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È un giusto tra le nazioni. Ma l’Appennino ricorda don Enzo Boni Baldoni? Alla memoria, domenica 20 maggio una gara ciclistica che avrà cima Coppi a… Quara

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Nacque a Cavriago, fu parroco a Quara dove salvò ebrei, sfollati, partigiani. E ora Istoreco e Uisp, ricordano don Enzo Boni Baldoni, con un giro ciclistico domenica 20 maggio. Si parte dal Parco Don Enzo Boni Baldoni di Cavriago (il Comune patrocinia l'iniziativa) alle 7.30.


E, in parallelo al Giro d’Italia parte da Gerusalemme con la Tappa Bartali del Giro, dedicata al corridore italiano insignito Giusto fra le Nazioni, cioè colui che salvò la vita a persone di fede ebraica durante il periodo della Shoah, anche il nostro territorio ha un Giusto fra la Nazioni: Don Enzo Boni Baldoni. Il suo nome è impresso sul muro d’onore nel Giardino dei Giusti del Memoriale Yad Vashem a Gerusalemme accanto a quello di Gino Bartali o, per esempio, Oskar Schindler.
Il raduno ciclistico proposto avrà un percorso che partirà da Cavriago, paese nativo di Don Enzo e toccherà Quara di Toano, Cima Coppi del raduno, paese in cui Don Enzo ha scritto la sua storia salvando tante vite.

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Questo il programma.

Ore 7.30 ritrovo e iscrizione:

Parco Don Enzo Boni Baldoni,
presso la chiesa di San Nicolò – Cavriago (RE)

Iscrizione euro 5: presso gazebo Uisp

Ai due percorsi possono partecipare gli atleti in possesso di tessera agonistica (cicloamatori), ovvero in possesso di idoneità medico sportiva agonistica competitiva. E’ obbligatorio presentarsi alle iscrizioni muniti di tessera UISP o altri Enti che hanno aderito alla convenzione FCI.

Ore 08.00 partenza unica

con auto dell’organizzazione in testa al gruppo fino all’uscita di Cavriago, poi la manifestazione proseguirà con traffico aperto attenendosi al codice della strada.

Percorso lungo:

Cavriago – Quara di Toano – Cavriago

Percorso corto:

Cavriago – Castelnovo ne’ Monti – Cavriago

Solo il percorso lungo viene tenuto valido per la partecipazione individuale al Trittico della Montagna, verrà consegnato un Verify-pass al ristoro di Quara e da consegnare all’arrivo a Cavriago.

Punti ristoro:

– Vetto

giardini del Municipio di Vetto che ospita la mostra permanente all’aperto “La radici del nespolo” riguardo la strage di Legoreccio e la Resistenza nel territorio comunale.

– Quara

sede della Proloco di Quara intitolata a Don Enzo Boni Baldoni, parroco del paese dal 1938 al 1945.

– località La Bettola – Vezzano sul Crostolo

piazzale del monumento che ricorda le vittime della strage nazista perpetrata nella notte tra il 23-24 giugno 1944.

– Cavriago

all’arrivo dalle ore 11.00 presso il Parco Don Enzo Boni Baldoni, presso la chiesa di San Nicolò

Dalle ore 12,30 premiazione delle tre società più numerose per partenti.

Il cicloraduno è a “marcia libera” e i partecipanti sono tenuti al rispetto del codice della strada. E’ obbligatorio l’uso del casco regolamentare. Vige regolamento Uisp.

Il pieghevole della giornata

Giro-pieghevole-esterno

Giro-pieghevole-interno

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Chi era Vincenzo Boni Baldoni
Vincenzo Boni Baldoni nasce a Cavriago il 24 settembre del 1906 da una famiglia modesta. Rimane orfano di madre a dieci anni. Nella parrocchia di San Nicolò, in cui cresce, riveste grande importanza l’associazionismo cattolico. Il padre di Enzo sarà eletto consigliere comunale di Cavriago nel 1920 e nel 1923 per il Partito Popolare Italiano. Finite le elementari, Enzo entra in seminario e viene ordinato sacerdote nel 1931. Dopo una parentesi come canonico a Sassuolo, nel 1938 è parroco di Quara di Toano, sull’Appennino reggiano. Nel 1940 lascia tracce del suo coraggio negli appunti per un’omelia, concludendo con l’auspicio che venga al più presto la “pace con giustizia”. Con l’8 settembre 1943 la situazione diventa drammatica: fino alla primavera del ‘44 tutti i paesi dell’Appennino sono presidiati dai fascisti e occupati dai nazisti tedeschi. Anche dopo la liberazione di ampie zone da parte dei partigiani, continuano la caccia agli ebrei e le violenze sui civili.

Don Enzo collabora con la resistenza ospitando renitenti, partigiani e molti fuggitivi. Fra loro anche la famiglia Modena, sfollata da Milano, composta dal padre Enzo, la mamma Ester Margonato e i figli Vittorio e Bruno. Don Enzo li aiuterà a più riprese durante quei terribili mesi di guerra così come sosterrà anche la famiglia Padoa di Reggio e Leone Padoa di Modena. Il prete di Cavriago agisce nel massimo riserbo e mantiene contatti solo con i massimi dirigenti del CLN e del Comando Unico della Montagna reggiana. Gli stessi partigiani della zona nutrono sospetti sui suoi rapporti con nazisti e fascisti. Alla Liberazione il ruolo del sacerdote sarà totalmente chiarito.

Nel 1955 il parroco riceve il riconoscimento della Comunità ebraica di Modena e Reggio per l’aiuto fornito agli ebrei perseguitati e un attestato dell’Unione delle Comunità Ebraiche d’Italia con le firme dei massimi esponenti della resistenza italiana. Il 2 dicembre 1945 don Enzo è nominato parroco di Villa San Bartolomeo, a pochi passi da Cavriago. Muore dopo lunga sofferenza per un male incurabile, il 13 maggio del 1972. Nel 2001 riceve la medaglia e l’attestato di “Giusto fra le Nazioni” alla memoria da parte dell’Istituto Yad Vashem di Gerusalemme. E’ l’unico “Giusto fra le Nazioni” reggiano.

 

(da La Libertà)