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Tra lavoro e solidarietà. Il campo di lavoro Mato Grosso a San Giovanni di Querciola

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Per otto settimane, da luglio ad agosto, 600 ragazzi svolgono lavori socialmente utili per le missioni in Sudamerica

 

Imbiancano case, raccolgono ferro vecchio, tagliano l’erba e ripuliscono le sterpaglie dai giardini. Non sono privati e non sono operai: sono i volontari del campo organizzato dal gruppo Operazione Mato grosso nella provincia di Reggio Emilia. Da inizio luglio, fino alla fine d’agosto, decine di giovani di età compresa tra i 13 e i 35 anni stanno svolgendo sul territorio alcune attività di volontariato per raccogliere fondi a sostegno delle missioni in America Latina dove l’associazione Mato Grosso è presente.

I campi di lavoro in Italia sono decine. Associazioni come Libera o Lunaria sperimentano da anni questa forma di volontariato per promuovere i numerosi progetti su tutto il territorio nazionale e non solo. Nato come movimento di volontariato educativo, Mato Grosso ha all’attivo progetti in l’America latina per educare e favorire l’inserimento nella società dei bisognosi. “La nostra associazione – spiega Nicola Dall’Aglio, tra i coordinatori dei volontari in Emilia Romagna, - è nata alla fine degli anni Sessanta quando un gruppo di giovani ragazzi decise di andare in Brasile, nello Stato del Mato Grosso, per costruire una scuola. Da allora abbiamo fatto più di novanta progetti in Perù, Equador, Bolivia e Brasile”.

Per il secondo anno consecutivo quest’estate, sono stati organizzati campi di lavoro nella nostra provincia, al santuario della Madonna di San Siro a San Giovanni di Querciola nel Comune di Viano. “Ogni settimana ospitiamo, in completa autonomia, tra i 60 e gli 80 ragazzi. – aggiunge Dall’Aglio – La nostra giornata inizia presto. Sveglia verso le 6.30, un breve momento di preghiera, colazione e poi partenza per il lavoro assegnato, dopo la divisione in gruppi. La sera, invece, dopo la fatica nei boschi, cerchiamo di condividere e di confrontarci con i ragazzi facendo gruppo. Spesso ospitiamo missionari di ritorno che ci parlano e ci mostrano le fotografie delle missioni, ma non mancano mai i momenti di canto: amiamo suonare e cantare”.

Ripulire i boschi, tagliare l’erba nei giardini, raccogliere oggetti vecchi o beni di prima necessità sono alcuni dei compiti che ogni giorno questi giovani volontari svolgono. A giovarne è tutto il territorio, mentre solidarietà, senso del dovere e condivisione della fatica sono i valori che s’imparano facendo un campo come questo.  “Chiunque può proporci un lavoro – puntualizza Dall’Aglio - Il nostro è tutto volontariato. Ciò che chiediamo ai privati è di lasciare un’offerta per le missioni in America Latina”.

I volontari venuti a San Giovanni di Querciola provengono da tutt’Italia. Calabria, Trentino, Lombardia, ma anche da Parma e Reggio Emilia.  “Nella settimana appena trascorsa abbiamo lavorato con i ragazzi di terza media. Con loro, oltre la raccolta del ferro vecchio e mercatini dell’usato, abbiamo organizzato alcuni laboratori di teatro che si sono conclusi con uno spettacolo nella piazza di Carpineti lo scorso venerdì 14 luglio”.

Una bellissima realtà quella di Mato Grosso che si basa solo sul volontariato e sul passaparola: “Lo scorso anno in quattro settimane abbiamo raccolto circa 60.000 euro. La gente si è dimostrata molto generosa con l’associazione. Speriamo che l’esperienza di quest’anno possa essere altrettanto positiva, ma ne sono convinto”.