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Dopo gli ultimi avvenimenti prende posizione “Insieme per l’Ospedale S. Anna”

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Il gruppo "Insieme per l'ospedale S. Anna" prende posizione dopo i recenti avvenimenti con la nota che segue.

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Gruppo “Insieme per l’ospedale Sant’Anna”

Le elezioni sono alle spalle e i cittadini delle montagna ora aspettano risposte concrete.

Di tante promesse ascoltate una era comune e, soprattutto, realizzabile: ascoltare le istanze di chi intende vivere su un territorio difficile, ma importante per tutti e non solo per i suoi residenti.

Crediamo che il sempre maggior accentramento dei servizi e della popolazione sia un danno per la qualità della vita del centro come per la periferia, città sempre meno governabili, con servizi sempre più affollati e difficili da fruire, territori periferici indeboliti con sottrazione costante di servizi fondamentali.

Non basta la qualità dell'aria, la bellezza del paesaggio, la semplicità dei rapporti umani perché la solitudine e lo spopolamento producono l'impossibilità dei nostri giovani a rimanere sul territorio che li ha visti crescere.

Occorre una svolta della politica per il bene comune, per una vita per tutti più vivibile.

Lavoro, scuola, sanità: tre pilastri per la tenuta di un territorio.

Gli investimenti promessi (aree interne) sono importantissimi, ma ancora non bastevoli.

I risparmi di scala più volte portati a giustificazione dell'accentramento dei servizi rischiano di produrre in alcune aree danni ben superiori ai vantaggi economici eventualmente realizzati.

Tutto ciò premesso, il gruppo "Insieme per il Sant’Anna" ribadisce la necessità di mantenere sul territorio montano un ospedale degno di questo nome, in grado di mantenere un'assistenza primaria adeguata a soddisfare le esigenze dei residenti, dove le specializzazioni siano un indispensabile corollario a miglioramento della produttività aziendale da un lato e alla riduzione dei tempi d'attesa dei cittadini di tutta la provincia.

Ribadiamo la scelta che a nostro avviso è ormai improrogabile: mantenere tre poli ospedalieri in provincia (Castelnovo ne' Monti, Reggio Emilia e Guastalla) e trasformare gli altri presidi in strutture che operino per attività programmate e specifiche.

Confermiamo l'impegno a monitorare attentamente le azioni dell'azienda rispetto al potenziamento più volte annunciato del nostro ospedale.

In quest’ottica sottolineiamo che non va nella giusta direzione la soppressione della pronta disponibilità ginecologica senza alcuna preventiva comunicazione dopo aver più volte affermato pubblicamente che nulla sarebbe stato ridimensionato nell'attività di quel reparto.

Questa decisione va, secondo noi, ripensata e soprattutto non andrà mai più ripetuto il grave errore di comunicazione.

Chiediamo ai neoeletti di mantenere la promessa di agire sul ministero perché vengano modificati i parametri per la chiusura dei punti nascita, non considerando solamente il numero di parti come indicatore di sicurezza ma i dati tecnici complessivamente presenti nelle strutture, con una valutazione più aderente alle diverse e specifiche realtà presenti sul territorio.

Il nostro ospedale mantiene tuttora una struttura alberghiera di prim’ordine, riempita di contenuti professionali di livello che mettono in sicurezza l'assistenza dei cittadini.

L'azienda è impegnata in un’opera di sostegno e potenziamento che non ci stancheremo mai di stimolare e controllare ed è proprio nella consapevolezza dell'ottimo livello del nostro ospedale e dei forti investimenti fatti e previsti che la nostra sorveglianza del percorso attuativo degli obbiettivi annunciati sarà attenta e puntuale nell'interesse di tutti i cittadini della montagna che anzi invitiamo a comunicare ogni eventuale disservizio che avessero a riscontrare.

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4 COMMENTS

    • Il sindaco dell’Unione dei comuni in consiglio provinciale non è più Bini da metà anno 2017, più o meno. È stato sostituito dal sindaco del Ventasso, dott. Manari. E sono note le sue posizioni in merito.

      (Salviamo le cicogne)

      • Firma - Salviamo le Cicogne