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Casale spaccato. Metà dei cittadini chiede l’illuminazione e non il parco giochi

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Riceviamo e pubblichiamo.

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Chi vuole e perché un nuovo parco giochi a Casale di Bismantova?

“Perché tra tutti i terreni disponibili a Casale di Bismantova, il Comune di Castelnovo ne’ Monti, per realizzare un piccolo parco giochi in questa frazione, ha scelto proprio l’unico pezzetto di terra (650 metri quadrati) di Isiderita Maioli, situato accanto a casa sua e da lei utilizzato come orto, frutteto e giardino e dove sono presenti due modesti fabbricati adibiti a deposito attrezzi e legnaia?” (da “Casale si ribella al parco giochi” articolo di Athos Nobili su “Il Resto del Carlino” del 25 aprile 2009). Questo chiedeva otto anni fa all’allora sindaco Gian Luca Marconi l’architetto Livio Benevelli, nipote ed erede di Isiderita Maioli. Rimarcava anche come l’esproprio da parte del Comune fosse stato fatto quando l’anziana, colpita da ictus, non poteva amministrare i propri beni e i parenti più stretti, anche delle frazioni vicine, non erano stati messi a conoscenza degli atti dell’Amministrazione.

Nel caseificio locale ci fu anche un incontro del sindaco e alcuni assessori con gli abitanti di Casale e l’architetto Benevelli presentò loro una cinquantina di firme di cittadini a sostegno della sua richiesta di non espropriare quel terreno per il parco giochi. Il sindaco Marconi promise che avrebbe valutato altre possibilità ma non mantenne la promessa.

L'area interessata all'esproprio

In queste settimane Enrico Bini, sindaco in carica di Castelnovo ne’ Monti, ha manifestato la volontà di portare avanti quel progetto di parco giochi a Casale e l’opposizione da parte della frazione si è fatta più forte e strutturata. Infatti le firme degli abitanti che non ritengono prioritario l’intervento sono diventate 184 (più una decina di persone che, pur esprimendo perplessità sulla localizzazione e sull’utilità del parchetto, non hanno voluto partecipare alla presente indagine per motivi strettamente personali), quando gli abitanti di maggiore età della frazione sono valutati intorno a 300; e quando, nell’incontro avuto in Municipio qualche settimana fa da alcuni cittadini di Casale con il sindaco, questi ha sostenuto che vi era “un forte interesse alla realizzazione del parco giochi da parte della Pro Loco e dei suoi dirigenti portavoce delle esigenze della frazione castelnovese”.

Per verificare tali affermazioni, gli stessi cittadini hanno promosso un’indagine tra gli abitanti di Casale con l’obiettivo di individuare quali interventi da parte dell’Amministrazione comunale essi ritengono prioritari.

Con il parco giochi in questione messo al primo posto è stata sottoposta una rosa di varie proposte di interventi. Le risposte con una sola opzione hanno dato questi risultati: sistemazione strade: 62 preferenze; illuminazione tratto Casale-Campolungo: 35; realizzazione marciapiedi: 24; piazza parcheggio: 6; sicurezza: 7; ripristino fognature: 4; sistemazione marciapiede esistente: 5; limitatori di traffico ingresso centro storico: 2; altri interventi hanno segnato un punto. Nessuno ha indicato come prioritaria la realizzazione del parco giochi come voluto dall’Amministrazione.

In calce alle firme presentate al sindaco - e trasmesse anche ai rappresentanti dei gruppi politici presenti in Consiglio comunale - i promotori hanno sintetizzato le considerazioni per cui il parco giochi è ritenuto di scarsa rilevanza per la frazione e non opportunamente collocato: la minore natalità registrata negli ultimi anni; la disponibilità in molte abitazioni di spazi propri in cui fare giocare i bambini sotto il controllo dei famigliari e questo spiega la rimozione, qualche anno fa e senza lamentele, dei giochi posti di fianco all’ex bar di Casale e lo scarso utilizzo di strutture similari in altre frazioni tra cui Carnola; la vicinanza e quindi la fruibilità di spazi e attrezzature della parrocchia di Campolungo; inoltre lo strumento dell’esproprio, di solito utilizzato per la realizzazione di strutture di notevole importanza, appare eccessivo per dotazioni di quartiere correntemente assicurate da accordi urbanistici pubblico-privato senza esborsi per l’acquisizione delle aree da parte dei comuni”. E a questo proposito colpisce il dato che la realizzazione del parco giochi nell’area contestata avrà per le casse pubbliche un costo rilevante, dato che per l’esproprio dell’area e dei tre piccoli fabbricati la proprietà intende chiedere un risarcimento doppio di quanto proposto dall’Amministrazione, sulla base dei prezzi correnti e considerato che la perdita dell’unica area verde disponibile farà perdere valore all’abitazione chiusa tra la strada della Fontana e altri edifici; in più ci sono i costi per attrezzature e realizzazione del parco stesso.

Infine, concludono i cittadini che hanno promosso l’indagine, “varie persone hanno evidenziato che le scelte amministrative dovrebbero tendere ad unire una comunità senza ricorrere ad azioni di forza che denotano la supponenza dei promotori”. E a questo proposito, relativamente alla “Pro Loco di Casale portavoce delle esigenze della frazione” nel documento è scritto: “Per informazioni raccolte nei contatti avuti, questa associazione risulta in forte difficoltà operativa per la scarsità di adesioni, con difficili relazioni tra gli associati e i residenti e con iniziative che sono andate scemando negli anni. Queste informazioni, collegate ai risultati della presente indagine, ci suggeriscono che l’associazione ha una scarsa rappresentanza delle reali esigenze dei cittadini della frazione”. Cittadini in misura evidente non interessati ad avere un parchetto pubblico a servizio delle sole poche case intorno, bensì desiderosi di interventi che rendano più vivibile la frazione stessa, con collegamenti pedonali più fruibili e sicuri alle strutture già presenti a Campolungo.

Lunedì 13 marzo le 184 firme raccolte sono state presentate in Comune con la richiesta di un incontro pubblico, da tenersi nella frazione, per discutere di questi temi con l’Amministrazione.

(Il Comitato dei promotori, Casale di Bismantova, 31 marzo 2017)

14 COMMENTS

  1. Ma questo comitato di promotori da chi è composto? Inoltre essendo promotori che cosa promuovono? A Casale, per quanto ne so io, gli unici che promuovono qualcosa in paese sono quelli della Pro loco. Inoltre quando si fa un “sondaggio” si dovrebbe andare da tutti e non solo da chi sai che non dirà mai di volere il parchetto. La mia famiglia è composta da 15 persone ma non si è visto nessuno. Quindi se si va solo da persone anziane e non da famiglie con bambini trovo ovvia la loro scelta, oppure potrei pensare che le 120 persone che mancano sono pro parchetto? Dura mettere tutti d’accordo.

    (F.R.)

    • Firma - F.R.
  2. Mi domando: quanti soldi pubblici (del Comune) sono già stati spesi in cause e avvocati per questa questione? Ha senso spendere tanto denaro per accontentare qualcuno? Casale ha solo quel campetto?!

    (Commento firmato)

    • Firma - Commentofirmato
  3. Scusate ma a Campolungo, vicino al Casale, il comune ha un bel pezzo di verde pubblico dove sono state messe delle panchine che oggi è al completo abbandono, nemmeno l’erba viene tagliata. Non si può iniziare a curare quello che c’è?

    (Un ragazzo e una mamma)

    • Firma - Un ragazzo e una mamma
  4. Riportiamo un passo della lettera inviata al sindaco: “…visto i tempi ristretti si è contattato il maggior numero di persone possibile tralasciando chi in questi anni si è fatto personalmente promotore della realizzazione dell’area giochi.” Ringraziamo la popolazione di Casale per l’attiva partecipazione alla iniziativa e ci scusiamo con quei cittadini che, sempre per questione di tempo, non abbiamo contattato. Se qualche persona vuole aderire alla iniziativa siamo sempre disponibili a continuare la raccolta delle firme.

    (Per i promotori, Marinella Mammi)

    • Firma - per i promotori Marinella Mammi
    • Capisco. Ma chi sono i promotori? Cosa promuovete? L’attacco alla Pro loco mi pare alquanto fuori luogo visto che sono gli unici ad aver fatto qualcosa per il paese (io non ne sono membro). Inoltre chi è del paese sa benissimo che hanno rallentato la loro attività per problemi tristemente noti e che non sto ad elencare perché; ripeto, chi abita a Casale li conosce benissimo. Le opere proposte hanno gli stessi costi? Non credo proprio. Resta il fatto che a Casale i bambini non hanno un luogo di aggregazione e per il terzo paese più grande del comune la trovo una cosa piuttosto triste.

      (F.R.)

      • Firma - F.R.
  5. Probabilmente molte persone che hanno firmato non sono contro al parco giochi ma al fatto che si debba fare proprio in quel pezzo di terra. Casale è pieno di campi e secondo me è assurdo obbligare una persona a privarsi dell’unico pezzo di terra che ha.

    (Alessandro)

    • Firma - Alessandro
  6. I bambini che crescono in paese hanno alcuni “difetti evidenti”: giocano all’aperto appena il tempo lo permette, si mescolano, grandi e piccoli, maschi e femmine, invitano i loro amici, fanno confusione, discutono fra loro per un goal, perchè a nascondino “tocca sempre a me”, si rincorrono, crescono, fanno un qualche danno: un vetro, un intonaco… Non sempre i cortili sono sufficienti a contenerli, ecco perché 10 anni fa si era pensato a un campetto vicino alle case per tenerli ancora un po’ qua al Casale, per badarli da una giusta distanza; come cominciano a pretendere, perché poi il tempo passa veloce, ti giri e loro sono già alle superiori. E’ evidente che non a tutti gli adulti del Casale questi “difetti” piacciono, al sindaco lo hanno fatto presente ; un’area pubblica tra l’altro servirebbe anche ad evitare e/o contenere le tensioni che i “difetti” dei bambini provocano, con il proliferare di catene, recinzioni e divieti! Spero che non passino altri 10 anni!

    (Paolo Ruffini)

    P.S. – La pro loco di Casale ha i pregi e i difetti di tutte le pro loco, però ha sempre lavorato gratuitamente per iniziative di grandi e piccoli, per animare il borgo, per creare socialità, tirarla in ballo in quel modo non fa certo piacere, pensando anche a chi, come Massimo Zannoni, non c’è più e non può controbattere a quelle argomentazioni.

  7. Non so chi siano i promotori del “no” al parco pubblico, quindi mi rivolgo direttamente all’architetto Benevelli. Gentile Architetto, io a lei non ho mai promesso nulla e quindi non potevo non mantenere, di conseguenza… nessun impegno. La maggioranza di allora, rivalutò le sue richieste e decise di mantenere il parco in quella localizzazione, tutto qui. Vada comunque per la sua strada, gentile Architetto. C’è un nuovo sindaco, una nuova amministrazione che si sta confrontando correttamente con i cittadini, in Consiglio ci sono consiglieri comunali della frazione e decideranno e deciderete, mi auguro per il bene comune della frazione. Buona giornata.

    (Gian Luca Marconi)

  8. Io sono d’accordo per chi vorrebbe fare il parco giochi lì in quell’area menzionata. Se la precedente proprietaria non era in buone condizioni di salute, ci sarà stato qualche parente che avrà intercesso per lei. Non penso ci siano persone che si approprino di terreni altrui passando inosservati, per scopi personali. C’è un consigliere di frazione? Lo si ascolta, si va da lui, gli si rompe un po’ le scatole, magari,si dice la propria opinione. Se no, invece del parco giochi o altri interventi utili citati, si spendono i soldi in carte bollate e si rimane con un pugno di mosche in mano. I bambini danno fastidio? Fanno dei guai? Ci si rimetta alla buona educazione dei genitori a rispettare la roba di tutti! Ma nessuno è stato bambino? Suvvia… Poter avere il dono di averli sotto controllo un po’ non è roba da tutti. Il parco giochi, magari con panchine, può servire anche come aggregazione per noi “vecchietti”. Lo so che il ricordo di “Maccio” è ancora vivo, ma ci sono familiari (in primis quella grande e meravigliosa donna che è sua moglie), figli, amici, paesani che continuano nel suo nome. La pro loco serve un po’ per ravvivare il paese, non per farlo morire. Forse non conosco i problemi fino in fondo, essendo solo una parrocchiana e non abitante lì, sono curiosa, venga fatta chiarezza. Per ora #iostoconlaproloco#.

    (Mariapia)

    • Firma - mariapia
  9. Dott. Marconi, volevo precisare quanto segue:
    – sono tra i promotori dell’iniziativa volta a verificare quali fossero le reali priorità dei cittadini della frazione, dato che il sindaco si era reso disponibile a discutere la scelta di realizzare il parco giochi se le priorità fossero state diverse. Chiaramente non siamo pregiudizialmente contrari alla realizzazione del parco, non condividiamo la scelta della localizzazione che penalizza un cittadino che ha un unico appezzamento di terreno di pertinenza alla limitrofa abitazione. L’indagine è stata impegnativa, molto stimolante ed ha fatto emergere che per 184 cittadini della frazione non è prioritaria la realizzazione del parco giochi. Condivido il suo auspicio che vi sia una corretto confronto con gli abitanti da parte del sindaco, della giunta e dei consiglieri comunali. Confidiamo che vi sia a breve una assemblea di frazione.
    Nella lettera al sindaco Bini si è riportato quanto detto nelle varie discussioni avute in municipio con lei. A una iniziale disponibilità per cercare soluzioni alternative vi fu come seguito l’approvazione del progetto di parco con conseguente inizio dell’iter di espropriazione del terreno in questione.
    Non mi è mai stato risposto del perchè la sua giunta ha permesso di monetizzare il verde pubblico ai proprietari del terreno a piano particolareggiato sul confine est del mio lotto (comparto di circa 5500 mq) individuando solo nella mia proprietà (660 mq) la realizzazione delle dotazioni territoriali a verde. In questo modo è stato disapplicato completamente il concetto di perequazione urbanistica; di fatto sono state prese decisioni che hanno creato una disparità di trattamento tra proprietà limitrofe. Non è mai stata, a mio parere, ricercata una soluzione diversa da quanto inizialmente deciso, poiché nessun amministratore ha illustrato verifiche su luoghi alternativi. Il parchetto deve essere localizzato su quel terreno e solo lì.
    Lotto dal 2009 e continuerò ad impegnarmi per cercare di fare capire che una amministrazione non può fare scelte discriminatorie nei confronti dei cittadini.
    Una breve nota per Paolo Ruffini: non capisco il perché una associazione che vuole creare “socialità, unire i cittadini, animare il borgo” non si spenda nella ricerca di una soluzione condivisa per la realizzazione del parco giochi senza sollecitare l’amministrazione ad azioni di forza che creano malcontento e divisioni nella comunità.

    (Livio Benevelli)

    • Firma - Livio Benevelli
  10. Premetto che sono spesso contrario a tanti comitati che si costituiscono contro opere di interesse pubblico, che siano antenne, metanodotti o linee di alta velocità, perché ritengo giusto che queste opere abbiano la priorità visto i benefici ad esse (spesso) collegati. Questo caso mi appare però completamente diverso e lo si evince da un semplice sguardo alla vista satellitare dell’area in questione, accessibile a tutti tramite internet. Non siamo a New York e nemmeno nel centro di Modena o Reggio Emilia, le costruzioni sono poche e il verde è il colore predominante. Ora, io credo che un buon amministratore, nell’ambito della decisione di promuovere un esproprio per pubblica utilità, non possa che provare anche a mettersi nei panni del potenziale espropriato e conseguentemente valutare la prevalenza della priorità pubblica; oltre a questo sforzo, contemporaneamente, dovrebbe valutare anche tutte le alternative e scegliere quella più “giusta”, efficace, conveniente, praticabile e condivisibile. In questo caso, mi appare evidente anche solo analizzando tempi e costi che l’efficacia e la praticabilità della scelta dovrebbero far recitare un profondissimo “mea culpa” alla politica. Se penso alla soluzione tecnica individuata, e quindi guardo all’urbanistica, disciplina che non ragiona mai in termini di “francobolli” di territorio (e se vi soffermaste a guardare l’area dall’alto vi accorgereste che stiamo veramente parlando di una porzione minima di verde, come a decine se ne vedono nell’intorno agricolo e boschivo, quindi non unica né insostituibile), davvero mi viene da sorridere e penso che probabilmente un’area equivalente si sarebbe potuta ottenere a titolo anche gratuito nell’arco di un centinaio di metri, magari in un contesto più ampio ed ampliabile, da poter connettere in futuro a qualche altra struttura di interesse pubblico, o anche solo consentendo una possibilità di espansione e sviluppo del parco, magari con un’area di sgambamento dei cani, un chiosco estivo per i gelati, un piccolo schermo per proiezioni di cartoni animati. Queste semplici considerazioni mi portano alla conclusione che, se l’obiettivo da raggiungere era quello di “punire” e vessare una signora/famiglia/proprietà a cui verrebbe tolto l’unico terreno afferente la piccola abitazione (ad uso orto, frutteto e autorimessa), determinando quindi uno scadimento pressoché totale anche del valore dell’immobile collegato, c’è da fare i complimenti alla politica perché lo ha raggiunto al 100%; se invece, come pare dalle dichiarazioni, si cercava la migliore soluzione “urbanistica” e il percorso più economico, efficace e condiviso per dotare una frazione di un servizio pubblico, anche solo i tempi trascorsi e i costi ipotizzati e considerati (senza considerare le polemiche, a volte strumentali), sono la testimonianza di un fallimento totale, comunque la faccenda si concluda. Cordiali saluti a tutti.

    (Paolo Borghi)

    • Firma - Paolo Borghi
  11. Abito a Casale e nonostante abbia due bambini in “età da parco giochi” ho firmato il documento proposto dal signor Benevelli perché ritengo ci siano cose prioritarie rispetto a quanto proposto dalla Pro Loco. Questo non perché sia contrario alla proposta e men che meno all’operato della Pro Loco, ma ritengo che nel momento storico che stiamo vivendo sia opportuno destinare le, purtroppo poche, risorse pubbliche disponibili ad opere che siano rilevanti per la maggior parte delle persone e che si debbano attentamente esaminare i costi/benefici legati alla loro realizzazione. Quest’opera oltre a non essere rilevante per la maggior parte delle persone (e in questo ribadisco io potrei essere uno dei beneficiari) avrebbe dei costi di realizzazione di gran lunga superiori ai benefici per la comunità. A conferma di ciò mi sembra di vedere che il parco giochi già esistente a Campolungo sia spesso deserto. D’altro canto lo stato delle strade, dei marciapiedi (praticamente assenti) e dell’illuminazione è sotto gli occhi di tutti in una zona che invece viene utilizzata da centinaia di persone (non solo di Casale) per passeggiate e giri in bicicletta. Purtroppo credo che dietro a questo “accanimento” nel voler costruire a tutti i costi un parco giochi in quell’area ci siano altre cose (ripicche, rapporti di cattivo vicinato ed interessi personali?) piuttosto che la voglia di dare un servizio alla frazione. Se così non fosse non credo sarà complicato trovare una soluzione che soddisfi entrambe le parti. Non posso che essere d’accordo con quanto espresso dal signor Borghi. Volevo anche far presente all’ex sindaco Marconi che quando il consigliere comunale della frazione è figlio della persona di riferimento della Pro Loco non è scontato che le ragioni altrui vengano ascoltate in modo critico ed oggettivo, per un motivo molto semplice… siamo umani! Auspico comunque che ci possa essere a breve un confronto e che si inizi ad utilizzare i soldi pubblici (cioè nostri) per il bene della comunità. Cordialmente.

    (Gianni Casoni)

    • Firma - Gianni Casoni