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La delusione e la protesta di un iscritto al Pd della montagna per la soppressione del punto nascita al S. Anna di Castelnovo ne’ Monti

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Riceviamo e pubblichiamo.

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Ho 70 anni, una vita di militanza politica e di impegno nel volontariato che continua tuttora, e non sono solito prendere pubblicamente posizioni di rottura. Chi mi conosce sa che cerco di attenermi al motto “equilibrio e sobrietà”.

La vicenda della soppressione del punto nascita a Castelnovo ne’ Monti però mi ha “squilibrato”!

E’ una vicenda basata su presupposti illogici poiché non è il numero dei parti in una sede che garantisce sicurezza, ma che la sede sia idonea strutturalmente e l’équipe accreditata. La sede del S. Anna è idonea, ma l’èquipe avrebbe dovuto venire da fuori e questo provocava difficoltà organizzative che non si sono volute affrontare.

Quand’ero consigliere provinciale approvammo il piano sanitario in cui si salvaguardavano gli ospedali di Guastalla, Reggio Emilia e Castelnovo ne’ Monti come ottimale presidio sanitario del territorio nella logica dello sviluppo geografico di questa provincia; ora questo sembra non valere più.

Chiunque ci ragioni un attimo si rende conto che un ospedale in cui non si possa nascere è monco, non può essere considerato un presidio ottimale.

Si aggiunga che in tutta la vicenda amministratori locali, dirigenti politici e amministrativi hanno “giocato sporco” venendo in montagna (quando non hanno potuto o voluto sottrarsi al confronto) a raccontare e/o a promettere impegni che non ci sono stati, in quanto tutta la strategia per la cancellazione era stata già decisa da non più di tre o quattro persone, e tutto era pronto per non riaprire il punto nascita il 17 ottobre, dopo il mese di chiusura estiva giustificata con le carenze reali di organico.

Non piace a me, ma credo che non piaccia a nessuno farsi prendere… in giro!

Ciò considerato, e premesso che sono un iscritto al PD apostrofato come “renziano”, e poichè nei prossimi giorni sono convocate le assemblee precongressuali, mi asterrò dal partecipare a quella di Castelnovo ne’ Monti dove sono iscritto (visto anche che i candidati provinciali unici sono in ticket Costa e Tagliavini che sulla questione punto nascita hanno firmato una nota perlomeno risibile) e per quanto riguarda il tesseramento 2018 dovrò pensarci molto bene.

Ringrazio per l’attenzione

(Pietro Ferrari, tessera PD 2017 codice 08102008100062087)

25 COMMENTS

  1. Ciao Pietro, capisco perfettamente la tua delusione. Personalmente,oltre che deluso, sono anche arrabbiato. Oltre due anni fa, come segretario di circolo del P.D. di Toano, chiesi espressamente a Andrea Rossi (consigliere e sottosegretario regionale, che tante preferenze ha ottenuto anche nel comune di Toano!) di farsi portavoce presso Bonaccini e Venturi di quello che era un malcontento appena iniziato. Dissi che personalmente ero contrario a qualsiasi ipotesi di chiusura: la Regione aveva il dovere di venire in montagna, per confrontarsi con i circoli del partito, i sindaci e, soprattutto, i cittadini! Il confronto è stato praticamente assente; da quant’è che aspettiamo l’assessore Venturi? Alcune “uscite” (vedasi vignetta sulle Cicogne/fardello) sono state davvero penose e, diciamolo pure, irrispettose. Sì, Pietro, hai ragione, siamo stati presi in giro! Gli amministratori regionali stanno infangando la reputazione e la credibilità del Partito Democratico e credo ne stiano violando i valori fondanti. Personalmente parteciperò alla assemblea precongressuale: ho stima personale verso Costa e ritengo che in questa vicenda le responsabilità maggiori vadano cercate a Bologna! E proprio nella assemblea precongressuale chiederò al segretario provinciale di impegnarsi affinchè la “partita” Punto nascite sia riaperta!

    (Michele Lombardi)

    P.S. – Sul tesseramento 2018 farò le tue stesse riflessioni.

    • Firma - michele lombardi
  2. Onore al signor Pietro Ferrari che è in primis un “uomo montanaro” (che ama la sua terra) e che antepone l’interesse di una comunità a quelli del suo partito. Ho apprezzato tutto quanto dichiara con particolare attenzione a questo passaggio: “premesso che sono un iscritto al PD apostrofato come “renziano”, e poichè nei prossimi giorni sono convocate le assemblee precongressuali, mi asterrò dal partecipare a quella di Castelnovo ne’ Monti dove sono iscritto”. Capisco benissimo che certe decisioni non sono facili da prendere, ma a volte servono posizioni decise e risolte per farsi “ascoltare”.

    (Massimiliano Genitoni)

    • Firma - Genitoni Massimiliano
  3. Siamo d’accordo. D’altra parte, per amore di obiettività, chi si salva in questo calderone? L’amarezza è constatare che, per i loro sporchi giochi, sono tutti uguali e mi riferisco ai partiti, non tanto alle persone singole che magari, in qualche circostanza tipo quella che stiamo ora vivendo, sono disposte a metterci la faccia. Altra enorme delusione è constatare che, finora, la Chiesa non ha mosso un dito. Forse è asservita a qualche partito, non è informata o non ha chiaro il problema? Perchè, non so se si è capito, ma c’è in ballo la sopravvivenza in montagna di migliaia delle sue pecorelle (trattandosi di montagna il discorso calza a pennello!) messe a rischio dal taglio dei servizi indispensabili che ora offre il nostro ospedale e che a poco a poco spariranno definitivamente. Servizi che riguardano non solo i nascituri e la fascia pediatrica, ma anche tanti anziani (e quanti sono ormai presso le famiglie e le strutture!) per i quali non dovrebbe esserci la scusa dei numeri, anzi! Geriatria, medicina, lungodegenza dovrebbero funzionare a pieno ritmo, a meno che non progettino di sostituirle con i forni crematori. In compenso, S.E. il Vescovo ,ieri ha espresso la propria vicinanza alla famiglia del sindaco di Reggio, coinvolta in una faccenda forse ancora da ben definire. Sarebbe stato molto meglio non esporsi, magari scrivendo due righe e, davanti al microfono,stare zitto. Fatti loro. Questa vicenda sta dando un forte scossone a tutti perchè, vista da qualsiasi prospettiva, è impossibile trovare giustificazione ai silenzi, alle mistificazioni, agl’inganni con i quali è stata imposta una decisione già presa e, per noi, tanto dannosa. Forse è preferibile non aspettarci niente da nessuno se non dalle nostre forze e dalla determinazione con cui pretendiamo che venga rispettato il diritto di tutti. E’ una battaglia dura ma, se non altro, ci vede lavorare uniti per un progetto comune ed “equilibrio e sobrietà” possono diventare un utilissimo suggerimento per ciascuno.

    (Mgc.)

    • Firma - Mgc.
  4. Grazie per il contributo di libertà espresso. Non sono tesserato ma il mio voto non lo vedono più. Non è solo un ospedale monco, è un territorio monco e destinato al declino. In una azienda se un ufficio è critico, si investe, non lo si chiude. Se avessi la tessera la strapperei e la invierei a Bonaccini. Riguardo ai politici montani con casacca PD (i soliti grottescamente noti, Tirelli, Pignedoli, Giovanelli, Bottazzi, Balestrazzi, ecc) spero prendano spunto dalla vicenda per ritirarsi a vita privata, tanto ad alcuni il vitalizio aureo non manca, e come denominatore comune hanno l’inefficacia mostrata nella vicenda, aggravata da uno sgangherato tentativo giustificativo.

    (MA)

    • Firma - MA
    • Abbiamo combattuto una battaglia e l’abbiamo persa. Ci abbiamo messo la faccia e abbiamo dedicato a questo tema molto tempo. Non so dirle quante riunioni, quante telefonate, ma é stato davvero molto lavoro. Avremmo potuto dedicare quel tempo ai nostri affetti, ma lo abbiamo dato alla comunità e lo abbiamo fatto perché credevamo fosse giusto. Lei che non ha neppure il coraggio di firmare per esteso un commento, che ha fatto in questi anni? Dove si é nascosto?, perché non ha dato una mano? Cosí, tanto per sapere.

      (Dario Bottazzi, segretario del PD di Carpineti)

      • Firma - Dario Bottazzi - Segretario del PD di Carpineti
      • Ma per piacere, signor Bottazzi! Ma proprio non si vergogna? Se è vero che avete dedicato alla causa tanto tempo ed energia proprio non le viene il dubbio di essere incapaci ed anche infinocchiati dai vostri stessi compagni? Ancora con ‘sta storia dei commenti firmati con le iniziali? State diventando molesti. Cos’è questa vostra insofferenza a confrontarvi sulle idee dei cittadini? Avete necessità dei nomi per tenere l’elenco per le vostre prossime purghe a base di olio di ricino? W le Cicogne e w la resistenza.

        (F.D.)

        • Firma - F.D.
      • A parte il fatto che è mia licenza non firmarmi (non è reato), le faccio notare che è un popolo (quello montano) che è disgustato da certe azioni, o certi silenzi. Suo malgrado lei è in un a posizione visibile e non mi risulta abbia esternato un “mea culpa” sentito come il signor Ferrari (a detta di molti la riunione a Carpineti è stata un flop). Ciò, a mio insindacabile giudizio, mi basta per metterla nel gruppo di cui sopra. Le assicuro, signor Bottazzi, e qui le chiedo un atto di fede che spero mi concederà, che la mia parte l’ho fatta. Se poi il mio scrivere la offende a livello personale, come privato cittadino, di questo naturalmente non posso che scusarmi; la/vi attacco, come rappresentanti di un partito che si è fatto beffe di una comunità già svantaggiata, vanificando il messaggio originale e nobile del socialismo. Non c è logica nè giustizia in ciò che è avvenuto, ma ancora più grave è non combattere tale ingiustizia, o assumere toni diplomatici. Il punto nascite andava tenuto aperto, punto e basta. Detto questo, il partito di cui fa parte non avrà di certo il mio voto, neppure i candidati a livello locale con la stessa livrea verde-rossa. Cordialmente.

        (MA)

        • Firma - MA
      • No, signor Bottazzi, concedendo a voi, giovami, la buona fede, non avete combattuto nessuna battaglia, siete solo stati tutti usati con lo stesso ordine che si impartiva alla ciurma sulle navi del Regno delle Due Sicilie:
        “All’ordine Facite Ammuina: tutti chilli che stanno a prora vann’ a poppa
        e chilli che stann’ a poppa vann’ a prora:
        chilli che stann’ a dritta vann’ a sinistra
        e chilli che stanno a sinistra vann’a dritta:
        tutti chilli che stanno abbascio vann’ ncoppa
        e chilli che stanno ncoppa vann’ bascio
        passann’ tutti p’o stesso pertuso:
        chi nun tene nient’ a ffà, s’ aremeni a ‘cca e a ‘ll à”.

        Se mai Le giungessi troppo ermetico, la invito a documentarsi negli archivi di questo giornale.

        (Mv)

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        Sebbene il facite ammuina non nasca affatto da un regolamento della marina borbonica, sulla sua genesi esistono varie interpretazioni.
        Secondo alcuni, esso trae origine da un fatto realmente accaduto dopo la nascita della Regia Marina italiana. Un ufficiale napoletano, Federico Cafiero (1807 – 1888), passato ai piemontesi già durante l’invasione del Regno delle Due Sicilie, sorpreso a dormire a bordo insieme all’equipaggio, fu messo agli arresti da un ammiraglio piemontese per indisciplina a bordo. Scontata la pena, l’ufficiale fu rimesso al comando della sua nave dove pensò bene di istruire il proprio equipaggio a “fare ammuina” (cioè il maggior rumore e confusione possibile) ogni volta che si fosse presentato un ufficiale superiore, in modo da essere avvertito e, allo stesso tempo, di dimostrare l’operosità dell’equipaggio.
        Secondo un’altra ricostruzione, il falso sarebbe frutto dell’ambiente goliardico dei cadetti napoletani del collegio di Pizzofalcone databile fra il 1841 e il 1844.
        “All’ordine Facite Ammuina, tutti coloro che stanno a prua vadano a poppa
        e quelli a poppa vadano a prua;
        quelli a dritta vadano a sinistra
        e quelli a sinistra vadano a dritta;
        tutti quelli sottocoperta salgano sul ponte,
        e quelli sul ponte scendano sottocoperta,
        passando tutti per lo stesso boccaporto;
        chi non ha niente da fare, si dia da fare qua e là.”

        (red, fonte Wikipedia)

        • Firma - mv
  5. Venga con noi, signor Ferrari, venga con noi che abbiamo perso la fede tantissimi anni fa, diventando convinti atei di questa politica. Abbiamo la stessa età, visto che siamo al confessionale, abbiamo un’età che non può più progettare un futuro perchè non sarà il nostro, ma abbiamo le cicatrici sufficienti per diagnosticare gli errori e leggere lo squallore.

    (Mv)

    • Firma - mv
  6. Grande Pietro. Purtroppo questa vicenda non ha “squilibrato” solo te, ha deluso molto profondamente tutti i cittadini della montagna di qualsiasi orientamento. Aspetto una risposta seria, dico seria come questa lettera, dai responsabili di questa situazione, da quelli che hanno a cuore la montagna, da quelli che non si sono mossi prima, ma dubito fortemente che abbiano questa sensibilità!

    (Elio Bellocchi)

    • Firma - eliobellocchi
  7. Sono mamma di un ragazzino che lunedì farà la sua parte per protestare contro questo ennesimo scempio. Non servirà a nulla, ma mi creda, sentire che uno di loro si è pentito di esserlo è una luce nel buio. Grazie. W le Cicogne!

    (Alle)

    • Firma - alle
  8. Non sono iscritto a nessun partito nè milito ideologicamente per nessuno. Conosco da decenni il signor Pietro Ferrari, nella sua precedente attività lavorativa e nell’impegno verso la nostra collettività. Non ricordo di avere mai incontrato nessuno che non lo stimi come persona seria e competente. Se fossi nel P.D. ne ascolterei attentamente la voce e starei ben attento a non perderlo, se vogliono tentare di ricostruire la loro reputazione in montagna.

    (F.D.)

    • Firma - F.D.
  9. Condivido totalmente il pensiero espresso, anch’io ho percorso la stessa strada e purtroppo devo dire che i vertici (l’ho denunciato per anni prima di lasciarli) non sono più rappresentativi della base, ma sono composti semplicemente da opportunisti che hanno capito che nel PD sarebbero arrivati prima e più facilmente al potere! Questi sono i risultati!

    (Alfonso Mercati)

    • Firma - Alfonso Mercati
  10. Io ho sempre votato per loro, mi fidavo, io sono un uomo di sinistra, ma ora non li voterò più, hanno agito in modo aberrante e neanche se ne rendono conto, dovrebbero provare i disagi della gente di montagna che ha sempre pagato le tasse, e le ha sempre pagate per avere i servizi. Ora che i servizi essenziali vengono meno, per cosa paghiamo?

    (Anonimo)

    • Firma - anonimo
  11. Vorrei testimoniare da queste pagine la mia stima personale verso il signor Pietro Ferrari. Se la sua esperienza sarà veicolata in difesa di questa importante causa potrà essere di grande ausilio alla nostra collettività montanara.

    (Francesco Dalla Porta)

    • Firma - Francesco Dalla Pota
  12. Esisteva 20 anni fa una politica vera, figlia delle battaglie degli anni ’80. Prima si chiamava DC poi Margherita. In quel periodo si respirava la buona politica, e per chi la pensava come me giovinastro, già consigliere comunale, si vedeva l’eleganza e si lodava la dialettica o si ammirava il carisma dei vari Pietro Ferrari, Clementina Santi, Ovi, Domichini, Fioroni (ex sindaco di Toano e consigliere provinciale). Per colpa assolutamente mia ho avuto dei contrasti con il signor Ferrari, che in passato mi aiutò anche a livello personale, ora sono a congratularmi per il pensiero esposto (elogiato e condiviso da molti, giustamente). Mi ricordo che la prima o la seconda volta che votai era per il Consiglio provinciale e senza conoscerlo, solo per appartenenza al partito e alla stima della quale godeva, lo votai. Sono nato durante l’Alternativa Democratica a Villa, il primo Bargiacchi, ho sempre visto la politica come una cosa da fare per il bene comune. Ricordo, come sopra citato, gli anni veri di una bella e sana discussione con valori veri. Ultime 2 considerazioni: non ha nessun senso fare assemblee Pd quando passerà il binomio Costa – Tagliavini; il politico deve essere pagato, essendo un lavoratore che per noi cittadini dovrà migliorare la legge, cautelarci e sostenerci.

    (Alberto Corsi, non iscritto al PD dal 2015)
    p.s.: a Villa continuiamo con i vari Fiorini & C. e la sconfitta sarà assicurata.

    • Firma - alberto corsi
  13. Non è solo una classe dirigente incapace da metter sotto accusa, ma anche tutti quelli che fino a poco tempo si mettevano in fila per uno stipendio (non un lavoro) da avere in base all’appartenenza alle due “chiese”! Adesso siamo qui a stracciarci le vesti per lo svuotamento dell’ospedale cominciato 30 anni fa, ma con i muratori che hanno continuato a mascherare quello che succedeva! Teniamo tutti famiglia, picciotti!

    (Ugo Ugolotti)

    • Firma - ugolottiugo
  14. Ho un amica che sostiene – ma per cortesia lor signori uomini non se ne abbiano a male – che se fosse un uomo a dover partorire avremmo un ospedale ogni 2 km. Comprendo la delusione, da donna di sinistra non posso che dire che nuovamente questa non è sinistra, ma per cortesia, non facciamoci la guerra fra poveri. Approvo pienamente i rammarichi, i rimproveri, le pubbliche rimostranze, ma non facciamone un pretesto per l’ennesima diatriba politica. Hanno iniziato con gli ospedali, proseguiranno con le scuole e tutti i servizi. E’ un lento processo, è la privatizzazione e qua, nella vostra/nostra montagna, forse non è poi così lento. Ho un figlio di 10 anni che sostiene che basterebbe chiudere i rubinetti per assetare i reggiani: a noi l’ospedale, a loro l’acqua. Mi chiedo quanto si indignò il popolo affamato di Francia quando capì che la loro regina proponeva croissant al posto del pane per risolvere il “malcontento”. Io credo che la questione meriti una presa di posizione unita, forte, consapevole e compatta. E grazie alle Cicogne, ai signori che oggi sono a Bologna, ai ragazzi che ieri hanno voluto far ascoltare la loro voce e a tutti quelli che non si arrendono, che ancora hanno principi e ideali e che allo specchio riescono a guardarsi a testa alta. Grazie, credo in molti siano pronti a seguirvi.

    (Paola)

    • Firma - paola