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Seduta consiliare castelnovese dedicata soprattutto al “Sant’Anna”: il commento del sindaco Enrico Bini

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Una serata in un contesto sicuramente difficile, sotto una nevicata molto intensa, ha visto la discussione in Consiglio comunale di diversi Ordini del Giorno dedicati all’Ospedale Sant’Anna: erano in calendario i documenti predisposti dai comitati Salviamo le Cicogne e Di.na.mo, e un documento presentato dal gruppo di maggioranza Noi per Castelnovo Monti, al quale ha contribuito anche il gruppo Progetto per Castelnovo, che è stato approvato a differenza dei due legati ai Comitati, presentati dalle minoranze, che però hanno ricevuto una risposta argomentata dell’Amministrazione.

Sull’andamento della discussione e la scelta di respingere i documenti dei comitati spiega il sindaco Enrico Bini: “Per quanto riguarda il documento presentato da 'Salviamo le cicogne', abbiamo avuto modo di confrontarci con i gruppi di minoranza e lo stesso comitato. Sono convinto che approvarlo sarebbe stato un modo di illudere le persone: al momento non c’è alcuna base concreta per ottenere risposta positiva a una richiesta di revisione della mancata deroga da parte del comitato nascite regionale e da quello nazionale. Mi spiace che si sia scelto di sottoporlo comunque a votazione, perché questo ha segnato una divisione tra i gruppi (hanno votato a favore 'Progetto per Castelnovo' e Movimento 5 Stelle, contrario il gruppo di maggioranza, ndr), mentre nel consiglio dell’Unione dei comuni dell’Appennino si è trovato l’accordo per ritirarlo e lavorare alla stesura di un documento unitario. Averlo approvato in consiglio comunale sarebbe stata la scelta forse più facile, ma solo per dare un contentino temporaneo vista la sicura risposta negativa che le richieste contenute avrebbero ricevuto. Il documento del comitato Di.Na.Mo è invece irricevibile, perchè chiede all’Amministrazione di farsi promotrice di una causa legale contro la Regione, Ente con il quale dobbiamo invece collaborare e anche perché pure in questo caso non ci sarebbero spazi minimi di accoglimento da parte del Tar: l’esempio che è stato citato di quanto avvenuto in Umbria è completamente diverso dalla nostra situazione e comunque anche in quel caso è stato accolto il mantenimento di un pronto soccorso ma respinta la richiesta di mantenere altri reparti. Per ottenere una risposta diversa, noi abbiamo lavorato anche insieme a Progetto per Castelnovo, a un documento che a mio avviso supera quelli dei Comitati: l’unica direzione in cui è possibile agire per ottenere una revisione della chiusura del punto nascite è chiedere che gli eletti in Parlamento della provincia di Reggio, ma anche di quelle di Modena e Parma, si impegnino per cambiare la norma approvata in Conferenza Stato – Regioni sul numero minimo dei parti, perché solo attraverso modifiche alla normativa nazionale si potrebbero aprire prospettive concrete. Si sta costituendo anche la federazione delle Aree interne, di cui facciamo parte come Appennino Reggiano e in cui la stragrande dei territori rappresentati sono appenninici: tutti stanno vivendo le stesse difficoltà per l’impostazione dei servizi su parametri numerici che penalizzano queste aree. Anche questa nuova federazione porterà avanti una azione di pressione e forte richiesta a Roma di rivedere tali modalità decisionali”.

Bini è poi intervenuto anche sulla sospensione del servizio H24 di guardia ginecologica all’Ospedale Sant’Anna, emerso nei giorni scorsi, con toni critici verso la scelta e le modalità di comunicarla: “Nei giorni scorsi abbiamo avuto un incontro del Tavolo tecnico sulla Sanità, di cui fa parte anche il Comitato Salviamo le Cicogne, a cui hanno partecipato anche il dottor Giancarlo Gargano, Responsabile neonatologia del Santa Maria Nuova, la direttrice dell’Ausl di Reggio dottoressa Cristina Marchesi, e la direttrice del distretto Ausl Sonia Gualtieri, dopo che eravamo venuti a conoscenza di questa sospensione solo attraverso passaparola e voci. Ci sono state spiegate le motivazioni tecniche di questa riduzione degli orari, portati dalle 8 alle 20 dal lunedì al venerdì e dalle 8 alle 14 al sabato. Ci è stato spiegato che la presenza del servizio H24 ha senso solo con la presenza di un punto nascite attivo. Ora, non entro negli aspetti tecnici perché ovviamente non sono a livello di confrontarmi su questi con i professionisti, che stimo e rispetto. Ma quando il territorio ha accettato il percorso di implementazione e rafforzamento del Sant’Anna, denominato “Sant’Anna Plus”, per il quale sono stati messi a disposizione quasi 4 milioni di euro, il concetto di base era di mantenere tutti i servizi presenti e rafforzarne altri. Scoprire che viene cambiato un protocollo importante senza che siano stati informati né io né altri amministratori, è spiacevole e non si deve procedere più in questo modo. La scelta è stata la stessa che ha coinvolto gli altri ospedali dove è stato chiuso il punto nascite, Pavullo e Borgo Val di Taro: possiamo anche arrivare a capire le basi di questa variazione ma dobbiamo essere avvisati e avvertiti per tempo, si deve avere la possibilità di discuterne, ce le devono illustrare prima in modo preciso e dettagliato, e in questo caso non è stato fatto. Ne ho parlato già con la Provincia e intendo portare il tema anche all’attenzione della Regione”.

Di seguito si riporta il testo dell’Ordine del Giorno presentato dal gruppo consiliare Noi per Castelnovo Monti, illustrato dal capogruppo Luciano Francesconi, e approvato con i voti favorevoli della maggioranza, del gruppo Progetto per Castelnovo, e l’astensione del gruppo Movimento 5 Stelle per il quale era presente la consigliera Emilia Attolini.

Oggetto: O.D.G. Azioni di sostegno al presidio Ospedaliero S. Anna

A seguito di quanto avvenuto sul nostro territorio nei mesi successivi alla chiusura del punto nascite presso l'ospedale S. Anna di Castelnovo né Monti in virtù della delibera n. 1112 del 24/07/2017 da parte della Regione Emilia Romagna e del parere consultivo del Comitato Percorso Nascita Nazionale.

Premessi i disagi sociali e possibili ricadute economiche causati da tale atto e la fondamentale importanza della struttura ospedaliera per il territorio montano,

Premessa la grave preoccupazione che tale "logica dei numeri" possa in futuro nuovamente prevalere sul buon senso e sulla dignità umana, Premessa la necessità di una revisione dell'accordo Stato Regioni del 16 dicembre 2010,

COL PRESENTE ODG SIAMO A CHIEDERE

Ai membri Unione Montana dei Comuni dell'Appennino Reggiano, Ai sindaci, alle amministrazioni e a tutti i Consiglieri Comunali dei Comuni del Distretto Sanitario della Montagna Reggiana: Carpineti, Casina, Castelnovo ne' Monti, Toano, Ventasso, Vetto, Villa Minozzo Al Presidente della Provincia e ai suoi Consiglieri, Ai comitati sorti in difesa dell'Ospedale S. Anna e le Associazioni di volontariato

Un impegno forte e unitario per il mantenimento e potenziamento della nostra struttura ospedaliera, impegno che sia in grado di superare le divisioni politiche fra partiti allo scopo di meglio tutelare i! diritto alla salute ed i bisogni dei cittadini

CHIEDIAMO INOLTRE

A coloro i quali sono candidati nei Collegi locali per la Camera dei Deputati e del Senato della Repubblica, in vista delle prossime elezioni politiche del 4 marzo 2018, di esprimere pubblicamente il proprio parere in merito, qualora dovessero risultare tra gli eletti, all'impegno sopracitato, mettendo a disposizione le proprie capacità e opportunità per tentare di ottenere una modifica all'accordo Stato Regioni del 16 dicembre 2010.

Tale intervento potrà mettere a disposizione nuovi strumenti affinché i punti nascita, con numero di parti inferiori al limite dell'accordo Stato Regioni di cui sopra, o i Percorsi Nascita che li stanno sostituendo, possano godere della massima tutela e sicurezza in modo che la nostra montagna possa mantenere elevati standard dei servizi di Sanità, nella loro integrità.

(Comunicato dell'ufficio stampa del Comune di Castelnovo ne' Monti)

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7 COMMENTS

  1. Ancora una volta si prende atto di quale considerazione si abbia nelle “sedi appropriate” di chi in quelle sedi ci rappresenta. Come è stata comunicata la chiusura del punto nascite dell’ospedale Sant’Anna mentre si andava a parlare in Regione della richiesta di deroga, oggi dicono che, non solo si cambiano i protocolli senza consultare nessuno (o forse perchè è questa la considerazione) ma, se non bastasse, ci dicono che le cose si vengono a sapere dai passa-parola. E poi parlano di cose concrete. Queste sono cose concrete!

    (mv)

    • Firma - mv
  2. Semmai fossero servite conferme sul cattivo operato delle persone che purtroppo incaricammo di rappresentarci qui ne troviamo diverse. Innanzitutto questo atteggiamento pavido, rinunciatario, impaurito dalle gerarchie del P.D. e davvero “molto debole”. Con questi non solo non si vincerà nessuna battaglia ma neppure si scenderà sul campo. Anzi, pare proprio che siano lì per ammansire, reprimere, neutralizzare, dissimulare e rimuovere le legittime e vitali rimostranze della nostra gente. Richieste forti e generalizzate del popolo cui non gli si vuole dare neppure “dignità istituzionale”, si seppellisce tutto per compiacere i propri gerarchi ed acquisire una “medaglia di “fedeltà” al diktat del partito. Mi pare poi gravissimo che si sappia della sospensione del servizio H24 di guardia ginecologica ancora una volta informalmente e solo per l’impegno delle nostre “Cicogne”. Pare proprio che anche all’Ausl considerino “meno di nulla” (come a tutta evidenza è) i nostri sindaci e amministratori pubblici eletti; e loro non se la prendono neppure, fanno a ripetizione la figura dei fessi inutili ma evidentemente, a loro, sta bene così… Siamo stanchi e delusi anche dal sindaco “piacione”, che a tutti sorride, a tutti stringe la mano, che prende le distanze ma poi non fa mai nulla che possa contrariare la sua gerarchia… Sono poi davvero incredulo come il P.D., e tutta la sua componente femminile, si accaniscano proprio sui servizi fondamentali per donne senza la minima vergogna. Predicano in un modo e razzolano in un altro. Confidiamo che lor signori possano, seppur tardivamente, rinsavire dall’urlo elettorale che si intravvede per la prossima domenica. #iostoconlecicogne

    (F.D.)

    • Firma - F.D.
  3. A leggere parole come “dobbiamo essere avvisati e avvertiti per tempo, si deve avere la possibilità di discuterne…”, viene alla mente l’epoca in cui andava di moda l’assemblearismo, ossia riunioni interminabili dove c’era chi parlava tanto, spesso a favore del diritto della “gente” ad essere informata e coinvolta nelle decisioni, un diritto che veniva definito irrinunciabile, anche in nome dell’egualitarismo (altra “parola d’ordine” di quegli anni). Oggi sembra invece che si ragioni e proceda in maniera ben diversa se non “capovolta”, nel senso che ormai prevale un po’ ovunque il “verticismo”, dove le scelte sono affidate a pochi, e a fronte di ciò viene quasi spontaneo chiedersi se quei “tribuni” di allora non abbiano niente da obiettare, o forse si sono ricreduti al punto di approvare adesso quanto un tempo avevano aspramente contestato ed avversato (vacci a capire!).

    (P.B., 24.2.2018)

    • Firma - P.B.
  4. Mi dispiace che il sindaco Bini venga aggiornato dai passaparola! Chi gli lavora vicino era presente agli incontri che l’azienda aveva tenuto con i dipendenti per stilare il protocollo dopo la chiusura punto nascita; da fine ottobre a inizio dicembre ci saranno stati 3-4 incontri! Successivamente il documento fu pubblicato ed attuato, non era un segreto, ma… forse la dott.ssa Fiori si era dimenticata di informarlo!?! Saluti.

    (Commento firmato)

    • Firma - Saluti
  5. Io non posso credere che una decisione dell’Ausl così importante come la soppressione del servizio h24 si sia venuta a sapere per passaparola… Ma stiamo scherzando? Ma le donne in giunta, loro a cui il tema tocca in particolar modo, dov’erano?? Io sono senza parole, delusissimo e amareggiato… mi raccomando il 25 aprile parlate di resistenza…

    (Mattia Rontevroli)

    • Firma - Mattia rontevroli