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Antonio Ligabue, espressionista tragico

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Dal 28 maggio al 16 ottobre 2005, nelle due sedi di Palazzo Magnani a Reggio Emilia e di Palazzo Bentivoglio a Gualtieri (RE), si tiene la più vasta e importante mostra antologica, mai realizzata, dedicata ad Antonio Ligabue, nel quarantesimo anniversario della sua scomparsa, avvenuta il 27 maggio 1965.
Promossa dalla Provincia di Reggio Emilia e dal Comune di Gualtieri, con il contributo degli sponsor istituzionali, Fondazione Pietro Manodori e CCPL Reggio Emilia, l’esposizione propone, in Palazzo Magnani, una scelta di cento dipinti, tra cui molti di grandi dimensioni, e a Palazzo Bentivoglio, a Gualtieri (RE), un'ampia selezione di opere su carta, tra cui trenta disegni e incisioni originali - nella tiratura firmata dall'artista - oltre a più di cinquanta terrecotte, che documentano in modo esaustivo tutto il percorso creativo dell’artista emiliano.
Curata da Sergio Negri e Sandro Parmiggiani, la mostra sottolinea il grande valore di Ligabue nell'àmbito dell'arte italiana ed europea, al di là della fuorviante definizione di "naïf" che l'ha troppo a lungo accompagnato e ne ha mortificato la comprensione, e lo collocherà tra gli esponenti più significativi di quel filone "primitivo" ed espressionista, che continuamente è riaffiorato - anche nei decenni recenti - nell'esperienza artistica internazionale. Quest’importante appuntamento costituisce, anche sulla base della qualità delle opere presentate, un punto fermo nella valutazione critica e nella comprensione dell'artista.

Di Ligabue, nato il 18 dicembre 1899 a Zurigo, è ormai nota la triste odissea esistenziale che segnò profondamente il suo lavoro. Dopo un'infanzia difficile e tormentata, e la morte nel 1913 della madre naturale, operaia italiana immigrata - il padre restò ignoto -, fu affidato a un istituto rieducativo di Marbach e successivamente, nel 1917, a soli diciotto anni, fu ricoverato nel manicomio di Pfäfers. Espulso dalla Svizzera per la sua vita turbolenta, Antonio Ligabue arriva nell'agosto 1919 a Gualtieri, paese d'origine dell'uomo, Bonfiglio Laccabue, che la madre, Elisabetta Costa, aveva sposato nel 1901. L'impatto con il nuovo ambiente si rivela da subito triste e doloroso. I primi dipinti di Ligabue - che aveva dimostrato, sia a San Gallo che a Reggio Emilia, un grande interesse per i musei di scienze naturali e per gli animali in genere - risalgono alla fine degli anni Venti: sono gli anni in cui Ligabue incontra a Gualtieri Marino Mazzacurati.
La difficile e tormentata vita di Ligabue, segnata da ostilità e incomprensioni, e da ricoveri all'Istituto Psichiatrico San Lazzaro di Reggio Emilia e al Ricovero di mendicità di Gualtieri, è tutta dedicata, fino alla morte, alla pittura e alla scultura, nonostante le diffuse derisioni e i mancati riconoscimenti.
Dopo la personale d'esordio di Ligabue - che ebbe luogo nel 1956 a Gonzaga (Mantova), con un testo in catalogo di Cesare Parmiggiani -, varie esposizioni, a partire da quella di Gualtieri nel decennale della morte, hanno presentato, con crescente interesse del pubblico, l'opera dell'artista.
L'esposizione è accompagnata da un ampio catalogo (ed. Skira) di oltre 300 pagine

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ANTONIO LIGABUE - Espressionista tragico
Reggio Emilia, Palazzo Magnani (corso Garibaldi 29)
Gualtieri, Palazzo Bentivoglio
28 maggio – 16 ottobre 2005
Orari Palazzo Magnani: 10.00 - 13.00 / 15.00 - 19.00; chiuso il lunedì
dal 16 giugno apertura serale al gio-ve-sa-do: 21.00 - 23.00

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Orari Palazzo Bentivoglio: 10.00 - 13.00 / 15.00 - 19.00 al sabato e alla domenica
durante la settimana solo su prenotazione (per informazioni telefonare al 0522-221869-221829)
Biglietti d'ingresso: Euro 7 intero; Euro 5 ridotto; Euro 2 studenti
Catalogo Skira