Home Economia Tornare a crescere si può: in un modo diverso

Tornare a crescere si può: in un modo diverso

17
1

 

Tavola rotonda per una nuova prosperità. Un iniziativa del Comune di Casina e dell’Associazione Insieme per Pianzo, con il patrocinio della Camera di Commercio e del Parco nazionale dell’Appennino tosco-emiliano. In tanti sabato pomeriggio 15 luglio per questo convegno sulle prospettive sociali ed economiche per uscire rinnovati dalla crisi. Dopo il saluto del sindaco Stefano Costi il giornalista Gabriele Arlotti ha coordinato gli interventi dei relatori: la prof della cattolica di Milano Laura Gherardi, il presidente della Camera di Commercio Stefano Landi, il presidente del parco Fausto Giovannelli e il dirigente industriale Giuseppe Domenichini.

Ha introdotto Laura Gherardi: nuova prosperità significa ben-essere sociale ed economico, secondo un’idea di crescita diversa da quella che ci ha portato alla crisi, una crescita che tenga oggi insieme economia e società, dopo decenni in cui l’economia è cresciuta anche a scapito del sociale e dell’ambiente. Una via per uscire dalla crisi può essere quella della crescita integrale, ovvero della valorizzazione congiunta delle risorse economiche, sociali e ambientali. Alcune imprese nel nostro paese stanno già mettendo in pratica questa valorizzazione: una ricerca rappresentativa di una popolazione di 22.000 Pmi italiane, condotta in collaborazione con Unioncamere, mostra che il 20% di esse segue il modello della crescita integrale. E che queste sono le imprese con i risultati finanziari migliori. Tuttavia, la crescita integrale potrà diventare un modello di sviluppo dominante solo se sostenuta da alleanze tra diversi attori, tra cui, oltre alle imprese, la politica e la società civile.

Giuseppe Domenichini  ha sottolineato: stiamo vivendo una fase  di ripiegamento dei processi di globalizzazione accanto a posizioni  di neo protezionismo su diversi fronti; terrorismo fondamentalista e tensioni geopolitiche sintetizzate nella definizione di Papa Francesco “la terza guerra mondiale a pezzetti”; flussi migratori di dimensione biblica nei confronti dei quali mancano le idee-guida  e le politiche comuni fra stati per affrontarli; la finanziarizzazione dell’economia  , virtuale ed extraterritoriale; frammentazione  e divisioni nella società, nella espressione del Censis “sempre più rancorosa” in larga parte dovuta all’impoverimento della classe media a seguito della grande crisi. Nonostante questi fattori critici la globalizzazione ha consentito a 1,5 miliardi di persone di uscire dalla povertà assoluta e  l’economia mondiale anche nel 2017 crescerà oltre il 3,5%, sulla spinta di economie emergenti( che coincidono solo in parte con quelli che chiamavamo Brics), Nord America, Nord Europa ed Estremo Oriente, con l’Italia in coda attorno all’1-1,2 %; possono esserci altri indicatori di benessere ma dobbiamo essere consapevoli dell' incertezza  caratterizzata se cala il Pil non è “decrescita felice” , al contrario si perdono posti di lavoro , produzione industriale e protezione sociale per la comunità e lo abbiamo visto nel decennio 2007-2016. Speriamo attraverso un impegno globale da parte di tutti di poter costruire le condizioni, i fondamentali di una nuova prosperità, basata su una crescita sostenibile , intesa non come fine ma come valore e mezzo , per  una civiltà ricca di opportunità e più a misura d’uomo.

Stefano Landi ha ribadito che nel 2016 le esportazioni sono aumentate rispetto al calo del 2008. A Reggio Emilia la disoccupazione  è molto più bassa rispetto alle altre province però non siamo ancora fuori dalla crisi anche se nell'ultimo periodo siamo riusciti a crescere e sono stati creati 3000 nuovi posti di lavoro nel settore  del turismo e del commercio.  La crisi ha investito le banche che hanno investito in titoli spazzatura. Io auspico  una grande collaborazione fra impresa e comunità, sono i cittadini che spingono le imprese a investire nel territorio e nel suo valore ambientale. Landi ha anche ricordato che 20 anni fa il 50%  della ricchezza mondiale era nelle mani di 400 famiglie oggi il 50% è nelle mani di 8 famiglie. Per ultimo il presidente del parco Fausto Giovannelli ha sottolineato che in un territorio come il nostro c'è una profonda connessione fra le parti imprenditoriali e che i parchi hanno avuto la fortuna di accompagnare  i valori della prosperità. Anche se non abbiamo grandi risorse  dobbiamo creare le alleanze per crescere. I parchi hanno costruito qualche segnale di prosperità e devono dare  una mano alle imprese. Erano presenti il vicesindaco di Casina, Maurizio, Cineroli il consigliere Corrado Bergianti e il presidente Insieme Per Pianzo, Rubens Filippi che ha consegnato ai relatori e al sindaco un volume su Pianzo.

(Domenico Amidati)

 

1 COMMENT

  1. In parole povere: un’altra crescita, un’altra Europa, un’altra globalizzazione… insomma, le favole. L’Italia torna ad esportare perché le riforme del lavoro hanno portato precarizzazione e taglio dei salari, quindi i nostri prodotti sono più concorrenziali (e perché l’Euro ha svalutato del 30% sul dollaro). Ma, guarda caso, crolla il mercato interno e le relative imprese chiudono perché non ci sono più soldi e cresce la povertà da dieci anni; le banche falliscono perché imprese e privati non hanno i soldi per restituire i mutui e i finanziamenti. Ma va tutto bene: si tratta di “un’altra crisi”…

    (Commentofirmato)

    • Firma - commentofirmato