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“Caro zio, sei stato un grande uomo”. AGGIORNAMENTI SUCCESSIVI – Il messaggio della Università “in memoria” – Il funerale si terrà mercoledì 21/3

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Scrive dentro Facebook la nipote di Loris Borghi, Chiara Borghi (assessore comunale a Castelnovo ne' Monti). "Caro Zio, carissimo zio, sei sempre stato il nostro grande orgoglio, un orgoglio grandissimo e anche oggi lo sei, anche nel dolore che ci hai lasciato. La tua onestà, il tuo dedicarsi agli altri, ai tuoi pazienti, ai giovani dell'Università... solo un uomo buono e onesto non poteva trovare spazio in un mondo così squallido e crudele. E proprio la tua integrità ti ha portato a questo gesto di dolore, così estremo e tragico..: folle.perché a chi ti conosceva o a chi ha avuto a che fare con te, non c'era nulla da dimostrare. Tutti sappiamo che uomo sei... un Uomo grande, zio carissimo, un uomo di cui essere fieri e di cui raccontare ai nostri bambini, a chi non ha avuto l'onore di incontrarti nella sua strada. Ricordi zio quello che ti raccontai qualche anno fa, parlai di te con il grande Battistessa. Mi telefonò e mi chiese di incontrarmi per parlare della mia tesi sulla Pietra e dei miei sogni. Mi disse che assomigliavo tanto a te da ragazzo, quando eri nel suo gruppo amministrativo, pieno di sogni e di speranze. Questa frase non la dimenticherò mai e non dimenticherò mai la stima e l'affetto che lui, e tutti gli altri oggi hanno nei tuoi confronti". 

"Ci hai lasciati qui, non certo con il nulla in mano: ricordi felici, sorrisi ma anche la forza che hai usato per salvare la Betta e la mamma quando le cose erano precipitate. Sei stato un grande medico e ti ringraziamo per questo. Hai ridato la vita a noi e tante altre persone in sofferenza.Perché scrivo qui su Facebook?Perché voglio che il mondo sappia che persona meravigliosa sei e sei sempre stata. Vai ora dalla tua piccola Sony e dalla nostra cara nonna. Grande Uomo".

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AGGIORNAMENTO: il messaggio della Università di Parma "in memoria"

L’Università di Parma ricorda con profondo affetto, stima e gratitudine la figura del Professor Loris Borghi, che proprio all’Università ha dedicato tutto il suo impegno professionale e umano, un impegno profuso senza mai risparmiarsi e, come diceva lui, “senza guardare l’orologio”.

Nell’Università il Professor Borghi ha trascorso tutta la sua vita, prima da brillante studente universitario, poi come ricercatore e professore ordinario di Medicina interna, fino ad arrivare alle più alte cariche accademiche: Preside della Facoltà di Medicina e Chirurgia dal 2005 al 2012, e infine Rettore dell’Università di Parma, carica ricoperta dal 1° novembre 2013 e fino al momento delle dimissioni, il 15 maggio 2017.

Una vita intera spesa per le grandi passioni che il Professor Borghi ha sempre coltivato: la cura dei malati in Ospedale, la formazione degli studenti e la ricerca in Università. E a queste passioni totalizzanti ed esclusive ha dedicato tutto sé stesso, senza risparmiarsi, agendo sempre per il bene dell’Istituzione, con pacatezza e intelligenza.

Ricordiamo il professor Loris Borghi soprattutto per il coraggio del suo essere innovativo, la sua voglia di rompere gli schemi precostituiti, il suo appoggio per i più fragili e deboli, il suo rispetto e dedizione totale per l’Istituzione universitaria.

Da Rettore ha sempre avuto un imperativo, che ha ribadito fino allo sfinimento: la centralità dello studente. “L’Università è prima di tutto degli studenti”, diceva, e su questo ha sempre improntato il suo agire: per fare in modo che l’Accademia riconoscesse questa centralità e “si modellasse” intorno allo studente. Amava rappresentare tutto ciò con una piramide: alla base docenti e personale tecnico amministrativo, al vertice lo studente, sul quale “tutto”, diceva, “deve convergere”, per fornire ai ragazzi conoscenze e competenze ma anche – soprattutto – per formarli in senso più ampio. Per formarli e dar loro basi solide come persone e come cittadini: valori da portare con loro nella vita. “Noi abbiamo un ruolo più grande della semplice trasmissione di sapere. Noi formiamo cittadini, formiamo persone”, ripeteva sempre.

Negli anni del suo mandato rettorale si è speso con grande energia per fare dell’Ateneo una realtà inserita a pieno titolo nel tessuto territoriale, in un costante dialogo sinergico con enti, istituzioni, associazioni: per costruire un’Università aperta, viva, vitale, al passo con i tempi, capace di competere in un panorama non solo nazionale ma necessariamente globale.

E allora ecco le tantissime iniziative costruite sul e con il “territorio”, per il quale l’Ateneo è oggi – anche grazie alla sua opera – interlocutore e partner fondamentale. Le innumerevoli mostre, i dibattiti e le rassegne culturali in città, il rilancio dello CSAC, le lauree ad honorem rivolte alla città e dedicate a personalità straordinarie del mondo culturale contemporaneo, la creazione del CAPAS, il centro in cui gli studenti possono sviluppare le loro passioni culturali.

“Confido che tutto ciò che è stato fatto abbia incrementato il nostro orgoglio di appartenere a un’istituzione pubblica unica e universale. Tutti noi ci siamo dati un obiettivo molto sfidante: diventare uno dei migliori Atenei d’Italia e d’Europa, e per certi aspetti lo siamo già. Nessuno pensi che questo sia un sogno: questa è un’immaginazione realizzabile se riusciremo a proseguire spediti e decisi, nel modo in cui abbiamo iniziato, soprattutto contando sulla creatività, l’intelligenza e l’impegno dei più giovani. La generazione dei più anziani come me ha un dovere primario: quello di creare le migliori condizioni di lavoro e di sviluppo per i più giovani. In questo modo i giovani di oggi potranno vedere realizzati obiettivi che al momento possono apparire impossibili”, scriveva nel maggio 2016, nel bilancio dei primi due anni di mandato.

Noi oggi vogliamo ricordare così il Professor Borghi, per tutto ciò che ha saputo realizzare tendendo al bene della nostra Università, con un impegno mai pago dei risultati raggiunti e pronto a guardare avanti per raggiungere nuovi traguardi.

Di questo e di molto altro gli saremo sempre grati.

(Università di Parma)

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Aggiornamento 19 marzo 2018

Il funerale di Loris Borghi si svolgerà mercoledì 21 marzo p.v., alle ore 15, alla chieda della Resurrezione di Castelnovo ne' Monti. Poi il defunto riposerà per sempre nel locale cimitero.

 

 

5 COMMENTS

  1. Con estremo dolore mi unisco al saluto della nipote Chiara Borghi al suo caro Zio Loris Borghi. Per me, ma per tutti noi montanari era un amico, cordiale con tutti e sempre pronto ad aiutare o a dare un consiglio a chiunque. Era un montanaro, uno di noi, rimasto sempre legato a queste terre e ai suoi abitanti; Loris non doveva andarsene, non doveva lasciarci, tutti noi perdiamo una cara persona, seria e onesta, io perdo un sostegno e un caro amico che lascia un vuoto enorme in me. Cari Famigliari di Loris, siate orgogliosi di questo grande Uomo della Vs. Famiglia; ricordatelo tutti come lo ricorda la nipote Chiara e come lo ricorderò io. Un abbraccio a tutti Voi da Lino Franzini, che ricorderà sempre quel montanaro arrivato ad indossare l’abito di Magnifico Rettore dell’Università di Parma e che ha sempre amato la sua terra natia.

    (Sindaco di Palanzano)

    • Firma - Sindaco di Palanzano
  2. Caro Professore,
    ho avuto il piacere di conoscerla per motivi di lavoro. Di lei ricordo non solo la simpatia e disponibilità, ma anche la grande visione del cambiamento che doveva avvenire nel mondo universitario, ancora troppo lontano dalle effettive esigenze delle aziende. Grazie a lei ho potuto partecipare come esponente del mondo delle RIsorse Umane ad alcuni eventi in cui io e alcuni colleghi abbiamo potuto incoraggiare gli studenti a non avere paura della fine del percorso di studi, ma ad essere i primi a credere in se stessi e nel proprio valore. Ha saputo avvicinare una grande Istituzione alle aziende, arricchendo entrambe le realtà delle esigenze e diversità reciproche. Grazie di tutto.

    (Francesca)

    • Firma - Francesca