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Cittadini di serie A e di serie B / “Gli ospedali decentrati? I diritti dobbiamo difenderli da soli”

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Come ormai noto, il ministero della salute ha concesso la deroga sui punti nascita con meno di 500 parti all’anno solo per gli ospedali di Scandiano e per i due del "cratere sismico" (Mirandola di Modena e Cento di Ferrara). Non è stata concessa per la nostra struttura di Castelnovo ne’ Monti e per quelle di Pavullo nel Frignano e Borgo Val di Taro. Di conseguenza, l’attività in questi ultimi punti nascita viene sospesa.

Al proposito, si registra un'altra presa di posizione: "Ancora una volta la politica perde una occasione per dimostrarsi vicina ai cittadini, anzi penalizza proprio le realtà più lontane, più scomode rispetto alle città". Lo afferma Emanuela Cioni, presidente del Cisadep, il Coordinamento italiano sanità aree disagiate e periferiche.

Che prosegue: "Ma contemporaneamente questa decisione ci da ancora maggiore determinazione, perché conferma che è necessario, fondamentale, difendere con tutte le forze i presidi ed i servizi ancora presenti ed attivi nelle aree disagiate. Dobbiamo quindi ribadire che le persone residenti in montagna sono considerate cittadini di serie B e che la volontà della politica, dietro parole come sicurezza e ottimizzazione, è di smantellare un pezzo alla volta gli ospedali delle zone più disagiate".

"La Regione afferma che verranno messi in campo investimenti per potenziare gli ospedali montani e per mettere in sicurezza i futuri parti: benissimo, vogliamo crederci, ma secondo noi i protocolli messi in atto finora nel nostro territorio non garantiscono la tanto decantata sicurezza di partorienti e nascituri. Seppur delusi, siamo ancora più motivati e determinati a continuare questa lotta, chiedendo l’aiuto dei cittadini, perché è ormai chiaro che i nostri diritti dobbiamo difenderli da soli".

 

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