Home Cronaca Casina, dal 9 aprile mostra su Christopher Lee

Casina, dal 9 aprile mostra su Christopher Lee

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Christopher Carandini Lee è nuovamente di scena a Sarzano. Sabato 9 aprile si inaugura la mostra di manifesti e locandine dei film dell’attore inglese che hanno impresso sulla prima parte della sua carriera l’immagine inquietante che molti ricordano. “Maschere del terrore” è il titolo di questa rassegna, che sarà visitabile al castello di Sarzano tutte le domeniche e festivi in orario pomeridiano, fino all’8 maggio. Il percorso, che parte dalla ex-chiesa e si snoda nel mastio, è conciso ma efficace nel disegnare un tratto importante del profilo artistico di Christopher Lee. Si tratta di stampati pubblicitari provenienti dalla Cineteca comunale di Bologna, che illustrano alcuni dei film degli anni Sessanta-Settanta che ebbero Lee fra gli interpreti principali. Non poteva mancare il Dracula del 1958. Il nome di Lee appare affiancato a interpreti come Peter Cushing e Richard Widmark, nonchè una precoce Nastassja Kinski.

Christopher Frank Carandini Lee, icona per antonomasia del cinema horror/gotico e il più significativo Dracula di tutti i tempi, è nato il 27 maggio 1922 a Londra. Nel Dopoguerra ha intrapreso la carriera cinematografica diventando famoso soprattutto per i ruoli sinistri sostenuti in film quali La maschera di Frankenstein (1957), dove interpreta la "creatura", o La mummia (1959), ma soprattutto per le varie pellicole in cui è il vampiro Dracula. Lee ha creato un vero e proprio mito con Dracula il vampiro (1958) di Terence Fisher, cui seguirono altre pellicole (tutte interpretate da Lee) fra cui Dracula principe delle tenebre (1965), Il marchio di Dracula (1970); tanto che il regista John Landis ha voluto omaggiare Lee (insieme a Bela Lugosi) facendogli nuovamente rivestire i panni del terribile conte in Amore al primo morso, del 1992.
La sua lunga galleria di “cattivi” si è allargata in tempi recenti. Dopo fugaci apparizioni in Gremlins 2 - La nuova stirpe (1990) o Il mistero di Sleepy Hollow (2000) si è dispiegata con l’interpretazione dei maligni delle due saghe più popolari dello schermo: Star Wars e Il Signore degli Anelli.

All’Italia Christopher Lee è legato sia da ragioni professionali, sia da ragioni familiari.
Lee nel corso degli anni ha più volte calcato i set romani, come nel caso di L'avaro (1990) di Tonino Cervi con Alberto Sordi o di Jackpot (1992) a fianco di Adriano Celentano. Ma già l'Italia del cinema di consumo, all'epoca in cui Roma era ancora la Hollywood sul Tevere, non poteva lasciarsi sfuggire un boccone così ghiotto e nel 1959 Steno lo volle come contraltare del timido Renato Rascel in un film intitolato Tempi duri per i vampiri.

Per ragioni “familiari” Lee ha visitato Sarzano lo scorso luglio, ricevendo la cittadinanza onoraria del Comune di Casina. L’esposizione odierna è ambientata nella suggestiva scenografia del castello di Sarzano, che fu residenza della famiglia nobiliare dei Carandini, da cui Lee discende per parte di madre. Nel complesso di Sarzano s’inaugura anche un angolo permanente, che ricorda ai visitatori l’illustre parentela casinese con la star internazionale. Una suggestiva tela del pittore Gigi Cavalli Cocchi illustra l’albero genealogico della famiglia Carandini, nella ramificazione del quale si riconosce il segmento della famiglia di Christopher Lee.

La collaborazione con la Cineteca di Bologna, il più importante istituto regionale di cultura cinematografica, ha permesso al Comune di Casina e all’Associazione culturale EffettoNotte di organizzare questa mostra di manifesti d’epoca. Negli spazi del mastio, fra voluti effetti chiaroscurali, si aprono vedute su un capitolo importante della storia della narrativa horror, un filone che fra letteratura e cinema sembra non conoscere declino. Le tipiche coloriture della grafica del tempo segnano una distanza di decenni; logico per un artista di così lunga carriera, che ha preso parte a più di 150 film, girati tra Italia, Francia, U.S.A., Inghilterra e Germania, fissando la sua immagine nel firmamento del cinema. In occasione della sua visita a Casina Lee ha dichiarato di non gradire un’identificazione stereotipata con certi personaggi che hanno segnato la sua carriera. Tuttavia l’itinerario proposto a Sarzano dà l’idea di una figura che è nel ricordo di tanti spettatori non giovanissimi.