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Maremoto asiatico, la Caritas informa

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La Caritas diocesana di Reggio Emilia – Guastalla rinnova l’appello a tutti i cittadini e a tutte le parrocchie a sostenere le iniziative di solidarietà messe in atto dalla rete internazionale Caritas a favore delle popolazioni del Sud-est Asiatico, colpite dal disastroso maremoto del 26 dicembre scorso. In questo momento serve un grande impegno da parte di tutti per far fronte all’emergenza, ma soprattutto in futuro servirà ancora la solidarietà di tutti per sostenere la ricostruzione e la riabilitazione.
Ad oggi la Caritas, a Reggio Emilia, ha raccolto circa 165.000 euro dei quali già 150.000 girati a Caritas Italiana, impegnata direttamente nelle zone colpite dal maremoto secondo i progetti che brevemente sono descritti di seguito.
“Da subito – sottolinea Mons. Vittorio Nozza direttore di Caritas Italiana – siamo accanto alle Chiese locali e alle popolazioni colpite. È un impegno che si prolungherà nel tempo in diverse fasi, secondo le modalità di intervento proprie di Caritas: risposta ai bisogni primari dettati dall’emergenza, riabilitazione e ricostruzione, promozione, sviluppo e accompagnamento”. Nell’ultimo aggiornamento, tra le 22 realtà appartenenti alla rete Caritas e Cor Unum hanno fatto il punto sugli interventi in atto, grazie agli oltre 32 milioni di euro finora raccolti dalla rete. In India Terry Dutto, il delegato di Caritas Italiana, come membro del team di coordinamento internazionale, sta visitando in questi giorni i campi nell’estremo Sud del Paese, verso Kanyakumari e Cape Comorin, dove sono accolte 25.000 persone. Ci conferma che le necessità dall’esterno sono solo di carattere finanziario perché la rete locale (Chiesa / Caritas e non solo) è buona e si è subito mobilitata, grazie anche a 5.000 volontari venuti dalle varie parti dell’India, coordinati da Caritas India.
In Sri Lanka i tre team di coordinamento della rete Caritas - Colombo e Galle, Jaffna e Vanni, Batticaloa e Trincomalee - hanno avviato missioni nelle varie aree colpite di riferimento per ciascun gruppo. I problemi che permangono riguardano in particolare le condizioni dei pescatori, le condizioni igienico-sanitarie che tendono ad un costante peggioramento, lo status dei bambini (possibili ricongiungimenti familiari), i molti sfollati che si ritrovano senza un tetto perché hanno dovuto lasciare le strutture scolastiche dove si erano rifugiati, per consentire la ripresa delle scuole. Caritas Sri Lanka / SEDEC prevede in particolare la distribuzione di aiuti in favore di 50.000 famiglie.
In Indonesia incaricati Caritas hanno effettuato una missione di ricognizione nelle zone maggiormente colpite: Medan (capitale del Nord Sumatra) e Banda Aceh. Si confermano purtroppo gli scenari apocalittici che ci vengono riportati costantemente dai media. L’attività di aiuto della rete Caritas si esprime in loco tramite la rete della Caritas locale, il JRS (Jesuit Refugees Service) e Caritas Australia. Nonostante le difficoltà continua incessante la distribuzione degli aiuti alimentari e sanitari, tentando di raggiungere soprattutto le comunità più isolate ed ancora non raggiunte dalle Ong.