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Domenica apre, con tante novità, la pesca alla trota

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Dalle 6 fino alle 20 (ma attenzione all’ora legale!). In vigore il nuovo Regolamento regionale della pesca: vietati in media e alta montagna gli ami con ‘ardiglione’ e per chi pratica il catch and release – e quindi si accontenta di un selfie – non serve più il tesserino segnacatture

Domenica 25 marzo rappresenta un appuntamento importante per gli appassionati di pesca della nostra provincia. Dopo circa sei mesi di chiusura, infatti, riapre finalmente la pesca nei torrenti di montagna, le cosiddette acque di categoria “D”, denominate anche acque a salmonidi.

Il via, più in particolare, è previsto per le ore 6 di mattina ed i pescatori potranno tentare di catturare trote per tutta la giornata, fino alle 20. “Attenzione perché proprio domenica mattina entrerà in vigore l'ora legale per cui bisognerà regolare l'orologio in modo corretto, anche per non incorrere nella sanzione prevista per la violazione dell'orario di pesca – avverte comandante della Polizia provinciale Lorenzo Ferrari – Ogni pescatore potrà catturare al giorno fino a 5 trote “fario”, la trota tipica delle nostre montagne, di almeno 22 cm di lunghezza. Gli esemplari sotto taglia dovranno essere immediatamente liberati previa slamatura effettuata con tutte le cautele”.

Per poter controllare il numero di trote catturate i pescatori dovranno essere muniti dell’apposito tesserino regionale, ottenibile presso gli uffici dei Comuni della montagna oppure presso l'ufficio della Federazione italiana Pesca sportiva di Reggio Emilia, sul quale vanno immediatamente annotati in modo indelebile gli esemplari catturati.

Quest'annata sarà caratterizzata da notevoli novità sotto il profilo normativo, “E’ infatti appena entrato in vigore il nuovo regolamento regionale sulla pesca, approvato con la delibera di giunta 92/2018., che introduce molte novità che sia per i pescatori sia per il personale di vigilanza – continua il comandante Ferrari - Alcune interessano proprio la pesca alla trota e, ovviamente, già da domenica dovranno essere rispettate. Viene ad esempio vietato l'uso degli ami dotati di “ardiglione” in tutte le acque di categoria “C”, la media montagna, e “D”, l’alta montagna. L'ardiglione è quel minuscolo ferretto appuntito disposto in direzione opposta rispetto alla punta degli ami tradizionali che serve ad evitare che un pesce allamato si liberi dalla presa durante il recupero. Il divieto di tale dispositivo consente di limitare notevolmente il danno fisico ai pesci catturati, garantendo la loro sopravvivenza in caso di rilascio dopo la slamatura che, senza l'ardiglione, risulta molto più agevole”.

Un'altra importante novità che interessa gli affezionati della pesca alla trota riguarda proprio il tesserino segnacatture. Da quest'anno, coloro che libereranno immediatamente tutti gli esemplari catturati potranno evitare di dotarsene, risparmiando così anche il tempo di andare presso gli uffici preposti a ritirarlo. Questa novità, per la verità oggetto di qualche polemica perché secondo alcuni incoraggerebbe le catture abusive, insieme a quella sopra descritta relativa all'ardiglione, premia il crescente numero di pescatori che si dedicano al catch and release (letteralmente il prendi e molla) come tecnica di pesca sportiva moderna, complici anche le tecnologie telefoniche e la diffusione dei social: si fa un selfie con la preda catturata, dopodiché si libera il pesce e si condivide la soddisfazione con gli amici sui social network, ma tutto con le gambe sempre immerse nell'acqua del torrente.

Il Comando della Polizia provinciale di Reggio Emilia - organo competente in materia di vigilanza ittica secondo la normativa regionale e che cura pertanto anche il coordinamento di tutto il personale di vigilanza volontario impegnato nel controllo dell'attività di pesca, nella lotta al bracconaggio ittico e nella sorveglianza degli ambienti fluviali - ha predisposto un Prontuario delle Violazioni in materia di pesca, aggiornato con le nuove norme, e lo ha distribuito, oltre che agli agenti dipendenti, anche ai guardiapesca volontari delle diverse associazioni e alle guardie ecologiche volontarie.

“Per quanto riguarda i ripopolamenti ittici, tradizionalmente effettuati prima dell'apertura della pesca, quest'anno le continue piene dei corsi d'acqua provinciali, dovute all'andamento meteorologico eccezionale, non hanno permesso il rilascio nelle acque dei contingenti di trote adulte previsti dal piano di ripopolamento approntato dalla Regione: si prevede che comunque le immissioni verranno effettuate già nelle prossime settimane”, conclude il comandante della Polizia provinciale raccomando a tutti i pescatori di informarsi sulle novità regolamentari, prima di riprendere l'attività di pesca sportiva.