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Brasile, l’ultima lettera di don Marco

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Puntualissima, ecco la lettera di ottobre proveniente da oltreoceano dal nostro don Marco Ferrari.

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arissimi amici, vicini e lontani (più lontani che vicini), alcune righe di saluto come vuole la tradizione. Quasi inutile ripetere il ritornello: 'Non piove'. Fa parte del periodo e ormai la gente lo sa, si aspettano solo i temporali di dicembre e gennaio con la speranza che arrivino. Le previsioni non sono buone, gli scienziati stanno prevedendo una grande secca (essendo un fenomeno ciclico) che dovrebbe inziare nel 2005 fino al 2011, speriamo si sbaglino. Questo non vuol dire che non cadrà una goccia d’acqua, ma che pioverà molto meno. Ovviamente la gente non si preoccupa molto perché dicono: 'Sono le previsione degli uomini... só Deus sabe'.

Domenica in tutto il Brasile si vota per rinnovare il 'sindaco' e il Consiglio comunale e così anche in Ipirà i cittadini sono chiamati a scegliere tra tre candidati. Non ho mai visto nulla di simile: due mesi di pubblicità con macchine con enormi casse sopra, ogni candidato aveva a disposizione un trio elettrico (un enorme tir pieno di casse) per comizi e feste... ed è inutile continuare con la descrizione perché è difficile immaginare. Ogni gruppo politico spende cifre esagerate per questa campagna e l’aspetto più triste è sapere che candidati a consiglieri comunali, in questi ultimi giorni, iniziano a visitare ancora di più la gente nelle zone di campagne offrendo soldi, cemento e altro, in cambio del voto. I più poveri non fanno altro che acccettare, anzi, alcuni dicono: 'Io do il voto a chi mi offre di più'. Purtroppo questo è il livello... segno di una 'povertà culturale' grandissima. Il risultato è che per vincere bisogna avere buone possibilità economiche... La gente più semplice non ha criteri per scegliere i candidati, non ha una 'coscienza politica', non guarda all’onestà, trasparenza, lavorare per il bene di tutti, ecc ... La corruzione è grande. Un esempio. Sono andato a visitare i carcerati qui nella prigione di Ipirà, parlando con uno di loro mi diceva: 'Padre, noi siamo qui perché siamo poveri e non possiamo pagare!' Vale a dire, chi commette anche un omicidio e può pagare un avvocato 'ben inserito' dopo due giorni è fuori. Guarda caso: questi avvocati che liberano con facilità sono candidati o comunque, 'politici'... La corruzione è evidente... e quando ne fanno le spese i più poveri dà un po’ fastidio... Domenica sera già sapremo il risultato e si preparano altri giorni di festa per il gruppo politico che vincerà, non oso pensare cosa succederà. Mai visto un clima politico così acceso... Speriamo bene!
Passiamo ad altro.

Siamo ormai verso la fine dell’anno pastorale, si preparano gli incontri di verifica nelle comunità e gli incontri a livello diocesano. Verso la fine di ottobre, con una piccola equipe, andremo in San Paolo a visitare gli immigrati per lavoro. Come sapete, moltissimi giovani, papà di famiglia e famiglie intere hanno lasciato e continuano a lasciare la loro terra nativa in cerca di lavoro. In San Paolo sono moltissimi e a volte vivono in condizioni davvero precarie... andiamo a trovarli e vi saprò dire.

Appena passano le elezioni (dalla prossima settimana) possiamo lavorare con più tranquillità ad alcuni progetti, come quello per ragazzi in situazione di rischio (progetto 'Dançar a vida'), che abbiamo già messo a punto e iniziato. Ci sentiamo il prossimo mese, un caro saluto a tutti.
Um abraço.

(Pe. Marco Ferrari)

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