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Il Coro Vocilassù di Toano canta a Casalgrande

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Mondo curioso quello dei cori. Ne trovi tre assieme in un sabato sera, quando attorno la città celebra altri riti modaioli. E in zona ceramiche, sabato scorso, invece duecento spettatori e sessanta coristi, dei Cori La Baita, Voci del Frignano e Vocilassù, hanno voluto celebrare la prima rassegna corale “Città di Casalgrande” raccogliendo fondi per il progetto “Cisterne – acqua fonte di vita”. Non sono bastate le sedie del nuovo Oratorio “Don Milani”, eppure ognuno ha voluto dare il proprio contributo a don Gabriele Carlotti, missionario in Brasile impegnato nella sfida di raccogliere acqua piovana per i lunghissimi mesi senza pioggia, che possono arrivare da otto mesi ad alcuni anni. “Un progetto per rendere le comunità rurali autonome dai politici locali i quali spesso usano la scarsità d’acqua per scopi propagandistici preelettorali” hanno spiegato i promotori dell’iniziativa, realizzata col patrocinio del Comune.
E, sul palco, loro: per primo il Coro La Baita, di Scandiano, a proporre i brani del maestro Fedele Fantuzzi che, girando per canoniche e case contadine della provincia, ha recuperato un preziosissimo repertorio di canti reggiani che ancora raccontano di amate, di magie del mondo del lavoro e del mistero del Natale, come il canto “Alla Grotta”, recuperato sulle mura di una canonica di Roteglia. Canti che diversi cori nel resto d’Italia stan proponendo. Lodevole l’esibizione del Coro Voci del Frignano, diretto da Roberto Soci, che ha fatto calare un silenzio surreale in sala all’esecuzione di “Auschwitz” dei Nomadi. Il Coro Vocilassù, di Toano, coodiretto da Antonio Pigozzi e Paolo Tavars, ha chiuso la serata con brani della tradizione corale italiana, tra i quali il celebre canto “La Pastora”, di Luigi Pigarelli, meno noto per essere stato raccolto per la prima volta, durante la prima guerra mondiale, in un campo di concentramento austriaco. In questo sabato alternativo, un appello: “a trovare giovani nuovi che, una o due volte a settimana, desiderino impegnarsi, nell’amicizia e nel canto, in un coro, a Scandiano, Toano o nel Frignano”. E la solidarietà: “Cantano come non sanno – ha concluso il presentatore del Vocilassù, citando Giovanni Pascoli – cantare che i sogni del cuore. Che batto forte, e non fanno rumore”.