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Tanti auguri Meteo Febbio!!!!

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15° Anniversario della nascita della stazione di rilevamento meteorologico di Febbio

Il 10 Giugno 1990 inizia l’attività di rilevamento dati presso la stazione meteorologica a Febbio. In seguito all’installazione di tutta l’attrezzatura adeguatamente posizionata secondo i regolamenti dell’OMM, Organizzazione Meteorologica Mondiale, la strumentazione comincia la sua attività giornaliera con l’intento di monitorare la situazione climatica della zona e di catalogarne le variazioni nel tempo. All’interno di una capannina meteorologica vengono posizionati un barotermoigrografo capace di trascrivere tramite pennino a inchiostro, l’andamento di 3 parametri diversi contemporaneamente,vale a dire pressione, temperatura e umidità relativa. Il mese seguente venne posizionato un pluviografo, in grado di quantificare le precipitazioni e di segnalarne l’intensità nell’arco temporale. In seguito, l’acquisizione di un anemografo, sofisticato ed estremamente tecnologico, che andrà a sostituire un ‘iniziale anemometro a palette, il cui limite era quello di registrare la velocità e la direzione del vento solo nel momento in cui lo si esponeva all’esterno. Con il nuovo apparecchio si ebbe la possibilità di rilevare il vento con tutte le sue caratteristiche di variabilità di direzione e forza, per l’intero giorno.

Tutti gli strumenti sono regolati da una carica ad orologeria e scriventi su carta diagrammale sostituibile al termine del rullo (ogni due settimane, eccetto il pluviografo, avente una carta bimensile). I diversi tracciati, trascritti sui fogli “speciali”, vengono regolarmente inseriti in una banca dati e catalogati in schede mensili. Qualche anno dopo, di fronte la capannina, venne inserito un ulteriore campionatore di precipitazione, il wet&dry, costituito da due recipienti e da un sensore. Nel momento in cui si ha una precipitazione, uno dei due contenitori raccoglie l’acqua mentre il secondo rimane chiuso ermeticamente. Al termine dell’episodio piovoso l’acqua raccolta viene sigillata automaticamente dallo strumento, che, attraverso il sensore “non sente più la pioggia”. In questo modo il contenuto raccolto non viene intaccato dal pulviscolo atmosferico. La pioggia, viene poi analizzata in laboratorio per verificarne l’acidità o per meglio dire l’inquinamento contenuto.

Da qualche anno, è stata installata una stazione computerizzata avente il compito di verificare la veridicità della stazione automatica e, in più, avente il vantaggio di poter rilevare su di un monitor l’oscillazione dei diversi parametri in uno spazio molto limitato di tempo. In questa struttura è presente pure un nivometro, capace di trasmettere l’altezza dello strato nevoso sul suolo nei periodi invernali.

Il Centro Meteorologico di Febbio dispone, inoltre di un satellite meteorologico le cui immagini inviate dai 36 mila chilometri di altezza, possono essere visualizzate sia nella struttura interna del Centro visita che in un televisore esterno proprio collocato in piazza Lama Golese. In tale modo, il turista o l’appassionato, può consultare uno degli strumenti più conosciuti attraverso i mass media (televisione e internet). Una particolare parabola permette di visualizzare con chiarezza e nitidezza le immagini che, a ripetizione, ci danno la cronaca del tempo delle ultime 24 ore.

Negli studi interni si trovano 3 computers con diverse funzionalità: uno, come precedentemente riferito, delegato per la visualizzazioni delle immagini satellitari, gli altri sfruttati per le emissioni dei bollettini meteorologici, e per catalogare dati dalla stazione esterna e, in più per i collegamenti internet e di posta elettronica. Un fax permette l’invio “classico” di comunicati e meteo del venerdì, mentre per gli utenti più all’avanguardia, esiste la possibilità di ricevere i vari elaborati attraverso l’indirizzo mail. Le varie emissioni, con tanto di previsioni del tempo, vengono distribuite agli utenti in forma gratuita e con cadenzata frequenza. Sono esattamente nove gli anni nei quali MeteoFebbio, porge un contributo meteorologico alla zona dell’Appennino Emiliano, ovvero quella porzione di territorio comprendente le province montane da Piacenza a Bologna.

La richiesta per ricevere il tutto può essere effettuata attraverso la casella mail [email protected] oppure tramite fax al centro meteo Febbio 0522/800800 o presso la sede del Parco del Gigante a Busana ai numeri 0522/891585 oppure 891209. L’attività di Meteo Febbio non si ferma qui, da diverso tempo il centro meteorologico pone la possibilità al pubblico di visitare e comprendere meglio la scienza della meteorologia. Molte scuole locali e di altre regioni hanno fatto tappa a Febbio per poter conoscere come funziona e cosa si fa all’interno di un compartimento di climatologia e meteorologia. Insomma si ha la facoltà di poter comprendere meglio una materia ancora troppo oscura al semplice cittadino. Infatti, molte delle stazioni meteorologiche sono inaccessibili al pubblico a causa del limite invalicabile militare.

Non da ultimo, ci preme ricordare che da circa 2 anni grazie ad un intervento sollecitato dall’Arpa Emilia Romagna, abbiamo installato una cabina di rilevamento sulla qualità dell’aria. Attraverso questa possiamo leggere e controllare l’inquinamento da polveri sottili nell’area del Gigante.

NOTE: Il 12 Agosto 1994, presso l’albergo Rescadore , si tenne una conferenza di meteorologia con l’allora generale dell’Aeronautica e curatore della rubrica Rai “Che tempo fa”, Andrea Baroni. Un successo di pubblico e di interesse. In quell’occasione si decise di dedicare la stazione meteorologica di Febbio al compianto e famoso Generale Edmondo Bernacca. Tra i titoli dei giornali locali, ricordiamo ampie pagine del Resto del Carlino: “Presto stop all’afa, parola di generale” e ancora “Estate lunga e calda: dal 1919 non si avevano certe medie”.
- Fin dal 10 Giugno 1990, è direttore della stazione MeteoFebbio, il sig. Carlo Quintavalla, nonché ideatore e proficuo tecnico scientifico della struttura. Collaborano per la stesura del bollettino meteorologico e inserimento dati meteo Azzolini Simone, Giorgio Galeotti e Devis Bedini.