schiaccianoci” al Teatro Bismantova di Castelnovo ne’ Monti

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Compagnia "Balletto di Verona"

E’ stata una serata magica e dalle atmosfere suggestive quella svoltasi ieri, domenica 22 gennaio, al Teatro Bismantova di Castelnovo ne’ Monti.

Teatro gremito con i biglietti andati esauriti ben prima dell’inizio dello spettacolo tanto che circa 30 persone non hanno potuto assistere alla manifestazione.

Protagonisti il Centro Danza Appennino, che ha organizzato la serata, e la compagnia del Balletto di Verona, diretta da Eriberto Verardi e Anna Guetsman. In scena più di quaranta ballerini; superba l’interpretazione dei tre protagonisti, i primi ballerini Nicoletta Manni (Teatro La Scala di Milano), Marco Agostino (Teatro La Scala di Milano) e Antonio Russo (Arena di Verona) che hanno ricevuto ovazioni a scena aperta.

Suggestive le scene, molto curati i costumi; ma soprattutto l’atmosfera, quella tipica dello Schiaccianoci, che ha riportato al clima festoso del Natale appena trascorso.

L’opera, tratta dal racconto di E. T. Hoffmann su musiche di Pëtr Il’ič Čajkovskij, è composta da brani ben noti al grande pubblico che ha seguito con particolare partecipazione la vicenda della piccola Clara e del suo Schiaccianoci. Una storia che, seppur già vista e sentita, coinvolge per le musiche a tratti travolgenti, a tratti romantiche e le coreografie ricchissime di personaggi avvolti da un’ambientazione che porta lo spettatore nell’atmosfera irreale nella quale solo la danza, la bella danza, può condurlo e farlo suo.

Marco Agostino e Nicoletta Manni, "Principe e Fata Confetto"

Così è parso davvero che ci fosse una grande festa, con bimbi chiassosi e birichini, regali attesi e, infine, un sonno ristoratore che tutto placa. Ma il sonno presto si tramuta in sogno, Topi feroci si introducono nella casa e combattono in singolar tenzone con i Soldatini chiamati a raccolta dallo Schiaccianoci/Soldato che, vinto il nemico, si anima divenendo uno splendido giovane.

Come in tutte le fiabe non poteva mancare il lieto fine con danze allegre, passi a due romantici ed esotici, che hanno portato a compimento il balletto.

In chiusura, durante i ringraziamenti, i fondatori del Centro Danza Appennino, Mimmo Delli Paoli e Francesco Melillo, hanno ringraziato il direttore artistico del Balletto di Verona Eriberto Verardi, promettendosi futura e reciproca collaborazione tra le due realtà di danza, quella di Verona e quella di Castelnovo.

“Uno spettacolo che ha dimostrato – dice Mimmo Delli Paoli al termine del suo intervento – come non sia vero che la danza non fa numeri e mi piace poter dire che abbiamo realizzato uno spettacolo interregionale, vista l’affluenza di pubblico che da Verona, La Spezia, Mantova, Brescia, Empoli e Reggio Emilia è giunto qui, a Castelnovo”.

Parole commosse e sentite anche da parte dell’assessore allo Sport di Castelnovo ne’ Monti, Silvio Bertucci, intervenuto alla serata, che ha ancora una volta sottolineato ed elogiato l’attività del Centro Danza Appennino.

All’uscita, tra il pubblico, commenti estremamente positivi.

In conclusione citiamo la frase con la quale Mimmo Delli Paoli introduce gli spettacoli che presenta: “Se è danza, che danza sia”.

Per chi scrive, sì, era danza, eccome.

 

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