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Le commemorazioni di Minozzo

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Lapide di Jean Debrinville

Si è svolta il 6 agosto a Minozzo l’annuale commemorazione dei Caduti Minozzesi alla quale, dall’anno scorso, viene associato il ricordo della morte del giovane militare francese Jean Dabrinville.

«La commemorazione è stata organizzata dal Comune di Villa Minozzo, in collaborazione con le associazioni Partigiane Alpi-Apc e Anpi, e con l’istituto per la storia della resistenza e della società contemporanea (Istoreco).» Spiega Elio Ivo Sassi, curatore del cerimoniale e vice-presidente dell’Alpi-Apc: «Essere qui insieme, cittadini, istituzioni e associazioni, significa scegliere di non dimenticare le nostre radici più profonde.  Ricordare quel tragico 1 agosto del 1944 è un modo per dare significato alla sofferenza di tanti e dare valore all’impegno di tutti, ma soprattutto per ricordare che anche nei momenti più bui esiste la luce della speranza. C’è un patrimonio spirituale e morale in queste commemorazioni che vale oro e non va dissipato. Dissiparlo non è bene.»

Mons. Costi benedice la lapide dei caduti minozzesi

Dopo la benedizione alla lapide di Jean Dabrinville posta in località la Pioppa nel villaminozzese, la cerimonia prosegue presso la Pieve di Minozzo, dove dopo la conclusione della Santa Messa, presieduta da Monsignor Giovanni Costi, la minozzese Nazzarena Milani ha ricostruito i fatti accaduti il 1° agosto del 1944 tratti dal memoriale di Don Bertucci. Significative anche le parole del sindaco Luigi Fiocchi, che spiega di come dopo la caduta del fascismo l’Italia venne messa a fuoco, di come lo stesso capoluogo venne due volte incendiato, delle risorse in cibo venute a mancare,  e del segno forte e tangibile dei montanari, che con sacrificio, costanza e impegno, iniziarono a ricostruire. «Visitare i campi di prigionia tedeschi è stato come toccare con mano l’odio» precisa il Sindaco, «ci si rende conto di come quei tempi furono difficoltosi. La storia insegna parecchio e, il suo insegnamento, deve servire per costruire un futuro di pace.»

Segue la benedizione alla lapide dei caduti posta sul muro del cimitero, luogo originale che vide la feroce rappresaglia,  e un rinfresco offerto alla cittadinanza presso la sede degli Usi Civici di Minozzo, di cui Sassi è il Presidente.

«Un momento per stare insieme, uniti nel ricordo di queste persone che hanno dato la vita, poiché gli uomini e le donne di questo paese hanno saputo, nonostante i tragici fatti, trasmettere la forza di amare.» conclude Sassi.

Una forza che è impressa a chiare lettere anche sulla lapide, rimasta testimone dei tragici fatti.

Passeggero,
ricorda ed onora
noi, vittime dell’odio
e della rappresaglia
che immolammo
la vita
sull’altare
fiero ma pacifico
della libertà e dell’amore.

Fa tuo il nostro voto
che queste contrade
mai più conoscano
sapore di sangue fraterno.