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“Le vie legali non si addicono molto ad un ente pubblico”: una nota di Robertino Ugolotti

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Riceviamo e pubblichiamo.

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Le precisazioni dell’Ausl riguardo al “nuovo parto di una mamma montanara in emergenza a Reggio”,  riprendendo il titolo di un  articolo di Redacon, terminano  col dire che si è  “dato mandato all’ufficio legale dell’azienda di valutare se esistano gli estremi e i presupposti per procedere nelle sedi competenti”, una  scelta che ci lascia non poco stupiti e perplessi e che non avremmo voluto leggere.

L’azienda sanitaria reggiana si configura infatti come  un “gigante” rispetto ad un comune cittadino che voglia far sentire la propria voce, vuoi perché questo “colosso” può contare sul supporto di un proprio apparato, per l’appunto l’ufficio legale,  vuoi perché dispone delle risorse necessarie per poter affrontare i costi di  un eventuale contenzioso giudiziario, mentre la controparte, in questo caso il comune cittadino, deve invece provvedere di tasca propria.

L’azienda sanitaria è altresì in grado di diramare e divulgare  la propria versione e  spiegazione tecnica sull’uno o altro accadimento, quando il comune cittadino non ha sicuramente una tale potenzialità, e non può semmai  neppure ribattere se non è un “addetto ai lavori”, ma se la “medicina”, ossia l’atto medico, compete indubitabilmente agli operatori sanitari, l’organizzazione sanitaria riguarda invece l’intera collettività, anche perché è la collettività che si fa carico della relativa spesa.

Riteniamo pertanto che il comune cittadino abbia il pieno diritto di esprimere legittimamente la propria opinione sulle sorti del punto nascite dell’Ospedale S. Anna e di fare le proprie considerazioni e valutazioni di fronte all’uno o altro fatto che riguardi la materia sanitaria, senza il rischio di venir portato in giudizio, anche perché la libera manifestazione del proprio pensiero è garantita, almeno sulla carta, dall’art. 21 della nostra Costituzione.

L’azienda sanitaria ha ovviamente ogni “diritto di replica”, ma il ricorso all’ufficio legale ci sembra francamente inopportuno, oltre che sproporzionato, e se da un lato può scoraggiare qualcuno ad esporre apertamente  il  proprio parere, nel senso che serve a far  zittire o diminuire le voci critiche nei confronti dell’Ausl, il disappunto del cittadino comune non verrà di certo eliminato ma “coverà sotto la cenere” e potrebbe anche succedere che prima o poi ottenga  la sua rivincita, e che il “gigante” Golia incappi in un Davide.

(Robertino Ugolotti)

 

9 COMMENTS

  1. MAI COME IN QUESTO CASO, IL DETTO ” FORTE CON I DEBOLI MA DEBOLE CON I FORTI” CALZA VERGOGNOSAMENTE.
    Non ho mai voluto commentare l’argomento ” Punto Nascite ” perché non ho le nozioni mediche per sapere chi ha ragione o meno sull’argomento, anche se “a pelle” mi pongo dalla parte di chi protesta per questa decisione, ma la minaccia di adire alle vie legali da parte di una istituzione pubblica nei confronti di un cittadino o gruppo di cittadini comuni , ha la rappresentazione di chi sfodera un cannone contro chi gli punta una fionda. Concordo pienamente con te, ROBERTO.

    (MAMMI FABIO)

    • Firma - MAMMIFABIO
  2. Robertino Ugolotti affronta un tema, quello della libertà di critica, che non è di certo secondario, e sarebbe interessante conoscere l’opinione in merito del PD, visto che questa forza politica ha promosso una iniziativa pubblica, in calendario a Castelnovo Monti per il 18 novembre, che toccherà verosimilmente l’organizzazione sanitaria della nostra montagna, e tra quanti ritenessero di parteciparvi potrebbe esservi chi si chiede quali margini siano “concessi” ad eventuali accenti critici in materia, per non incorrere in eventuali conseguenze legali.

    P.B. 16.11.2017

    (P.B.)

    • Firma - P.B.
  3. Caro Ugolotti, caro Mammi, ogni tanto occorre scrollarsi di dosso la veste populista ed indossare quella dell’obiettività. Il caso citato, sul quale stanno nascendo speculazioni a non finire, si è prestato ad una serie di “leggende metropolitane” che hanno fortemente fuorviato la realtà! Solo perchè ente pubblico, l’Asl non può lasciare che vengano travisate e addirittura inventate le realtà. Chi dice certe cose se ne assuma poi le conseguenze perchè, ripeto, i fatti non sono stati quelli descritti da qualche “cittadino”. Avere opinioni diverse è ammesso, combattere per la conservazione del punto nascite idem (ho sottoscritto la petizione in passato), ma distorcere la verità non lo è mai. Che Ugolotti voglia o meno e ancor più il signor Mammi e il suo cannone la sua fionda.

    (Commento firmato)

    • Firma - Commento firmato
    • Da “commento firmato” mi aspettavo un chiarimento sui fatti realmente accaduti, visto che secondo lui o lei non sono quelli descritti. Forse ci dobbiamo fidare ciecamente delle dichiarazioni di Bonaccini, Venturi e compagnia bella, quelli che dicono che il nostro punto nascita non era sicuro? Mi dispiace, non mi fido più! Loro se ne assumono la responsabilità? Chiudendolo hanno risolto la sicurezza? A me sembra di no, poi mi sbaglierò!

      (Elio Bellocchi)

      • Firma - eliobellocchi
  4. Come al solito, certi “commento firmato” scrivono senza leggere o ancor peggio, leggono senza comprendere.
    Rispiego a esclusivo beneficio del/la sig/ra “commento firmato”, in modo che sia più semplice la sua comprensione:”…Non ho mai voluto commentare l’argomento ” Punto Nascite ” perché non ho le nozioni mediche per sapere chi ha ragione o meno sull’argomento, anche se “a pelle” mi pongo dalla parte di chi protesta per questa decisione…” traduco per il “commento firmato” : non giudico l’argomento perché non ne ho le nozioni, e visto che anche lui/lei ha firmato la petizione, direi che “…a pelle..” sta dalla parte dei cittadini che protestavano, come ho scritto io. Quindi non capisco di cosa mi incolpi “commento firmato”, visto che a suo dire, avere opinioni diverse è lecito e combattere …. idem. Caro sig./ra “commento firmato”, i punti di vista diversi su una questione si disquisiscono con le argomentazioni di ciascuno, non con le minacce legali, ancor più che una delle due parti in causa ha tutte le basi e nozioni medico-scientifiche per confutare l’opinione dell’altra. La democrazia la si manifesta nel contraddittorio, non nelle aule giudiziarie. Lo si fa in queste sedi solo quando vi sono le basi giuridiche per farlo, tipo la diffamazione. Cosa che non vedo evidente in questo caso. L’arroganza invece, l’ho trovata ben chiara in una delle due parti e quindi, valutando ” le forze in campo”, ho utilizzato il paragone bellico. Potevo semplicemente scrivere “Davide contro Golia”, forse il paragone le sarebbe risultato più comprensibile. Spero di avere chiarito meglio il mio pensiero a favore del/la sig/ra “commento firmato”. Le auguro di cuore Buona vita.

    (MAMMI FABIO)

    • Firma - MAMMI FABIO
  5. Se stiamo al ragionamento fatto da “commento firmato”, perlomeno come io ho inteso il primo dei suoi due interventi, chi si accinge a disapprovare determinate scelte o impostazioni organizzative di un qualsivoglia ente, e quanto ne discende sul piano pratico-operativo, dovrebbe preventivamente acquisire, cioè prima di esprimersi, un insieme di elementi conoscitivi, pena il rischio di incorrere in qualche ”contraccolpo” legale, e dal momento che detti elementi conoscitivi non sono di norma alla portata di un comune cittadino, ma attengono piuttosto alla sfera politica, o tecnica, oppure investigativa, ne uscirebbe non poco condizionata e limitata la “libertà di critica”, che andrebbe invece consentita ad ognuno di noi (anche perché ciascuno dovrebbe poter giungere alla propria “verità”). Sarebbe un po’ come se, in campo urbanistico, di fronte ad un’opera pubblica di un certo rilievo, intesa quale costruzione abbastanza imponente, dell’uno o altro tipo, che viene data per sicura quanto a idoneità statica, un cittadino comune non si fidasse più di tanto delle assicurazioni fornite in tal senso, ed esternasse questa sua opinione, e fosse poi chiamato a risponderne dal progettista e dall’ente committente, i quali ritengono di veder lese, da un tale giudizio, le proprie “capacità” (la mia è soltanto un’ipotesi esemplificativa, che potremmo definire improbabile se non inverosimile, ma può dare comunque l’idea di come si possa comprimere e scoraggiare il “dissenso”, e su questo delicato ma importante aspetto mi piacerebbe conoscere il pensiero del Pd, come dicevo nel mio precedente commento).

    (P.B., 18.11.2017)

    • Firma - P.B.