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Parmigiano-Reggiano, nota dei consiglieri della Margherita

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La crisi del mercato del Parmigiano-Reggiano

"3.080.502, +3% rispetto all'anno precedente, le forme prodotte nel 2004 da oltre cinquemila allevatori, a fronte di una flessione dei consumi che, seppur in proporzioni diverse, ha interessato tutto il settore alimentare a causa della difficile congiuntura economica, che ha spinto i consumatori a privilegiare il prezzo rispetto alla qualità" - è al centro di un ordine del giorno presentato dai consiglieri provinciali della Margherita Luigi Fioroni, Giuseppe Domenichini ed Alberto Ovi.
Dopo aver sottolineato che "il prezzo all'origine è diminuito progressivamente, perdendo il 20% in poco più di un anno (da novembre 2003 a gennaio 2005) e passando così da 9,80 a 7,80 euro al chilo, mentre i prezzi al consumo non hanno mostrato la stessa tendenza e in tale periodo sono calati complessivamente soltanto del 3,7%", i consiglieri della Margherita ricordano anche come "oggi si assista ad una riduzione del contributo Aima per la stagionatura pari al 59%, un fattore che va ad aggravare ulteriormente le difficoltà da parte dei caseifici sociali a remunerare i costi di produzione e a far fronte ai costi di ammortamento, con la cessazione del contributo nel 2007".
Ritenuto che "il punto debole del Parmigiano Reggiano sia la commercializzazione, si esporta poco piu' del 10% e il grana si autoconsuma principalmente nel comprensorio di produzione" e che "occorra rafforzare la rete di commercializzazione, con particolare riferimento alla vendita diretta da parte dei caseifici sociali, che per ora vanta una quota del 12% circa, circoscritta però nel comprensorio di produzione stessa", Fioroni, Domenichini e Ovi chiedono alla Provincia di impegnarsi "ad attivare progetti che possano favorire da parte dei caseifici sociali la commercializzazione diretta di Parmigiano-Reggiano in Italia e all'estero; di attivarsi nell'ambito del Piano di Sviluppo Rurale che verrà predisposto dalla Regionenel 2006, ad inserire i costi della stagionatura del Parmigiano Reggiano nel 2° pilastro della nuova Pac visto il legame riconosciuto tra territorio e qualità che sono propri del Parmigiano Reggiano".
Alla Provincia il Gruppo della Margherita chiede anche di attivarsi "nei confronti degli istituti di credito al fine di aiutare il mondo agricolo in questa difficile congiuntura" e "con gli operatori economici del Parmigiano Reggiano per valutare la realizzazione di campagne pubblicitarie "tattiche" che mettano in risalto le qualità intrinseche di questo formaggio della nostra terra", suggerendo di ripetere la "campagna pubblicitaria che vide coinvolti operatori economici, enti pubblici nel '90-'91 per il sistema APT della riviera adriatica".
Nell'ordine del giorno si propone infine "la creazione di sinergie commerciali tra caseifici sociali (mini consorzi) con realtà produttrici di altri prodotti tipici (ad esempio vino, aceto balsamico, prodotti del sottobosco) che possano permettere di attivare una rete di vendita completa, per l'ingrosso, con rappresentanti sul territorio nazionale ed internazionale, e per il minuto, grazie all'apertura di punti vendita qualificati sia in Italia e che all'estero": inoltre la Provincia deve attivarsi "presso il Consorzio Parmigiano Reggiano per proporre modifiche al disciplinare di produzione per ciò che concerne gli standard di produzione dove si dice 'il latte della mungitura della sera e quello della mungitura del mattino è consegnato al caseificio entro due ore dalla fine di ciascuna mungitura'".