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Contributi regionali per favorire l’aggregazione giovanile

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La Polisportiva Cinquecerri, i Comuni di Vetto e di Carpineti, due progetti della Unione dei Comuni dell'Alto Appennino Reggiano da realizzarsi a Ramiseto e a Busana sono i soggetti cui sono stati assegnati contributi regionali per la realizzazione di spazi per i giovani.
La Regione ha assegnato 8,8 milioni di euro stanziati sulla L.R. 21/96 per gli anni 2004 e 2005 a 131 progetti (13 in provinùcia di Reggio per 871.000 euro) su cui privati, associazioni, parrocchie, enti pubblici avevano presentato progetti entro il 15 novembre scorso.
Gli obiettivi principali dei progetti, secondo le indicazioni del bando regionale, riguardano la ristrutturazione e/o messa a norma di spazi, già in dotazione a chi ha presentato il progetto e relativa richiesta di contributo.
Le strutture recuperate verranno così destinate a numerose attività su misura per i giovani: dai laboratori di teatro alla fruizione della musica (con possibilità di ascolto collettivo o di produzione da parte di gruppi) a spazi "flessibili" dove i giovani possono incontrarsi, studiare, giocare, a luoghi gestiti in modo coordinato per la realizzazione di attività come proiezioni, concerti, mostre temporanee.
E ancora, spazi destinati all´attività multimediale, con postazioni informatiche, e attività di laboratorio nel settore creativo, aperto alle più diverse espressioni dell´arte contemporanea.
L'Assessore regionale Gianluca Borghi, soddisfatto della operazione, ha dichiarato:
"Si tratta del più rilevante stanziamento che la Regione Emilia-Romagna abbia mai effettuato per sostenere luoghi di aggregazione e incontro rivolti ai giovani. E’ importante che 170 soggetti tra Comuni, associazioni e parrocchie, abbiano creduto nella nostra proposta. Le disponibilità della Regione permettono di finanziare concretamente 130 progetti.
Per la Regione e il sistema delle autonomie dell’Emilia-Romagna è di primaria importanza investire sui giovani e questo intervento lo dimostra. I giovani sono il nostro futuro: dobbiamo essere in grado di accoglierli, di comunicare con loro e di farli parlare tra loro. Ritengo che un’iniziativa come questa, con i suoi effetti sul territorio emiliano-romagnolo, possa rappresentare uno strumento importante per dare più spazi e quindi più diritti ai giovani".