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Ospedale S. Anna / “A che cosa serve un assessore se non è in grado o non vuole assumersi nessuna responsabilità?”

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Gianluca Sassi

“L’ennesima giravolta dell’assessore Venturi sul del punto nascite di Castelnovo ne' Monti è la dimostrazione di quanto ormai questa giunta sia lontana mille miglia dalle esigenze e dalle preoccupazioni dei cittadini. Decidere di non decidere, rimandando la patata bollente al ministero, è un atto di codardia politica. A che cosa serve un assessore se non è in grado o non vuole assumersi nessuna responsabilità?”.

È questo il commento di Gianluca Sassi, consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, riguardo alle recenti dichiarazioni dell’assessore regionale alla sanità, Sergio Venturi, sul futuro sempre più incerto del punto nascite di Castelnovo ne' Monti.

“Venturi si comporta da novello Ponzio Pilato – spiega Gianluca Sassi - I territori così si sentono, giustamente, presi in giro da versioni che cambiano di settimana in settimana a seconda di come sventola il vento della politica. Adesso siamo arrivati al punto in cui è preferibile dilettarsi nel gioco dello scaricabarile, con ogni responsabilità sul futuro del punto nascita che di colpo diventa frutto delle decisioni di Roma. E allora in tutto questo tempo la Regione che cosa ha fatto? La commissione nascite che avrebbe dovuto analizzare il caso a che conclusioni è arrivata? Il timore di perdere consenso politico si sente forte, è palpabile, ma questo gioco messo in piedi da Venturi ricadrà sulla pelle e sulla carne viva delle persone".

"Una cosa assolutamente vergognosa – conclude Sassi - e che non può passare assolutamente sotto silenzio”.

5 COMMENTS

  1. Ben detto. Il rimedio? A questo punto la cura è una sola: fare di tutto e di più per far saltare la Giunta regionale. Il silenzio dei sindaci e di alcuni politici locali, compreso il dott. Marconi (che da un lato è muto come una trota, dall’altro va perfino alle scuole di Casina ad illustrare chi era Pasquale). Il “silenzio degli innocenti” è un altro film, questo è il “silenzio dei pavidi”.

    (MA)

    • Firma - MA
  2. Gentile signor M.A., rispondo con pacatezza ma determinazione alle sue improprie, scorrette e, mi scusi, volgari affermazioni. Sono stato invitato a Casina dalla dirigente scolastica, dalle insegnanti e dagli alunni delle quinte elementari dell’Istituto comprensivo di Casina-Carpineti, a parlare di un costituente, di un grande costituente, Pasquale Marconi, mio nonno, fondatore del nostro ospedale, parlamentare ed amministratore della nostra montagna nell’ambito di un interessante e significativo progetto della scuola sulla Costituzione della Repubblica italiana. Davvero un bellissimo incontro, vivo, vero, produttivo e partecipato. Ringrazio la dottoressa Gentili, la coordinatrice del progetto Maria Silvia Nolli, tutte le insegnanti, gli alunni ed il sindaco Costi che ci ha onorato della sua presenza. Attraverso la figura di Pasquale Marconi abbiamo ripercorso la storia del ‘900 del nostro Appennino. Non capisco, o meglio forse e lei che non può capire, quello che è stato fatto alle scuole di Casina, la sua impropria e banale affermazione: “Va perfino a Casina ad illustrare… che era Pasquale…”. Io, oggi, signor “Coraggio MA”, non ho alcuna carica politica, nè amministrativa, nè partitica, sono un dirigente medico pediatra della Ausl di Reggio Emilia, direttore di una struttura operativa semplice e sono tenuto, sia da contratto di lavoro, sia da un punto di vista deontologico, a non intervenire pubblicamente su tematiche e problematiche politico-sanitarie e sanitarie che riguardino la mia azienda Ausl RE. Caro signor MA, sono nato, cresciuto, ho lavorato e lavoro nell’ospedale Sant’Anna; pur avendo avuto la possibilità di uscire dall’azienda per fare il pediatra di base sono rimasto a difendere con il mio lavoro la pediatria, il punto nascita, perchè credo nella sanità pubblica e l’Ospedale Sant’Anna è sempre stato e sarà la mia seconda casa. Può quindi capire il mio stato d’animo, la mia sofferenza, sì, il mio dolore, per l’eventuale chiusura del punto nascita della montagna, punto fondamentale di vita, di futuro per una comunità. Poi, signor MA senza coraggio di firmare le proprie affermazioni, non sono entrato e non entrerò pubblicamente sulle motivazioni tecnico-scientifiche e politico-sanitarie per l’eventuale chiusura del punto nascita, nel rispetto del mio attuale ruolo di dirigente medico e della mia azienda Ausl RE. Lo hanno fatto e devono farlo coloro che oggi rappresentato il territorio, i comuni, la Provincia, la Regione. Caro signor MA, io ho fatto il sindaco e l’amministratore per tanti anni e ho sempre difeso i diritti dei miei cittadini con coraggio e determinazione in prima linea, con la mia porta sempre aperta a tutti. Rinvio quindi a lei il “mutismo e la paura”, buona serata signor “MA pavido”. Se vuole parlare comunque con me di sanità del nostro territorio, del punto nascita, mi cerchi, non è difficile contattarmi nella mia seconda casa.

    (Gian Luca Marconi)

    • Firma - Gian luca Marconi
  3. Egregio dott. Marconi, non era mia intenzione mancarle di rispetto e di questo mi scuso. A maggior ragione, visto il nonno illustre, una sua presa di posizione, esplicita e decisa, sarebbe fondamentale sulla questione punto nascite. Un silenzio che peraltro molti segnalano, proprio perché le sue parole sarebbero importanti. Buona serata anche a lei.

    (MA)

    • Firma - MA