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Elezioni politiche 4 marzo 2018. I pensieri di Mario Paolo Guidetti

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Elezioni politiche 4 marzo 2018.

“È uno di quei giorni che ti prende la malinconia…E non mi son servite a niente esperienze e delusioni…” Mentre ascolto le note di Ornella Vanoni e rifletto sul risultato delle elezioni politiche, sono giunto ad alcune amare conclusioni.

Non avendo il potere di “fissare un tetto ai meriti e una soglia ai bisogni” né “aspettare gli ultimi per arrivare assieme”, nel mio piccolo, cercherò di “socializzare il sapere”

- i partiti con una base ideologica si sono disgregati
- la sinistra continua la “guerra dei Roses” iniziata nel 1921
- l’Italia è un Paese senza statisti
- i principi di Platone e Prampolini sono un miraggio utopico

“Uniti siamo tutto, divisi siamo nulla”: il sistema forse neppure ricorda la massima di Camillo Prampolini. Il “nuovo che avanza ed è premiato elettoralmente”, privo di ideologia ha fatto presa sul malcontento di un Paese ammalato.

Nel prenderne atto e sentimentalmente guardando ad un partito dalla grande storia e dai grandi ideali, il PSI, mi sovviene la canzone di Gaber: “…ma per fortuna che c'e' il Riccardo (Nencini) che da solo gioca al biliardo…”

Null’altro mi resta da dire se non “domani è un altro giorno, si vedrà” Cosa? Non so ma, sperando di non fare la fine di Amatore Sciesa, “tiremm innanz”

Mario Paolo Guidetti – Garibaldino – zanzara Prampoliniana

1 COMMENT

  1. Per rimanere in tema di musica leggera, c’era un’altra canzone di tanti anni fa, che non viene ricordata e si addice molto al momento che viviamo: “bisogna saper perdere…” ma la cosa peggiore, è che in molti sembrano non riuscire a comprendere il motivo per cui si è perso…e non è poi così difficile…

    (Antonio D. Manini)

    • Firma - Antonio D. Manini