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Comunità Montana: “Spese inutili”

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L'ultimo Consiglio della Comunità Montana tenutosi l'11 maggio 2005 era chiamato ad esprimersi sul bilancio di previsione 2005 e su quello piuriennale 2005-2007, che sono gli atti fondamentali con cui ogni Amministrazione locale indirizza e regola annualmente la propria attività inserendola in una previsione di durata triennale.

La relazione introduttiva, vale a dire il documento "politico" con cui la Giunta ha presentato la parte economico?contabile del bilancio, si apriva con una netta disapprovazione della manovra finanziaria dello Stato per l'esercizio in corso e con un plauso alla nuova legge regionale sulla montagna. Per la prima solo un elenco di difetti, tra cui si lamentano i minori trasferimenti di risorse economiche; mentre per la seconda solo giudizi positivi che ne esaltano la "svolta culturale".

Se andiamo però a leggere fra le pieghe delle cifre troviamo che pure la Regione ha progressivamente ridotto negli ultimi anni erogazioni importanti, quando analoghe voci statali erano invece in significativa crescita, e vediamo inoltre che l'anzidetta sua legge resta ancora un qualcosa di abbastanza indefinito sul piano dei finanziamenti che verranno alla fine destinati.

Noi per primi ci auguriamo che la norma regionale sulla montagna possa tradursi in una concreta opportunità per il nostro Appennino, alla cui riuscita abbiamo ripetutamente contribuito con idee e proposte, e continueremo naturalmente a farlo ogniqualvolta ce ne verrà data occasione.

Vorremmo inoltre che non calassero affatto gli aiuti alle aree montane, ritenendoli un investimento per 1’intera comunità, ma non ci precipitiamo a contestare i diminuiti finanziamenti regionali perché riconosciamo che la congiuntura che sta attraversando il nostro Paese per una concomitanza di fattori, soprattutto di portata internazionale, colpisce l'intero sistema delle sue istituzioni, e non risparmia dunque le Regioni che, al pari dello Stato, possono incontrare in questa fase una qualche difficoltà a mantenere il livello di erogazioni degli anni più favorevoli.

Respingiamo invece con fermezza la logica dei due pesi e due misure, che porta ad essere oltremodo indulgenti con la propria parte politica per divenire invece severi censori quando ci rivolgiamo a quella opposta.

Nel nostro caso c'è poi un ulteriore elemento che non possiamo sottacere: le critiche a senso unico - che la maggioranza della Comunità Montana voleva anche accompagnare con un ordine del giorno nei confronti della manovra finanziaria dello Stato, ritirato soltanto per la compatta determinazione delle minoranze - si scontrano a nostro avviso con una duplice contraddizione della Giunta comunitaria, che francamente non si addice a chi punta l’indice contro le scelte economiche del Governo in carica giudicandole molto penalizzanti per il nostro territorio:

- se la minoranza consiliare non avesse assicurato con la sua presenza il numero legale fin dall'inizio lavori, partiti peraltro con quasi un'ora di ritardo, la seduta avrebbe dovuto essere sciolta e il Consiglio riconvocato, con tutti i conseguenti ed aggiuntivi costi;

- il bilancio 2005 della Comunità Montana prevede un aumento non insignificante delle spese per gli Amministratori; dovendosi anche tener conto che il numero degli Assessori è già cresciuto rispetto al mandato precedente, passati da quattro a cinque, con la prospettiva di ulteriori ampliamenti; mentre in questo momento l'equivalente economico potrebbe essere impiegato a sostegno dei settori produttivi, motori di quella tenuta e ripresa che tutti auspichiamo (come da parte nostra abbiamo ribadito fin dall'atto di insediamento della nuova, attuale Giunta, avvenuto nel novembre scorso).

Al di là delle cifre, questo agire della maggioranza non ci sembra il massimo della coerenza, e riteniamo di doverlo rilevare e sottolineare perché i comportamenti degli organismi istituzionali hanno inevitabilmente valenza etica e simbolica, quale parte di quel mondo dei valori che dobbiamo tenacemente salvaguardare e riscoprire.