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Appello delle Cicogne ai cittadini della montagna per manifestazione a Bologna il 17 ottobre. AGGIORNAMENTO

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Il comitato “Salviamo le Cicogne” chiama a raccolta tutti i cittadini che vogliono fare sentire la loro voce contro la chiusura del Punto nascita martedì 17 ottobre, in occasione del Consiglio regionale convocato per quella data.

Ci recheremo in Regione a Bologna per portare sotto il palazzo la voce decisa e determinata del dissenso e del disagio dei cittadini delle terre d'Appennino reggiano, parmense e modenese.

Anche loro parteciperanno con noi a questa giornata

Non possiamo rimanere inermi di fronte a questa scelta della Regione che segnerà la fine del futuro per i nostri territori; chi viene con noi?

- Ritrovo pullman ore 5,45 da piazzale Collodi - Castelnovo ne' Monti, zona Peep;

- partenza: ore 6,00;

- rientro: partenza prevista da Bologna ore 13,00;

- contributo pullman 9,00 euro, indicativo.

Per info e prenotazioni: 349.70.55.766, 333.61.38.722.

* * *

Aggiornamento del comitato "Salviamo le Cicogne"

La confusione regna sovrana, vediamo di rimettere le cose un po' in ordine!

Naturalmente solo ed esclusivamente per chi é interessato alla nostra causa e cioè alla lotta per la non chiusura del Punto Nascita (lotta che si è conclusa, per ora, con la non riapertura dello stesso dopo la sospensione per un mese di ferie. Cosa peraltro che il comitato aveva anticipato potesse succedere e ci avevano assicurato impossibile) ma non molliamo, si va avanti.

1 - I manifesti della protesta pacifica "vetrine oscurate" #iostoconlecicogne si possono richiedere e prenotare presso il negozio RosaAzzurro di Castelnovo ne' Monti in piazza Peretti e sarà vostra cura farne uso corretto (i recapiti telefonici sono pubblicati nella pagina di “Salviamo le Cicogne”, nelle informazioni);

2 - le foto con i cartelli, se possibile e naturalmente senza obbligare nessuno, si prega di postarle sulla pagina Facebook di “Salviamo le Cicogne” con hastag #iostoconlecicogne, perché si sta creando molta confusione e questo al solo fine di raggrupparle, altrimenti si perdono nel web e non servono all'iniziativa. Poi ognuno è libero di fare quello che crede;

3 - ringraziamo gli amministratori del gruppo Facebook “Montagna Re-Esiste” per la sua creazione. Ha certamente raggiunto molte persone in pochissimo tempo, aumentando il dibattito e la conoscenza del problema e consolidando (se mai ce ne fosse stato bisogno) il nostro percorso;

4 - ringraziamo tutti i membri del gruppo “Montagna Re-Esiste” che hanno aggiunto amici, quelli che ci sono rimasti, quelli che ne sono usciti. Noi siamo state aggiunte, alcune sono uscite, alcune sono rimaste e, come si legge in un commento, nei primissimi giorni, quando sull'onda dell'indignazione per il rifiuto ottenuto dalla Regione alla richiesta di deroga, per la quale abbiamo speso molte energie, si sono susseguiti commenti e reazioni dalle più ironiche alle più cruente, tutte verso un unico indirizzo.

Finalmente dopo due anni e mezzo di duro lavoro delle “Cicogne”, confluito in un percorso importante e faticoso, la coscienza dei montanari ha avuto un sussulto imponente. Ci fa piacere! Grazie anche per questo!;

5 - a chi ancora non fosse chiaro e per evitare fraintendimenti facciamo presente che questo ruppo “Montagna Re-Esiste” non è amministrato dalle “Cicogne”. Quelle che sono rimaste, precisiamo, lo sono solamente in qualità di membro Facebook;

6 - il comitato è certo di poter continuare in un confronto leale e cristallino, ringrazia il gruppo “Montagna Re-Esiste” e tutti i suoi membri per essersi uniti alla nostra lotta che è la lotta di tutto l'Appennino.

(Il comitato “Salviamo le Cicogne”)

20 COMMENTS

  1. Sinceramente non ne posso più di questa infinita polemica pretestuosa nella quale si sono inseriti anche partiti e movimenti, che la sfruttano per interessi propri e non perché hanno particolare interesse alla questione, ed anche dei media che ne fanno uso per i loro interessi di parte. Non ho visto tale scandalo e prese di posizione quando aziende private della montagna hanno chiuso e quando tante persone hanno perso il posto di lavoro. Purtroppo non è facile distinguere cause ed effetti. La crisi, ovvio, ha determinato uno spopolamento e quindi la natalità è diminuita e aggiungiamo la scarsa considerazione di cui godeva il reparto maternità del S. Anna da parte delle future mamme della zona che ne ha determinato la chiusura. Se non si rivedrà tutto il sistema sociale ed economico il declino sarà inevitabile per il nostro territorio. Secondo me per tornare a crescere il futuro passa dalla scuola che deve formare le figure professionali che servono ai nostri figli. Alle infrastrutture con strade che permettono rapidi e comodi spostamenti e ai servizi che possano dare impulso alle persone ed agli imprenditori a scegliere la montagna. Non ultima la tecnologia, con internet ultraveloce e tutto quello che può portare e non come le condizioni in cui ci troviamo ora. Strade dissestate, servizi pochi, lavoro assente. Scuole poco competitive e connessioni scadenti. Non fatevi distrarre da queste esigenze da questioni poco rilevanti come questa. Possiamo sopravvivere anche senza maternità, ma non possiamo sopravvivere senza lavoro, servizi, infrastrutture, buone scuole e tecnologia. Questa politica fa inutili dibattimenti su questioni secondarie per distrarci dal fatto di essere incapace di dare risposte ai veri problemi.

    (Luca L)

    —–

    Gentile Lettore, la nostra testata non si presta a polemiche inutili e pretestuose ma cerca, con i mezzi a disposizione, di dare informazione ai lettori della montagna e non solo.
    Informazione che Le permette di esprimere le Sue opinioni che, come vede, pubblichiamo.

    (red)

    • Firma - Luca L
    • Gentile Luca L., lei cita lavoro e servizi. Lei lo sa che l’ospedale (anche la maternità) è una delle principali fonti di lavoro in montagna? Lo sa che un ospedale (e dunque anche i reparti) è un “servizio”? Ma lo sa di cosa parliamo? Ci tolgono lavoro, servizi e diritti e devo leggere che sono questioni di secondaria importanza? Certi commenti lasciano senza parole.

      (Francesca D.)

      • Firma - Francesca D.
  2. Grazie per avere pubblicato il mio commento, trovo comunque che, anche se non mi riferivo o voi quando parlavo dei media di parte, l’argomento stia monopolizzando le prime pagine dei giornali, quando ci sarebbero anche altre cose importanti di cui parlare, ma che purtroppo non fanno altrettanto notizia. Tra un paio di anni chiuderà anche Scandiano per cui… così va il mondo! Dico soltanto che non possiamo pretendere che rimanga aperto un punto nascite sottoutilizzato e scarsamente efficiente in un territorio che va spopolandosi ed invecchiando. Se torneremo a crescere ed essere “attrattivi” per lavoro, scuole, opportunità e mobilità fisica e virtuale potremo chiedere a ragione di avere anche servizi adeguati. Secondo me stiamo facendo confusione tra cause ed effetti e chi ci governa e buona parte della opinione pubblica, non sapendo come dare risposte, si concentra su problemi che tutto sommato ritengo secondari. I bambini nascevano e nasceranno anche senza il punto nascite del S. Anna, ma se le persone saranno costrette ad emigrare altrove per vivere non vedo molte prospettive di futuro per la nostra montagna.

    (Luca L)

    • Firma - Luca L
  3. Buonasera Luca, io ho preferito partorire 8 anni fa a Castelnovo piuttosto che a La Spezia, dove vivevo. Sei mesi fa è nata la mia seconda bimba, sempre a Castelnovo, e le posso assicurare che siamo state trattate da regine, circondate da persone professionali, cordiali, in una sola parola: meravigliose. Credo che qui da noi un reparto di maternità sia assolutamente fondamentale. Lei non può sapere cosa vogliono dire dolori da travaglio e in quel momento per una donna dover fare come minimo 1 ora di macchina non è per niente facile. Sempre confidando che i futuri bambini siano così bravi a non voler nascere nelle ore di punta, nelle giornate dove nevica, ghiaccio ecc. Io, a differenza sua, sono a favore al 100% con il comitato “Salviamo le Cicogne”, bisogna assolutamente lottare per i nostri diritti e la scelta di far nascere i nostri figli nel nostro appennino è un nostro diritto.

    (Alessia)

    • Firma - Alessia
  4. Inoltre, Laura, io aggiungo: si vede che non ha nè mogli nè figlie che dovranno partorire in un prossimo futuro. Peccato, se i contrari alle Cicogne avessero veramente bisogno in casi estremi vedremmo se cambierebbero idea.

    (Ramona)

    • Firma - ramona
  5. L’intervento di Luca L. si distingue per disprezzo delle donne, ma anche completa mancanza di visione strategica. La perdita del momento più importante per la continuità della nostra comunità, la nascita, provocherebbe anche danni permanenti alla nostra identità montanara. Fortunatamente Luca L. pare rappresentare la famosa “eccezione al buon senso”, diciamo che è propedeutica alla polarizzazione sensata della discussione.

    (F.D.)

    • Firma - F.D.
  6. Gentile signora Ramona, io ho moglie e figli, nati a Scandiano, il suo interesse per la vicenda mi sembra poco obiettivo e troppo direttamente interessato. Mia moglie ha deciso di partorire a Scandiano anche su consiglio della sorella che lavora al S. Anna! Il che dimostra che scarsa considerazione aveva tale servizio. Non mi fraintenda, anche a me dispiace che il punto nascite chiuda, ma secondo me invece di dare colpe alla cattiva politica sanitaria si dovrebbe fare un poco di sana autocritica e capire che tutto il sistema economico e sociale non funziona. Dobbiamo rassegnarci ad una “felice decrescita” dei 5 Stelle o alla inconcludente politica della sinistra oppure alla visione dei “ristoranti sempre pieni” della destra? Sono convinto che nessuno abbia ragione e che contribuisce soltanto ad una confusione che alimenta soltanto gli interessi di pochi. Scusatemi, ma io vedo che dovunque i servizi sono in mano al pubblico ci sono sprechi e servizi poco efficienti. So che mi attirerà l’antipatia di molti dipendenti pubblici e delle loro famiglie, ma quando vedo i sacrifici che dobbiamo fare noi dipendenti privati per mantenere lavoro ed efficienza, mentre vedo dipendenti pubblici non far nulla per poi lamentarsi, non ci vedo più! Non parlo degli infermieri, che sicuramente danno l’anima sul loro lavoro. Esempio? Io lavoro a Felina vicino all’Iren e mi domando se siano necessari tanti dipendenti. Oppure entrare in un ufficio pubblico o in una scuola, non posso fare a meno di notare che vicino a persone che lavorano con impegno ci sono anche altre di cui si potrebbe sicuramente fare a meno. La mia non vuole essere una “guerra tra poveri” ma mi spiace notare che mentre a noi dipendenti privati in questi anni sono stati chiesti tanti sacrifici, nel settore pubblico, oltre ai molti che lavorano con impegno e sacrificio, ci sono anche altri che mantengono lavoro e privilegi che non meritano.

    (Luca L.)

    • Firma - Luca L
  7. Gentile F.D., io non disprezzo le donne e non le permetto con la sua “cultura da radical chic” di usare la sua fine ironia offensiva nei miei confronti. Io rispetto l’opinione di tutti ma pretendo il rispetto per la mia. Non si permetta più di usare con me simili toni facendo pesare la sua superiore cultura. Grazie.

    (Luca L.)

    • Firma - Luca L
  8. Il punto nascite è solo “la punta dell’iceberg”. Tagliato quello, inizieranno a potare altri rami dell’ospedale che in questi anni hanno fatto, o lasciato, seccare. Quando nel 1993 sono arrivato al S. Anna da Modena l’ospedale contava 100 letti tra chirurgia, angiologia ed ortopedia, con ricoverati pazienti locali e che venivano da altre Usl (la cosiddetta mobilità attiva); ora le tre branche chirurgiche contano insieme 10 letti. Adesso si fa presto a tagliare i rami secchi, ma chi ha deciso questo? Non certo i cittadini! Ho visto foto e filmati in cui l’onorevole Marconi era personalmente in sella a ruspe durante la costruzione dell’ospedale e l’ha ceduto alla montagna perchè fosse al servizio di tutta la comunità e fosse da esempio anche ad ospedali di pianura e nel 1993 io l’ho trovato diverso ed assolutamente da imitare rispetto ad ospedali di pianura che avevo frequentato durante gli studi universitari. Vedendo la situazione attuale, l’onorevole è là che gira come una trottola! E per inciso i miei ultimi tre figli “montanari” sono nati con taglio cesareo a Castelnovo ne’ Monti. “Cicogne”, tenete duro!

    (Roberto Cavana)

    • Firma - robertocavana
  9. Oggi siamo rimasti bloccati nella galleria del seminario. Per poco, fortunatamente proprio per poco! Erano circa le quattro del pomeriggio, grande movimento di veicoli a causa della bella giornata e, nella corsia di traffico che sale dalla pianura, ad un certo punto c’è stato tutto uno sfarfallio di luci di emergenza, gli stop che si accendevano, i motori che andavano spegnendosi, i clacson che suonavano. Chi era in coda non capiva che cosa stava capitando. Impossibilitati ad uscire, i gas di scarico che cominciavano a farsi sentire assieme al panico in quel lungo budello pericoloso dove non credo che ci sia campo per i telefonini, non ho potuto fare a meno di pensare: “Ma se qui ci fosse un’ambulanza con una donna cui si sono rotte le acque (come tutti sappiamo tranne i politici e forse alcuni “esperti in materia” puoi programmare quel che ti pare, ma i bambini nascono come e quando vogliono loro) o peggio ancora un’auto privata guidata da un padre agitatissimo che deve accompagnare la moglie a Reggio per partorire, che cosa succede? E di chi sarebbe la colpa per quel che potrebbe succedere?”. Ripeto, per fortuna si è trattato di pochi, pochissimi minuti e, in un momento di pausa dello sfrecciare di auto e moto nell’altra corsia, sono riusciti a spostare un’auto che aveva avuto un guasto nella piazzola di fronte che, ringraziando il cielo, era a poca distanza. E poi parlano di sicurezza? “Ma mi faccia il piacere!”, diceva Totò.

    (Mgc.)

    • Firma - Mgc.
  10. Forse, oltre a manifestare, potrebbe essere utile uno sciopero di tasse, in primo luogo ovviamente quelle regionali. Da quell’orecchio i capi “ci sentono meglio”. Via i servizi basilari? Via le tasse. Semplice giustizia. Evasione fiscale etica.

    (Gino)

    • Firma - Gino
  11. Ogni cosa ha la sua importanza e concordo con alcuni argomenti di cui il signor Luca scrive. Non comprendo la poca importanza che lui dà alla chiusura del reparto nascite ed al significato del segnale che si dà al territorio montano. E’ un po’ come togliere la stampella ad uno che cammina male, invece di aiutarlo a camminare, motivando la cosa col “tanto è già zoppo”. Non so in quanti saremo domani, forse non in molti, ma è troppo importante esserci. Quando si crede in qualcosa bisogna sacrificare qualcosa e metterci l’impegno e la faccia; lo dico per tutti quelli che partecipano sui social con la emoticon del pollice in alto o coi mi piace ma poi non hanno mai tempo.

    (Antonio D. Manini)

    • Firma - Antonio D. Manini
  12. Signor Luca L., mi perdoni, ma vorrei capire: che attività svolgeva sua cognata al S. Anna se ce lo può dire? Perchè se lavorava, ad esempio, vendendo i giornali è un conto (nei corridoi si cuce e si taglia, si parla e si sparla di tutto e se ciò avviene nei piccoli ospedali figuriamoci che cosa può capitare nei grandi, dove c’è ancor più materia a disposizione!). In tal caso, secondo me lei riporterebbe pubblicamente, denigrando l’ospedale, cose riferite senza una conoscenza diretta dei fatti. Ma se per caso sua cognata faceva parte del personale sanitario ed era a conoscenza di fatti tali da consigliare la sorella a rivolgersi altrove, mi auguro proprio che li abbia denunciati al tribunale del malato o al direttore sanitario, che sia in grado di dimostrarlo e si possa far chiarezza sulle eventuali responsabilità di chi, sapendo, ha taciuto. Perchè in un ospedale ci sono tanti pazienti ed il personale sanitario ha il dovere di non rendersi complice quando nota che la salute dei pazienti può essere messa a rischio. A maggior ragione poi se, oltre alle mamme, possono essere a rischio anche i neonati poichè è di questo che stiamo parlando! Le sue affermazioni secondo me sono molto serie e degne di tutta l’attenzione. Sarebbe gravissimo che le cose, tra l’incuria generale, fossero precipitate al punto da dover arrivare a chiudere un reparto senza far nulla per evitarlo, ci sarebbe da chiedere i danni! Altrimenti è pettegolezzo, diffamazione ed anche questo però può configurarsi come reato. Ma stiamo scherzando? Nella certezza che tutto ciò non è accaduto a sua cognata, spero che siano chiacchiere prive di fondamento e le chiacchiere non fan farina. Per concludere, concordo senz’altro con lei che, soprattutto nel servizio pubblico, ciò che non funziona debba essere denunciato per non sprecare i nostri soldi con cui, attraverso le tasse, paghiamo dal più umile dipendente fino al grande capo ed ovviamente tutti ci auguriamo che anche le aziende private funzionino a pieno ritmo anche se, appunto in quanto private, i cittadini purtroppo possono fare ben poco per rendere più sicure le condizioni lavorative.

    (Per capire…)

    • Firma - Per capire...
  13. Ho appena visto il Tg3, grande Nadia! Corretta, serena, competente, determinata; splendida e con lei tutti gli altri. Non ci eravamo illusi, ma adesso si va avanti. Forse è necessario un canale pubblico in cui spiegare in dettaglio la nostra situazione, altrimenti la gente potrebbe pensare sul serio che quel che dicono è vero. Grazie di tutto, continuiamo ad esserci.

    (Mgc.)

    • Firma - Mgc.
  14. Complimenti alle “Cicogne” per la caparbia e ai montanari capaci di scrivere e polemizzare rimanendo a letto. Io c’ero, c’erano solo 2 pullman, un po’ poco con tutta la comunità montana, dove era l’identità montanara?

    (Pinna)

    • Firma - pinna
    • Ciao Pinna (ti do del tu magari ci conosciamo), rispondo al tuo commento su “identità montanara” perché non tutti quelli che non sono venuti a Bologna erano a letto, magari a quell’ora erano a lavorare fuori Castelnovo (i famosi pendolari che fanno parecchi km) ed hanno comunque dato il loro contributo in maniera diversa: hanno firmato petizioni e striscioni, hanno fatto propaganda, appoggiano i vari movimenti… Mi sembra corretto precisarlo altrimenti si rischia di dare una visione distorta e di dividerci tra di noi (un po’ come avviene all’interno del Pd!). Grazie comunque per aver partecipato all’iniziativa e speriamo di portare a casa il risultato.

      (DC)

      • Firma - DC
  15. Lo so, caro Dc, lavoro anch’io, sono pendolare come te. Mi riferivo alla gente che polemizza sui social rimanendo a casa. Lo so che c’è gente che si impegna diversamente. Mi aspettavo più partecipazione da parte di tutti i montanari di C. Monti e comunità montana.

    (Pinna)

    • Firma - pinna