Home Cronaca Alberto Campari e la sua “Ascesa nell’abisso”…

Alberto Campari e la sua “Ascesa nell’abisso”…

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Alberto Campari

Un pimpante (e un tantino emozionato) Alberto Campari, giovane e capace castelnovese impegnato in varie attività di volontariato (tra cui la conduzione di una rubrica sportiva su Radionova ogni lunedì pomeriggio), è stato apprezzato protagonista, l'altra sera, della presentazione del suo libro Ascesa nell'abisso (12 euro; per gli interessati è disponibile nelle librerie locali o rivolgendosi all'autore; i proventi vanno tutti in solidarietà), presso il "Tre Re", nel capoluogo montano.

Il libro è nella sostanza il suo diario delle esperienze maturate in terra d'Africa col Gaom, il Gruppo amici ospedali missionari fondato vent'anni or sono dal medico Riccardo Azzolini.

Sala piena, clima cordiale, orecchie attente: la serata si è incentrata nel dialogo tra moderatore, pubblico ed autore.

Quest'ultimo ha provato a spiegare i "perché" del suo impegno: "Sono andato a Gambo, in Etiopia, una prima volta, nel 1995. Ne sono rientrato un po' confuso. Poi sono andato una seconda volta... poi una terza... Alla fine cosa ne ho tratto? Non è facile a spiegarsi, ma certo qualcosa in me è successo. Il contatto coi poveri non è solo a una direzione: cioè, tu che dai a loro; sono anche loro che danno a te. E molto". A costo di essere paradossale: "E' una fortuna che ci siano i poveri". L'affermazione ha stimolato qualche domanda da parte di giornalisti presenti. Ne è seguito un interessante scambio di pareri. Ma sappiamo bene che i poveri "li avremo sempre con noi" (ce lo dice Gesù nel Vangelo)!

Alla somma di tutto (una serata interessante e piacevole), chi scrive trae soddisfazione soprattutto dal constatare la bellezza di vedere esternato e reso pubblico il sentimento buono delle persone.

A maggior ragione vedendo quanto più facile sia, spesso, rilevare piuttosto attorno a noi il male che sembra sommergerci (in questo purtroppo "aiutati", non di rado, dai media).

Ha presentato e coordinato in modo puntuale Emanuele Ferrari; mentre la brava Francesca Bianchi ha letto alcune pagine del testo.